Piccole oasi
Ogni comunità cristiana è parte della Chiesa nella misura in cui vive la Chiesa con le sue guide e i suoi riferimenti. Le parole del papa nella catechesi del mercoledì del 14 aprile 2021 ci ricorda questo elemento, pertanto ogni Pastore con il suo presbiterio e le sue comunità crea e vive la Chiesa.
Possiamo puntare il dito sulla struttura sulle persone ma rimane la via per stare con il Signore, attraverso la preghiera personale e comunitaria, da qui scaturisce ogni azione di servizio e di evangelizzazione senza la quale non avrebbe senso. Vi rimando all’articolo che riporta la Catechesi del Santo Padre, per offrire a tutti l’occasione di rinverdire la propria posizione e vita all’interno della Chiesa, attraverso la Parrocchia, le associazioni e le varie forme di aggregazione che arricchiscono la comunità ecclesiale, in una vita fatta di rispetto seguendo la guida di essa stessa.
Un cuore nuovo, uno sguardo alto, una visione differente che non si lascia prendere da pigrizia o da giudizi, ma dal desiderio di vivere secondo il vangelo attraverso la comunità degli Apostoli così come l’ha pensata e voluta il Signore stesso.
I tempi e i modi cambiano, gli errori e i “Giuda” che tradiscono e i Pietro paurosi rimangono ci sono e ci saranno sempre ma l’amore, la passione, l’impegno, la testimonianza, educati dalla pazienza di Maria che tiene uniti nel cenacolo i discepoli, rimane e conduce la Chiesa di Cristo. La Ecclesia, la comunità e crea comunione e servizio, ma attraverso la preghiera fonte di ogni azione.
Con questo spirito viviamo la nostra appartenenza alla Chiesa e alla nostra Parrocchia, con questa ottica testimoniamo ed evangelizziamo, con questo spirito preghiamo insieme e personalmente.
“La lampada della fede che illumina, sistema le cose davvero come sono, ma può andare avanti soltanto con l’olio della fede. Al contrario, si spegne. Senza la luce di questa lampada, non potremmo vedere la strada per evangelizzare, anzi, non potremmo vedere la strada per credere bene; non potremmo vedere i volti dei fratelli da avvicinare e da servire; non potremmo illuminare la stanza dove incontrarci in comunità… Senza la fede, tutto crolla; e senza la preghiera, la fede si spegne. Fede e preghiera, insieme. Non c’è un’altra via. Per questo la Chiesa, che è casa e scuola di comunione, è casa e scuola di fede e di preghiera”. (Cfr. Vaticannews)
“Le “piccole oasi” per tutta la società – Il riferimento del Papa è non solo alla preghiera personale ma anche a quella “della gente alla quale chiediamo di pregare per noi”, sottolinea. Nella Chiesa infatti fioriscono in continuazione gruppi dediti alla preghiera e la vita della parrocchia è scandita dai tempi della liturgia e dalla preghiera comunitaria. Alcuni cristiani si sentono poi chiamati a fare della preghiera l’azione principale delle proprie giornate. Nella Chiesa, ricorda infatti, ci sono monasteri e eremi dove vivono persone consacrate a Dio e “che spesso diventano centri di irradiazione spirituale”, “piccole oasi” in cui si costruisce anche la comunione fraterna, “cellule vitali non solo per il tessuto ecclesiale ma per la società stessa”. Il pensiero di Francesco va, infatti, al “ruolo che ha avuto il monachesimo per la nascita e la crescita della civiltà europea, e anche in altre culture” perché “pregare e lavorare in comunità – ricorda – manda avanti il mondo”. (Cfr. Vaticannews)
La nostra preghiera riprendiamola con questo abbraccio grande verso tutti con lo sguardo alto verso Cristo e alimentiamo la lampada della nostra fede soprattutto quando il buio del cammino diventa più scuro.
@unavoce