La FOTO, il motivo della scelta:

Militari Italiani in San Pietro per celebrazione in onore di san Giovanni XXIII

Uno scatto che ci presenta la nostra Chiesa, Ordinariato Militare, inserita nella Chiesa Universale, come porzione della Vigna del Signore. Innestati in Cristo, battezzati nel Suo nome e strumenti della presenza di Dio nel mondo.

L’Eucarestia che è la “sorgente attraverso cui Dio prende progressivamente possesso del cuore dell’uomo” è il momento centrale della vita del cristiano.

FOTO da: (Cfr.fonte)

Militari, porzione della “Vigna”

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica 

 

V DOMENICA DI PASQUA – Gv 15,1-8

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto

 

“La preoccupazione del Signore per l’avvenire del suo corpo che è la Chiesa da lui fondata, è quella di restare innestati in lui: condizione essenziale per portare frutto. Il cristiano oggi più che mai è chiamato a «portare “molto frutto”: nella giustizia sociale, perché essa non sia solo lotta per la conquista di un potere, ma potere di rispetto e di amore per ogni creatura, dal bimbo che fiorisce nel grembo della madre, al vecchio che avvizzisce nella carne, all’ombra di un cronicario e nella solitudine; nella promozione umana, dove l’uomo non è solo il protagonista di una storia senza significato che si ripete all’infinito, ma il figlio e il fratello che nella storia trova la sua strada che conduce al cuore del Padre; nella comunione personale e comunitaria con la persona di Gesù  che, se vive nella comunità dei credenti, tuttavia la trascende nella sua pienezza di amore personale. In questo vivere dinamicamente la fede, non solo è glorificato il Padre, ma quella gloria si riversa sul volto dell’uomo dove i tratti della fatica e del dolore non assumono più i segni di una condanna, ma diventano il preludio della vita»…”. (Cfr. Maranathà)

Questo è l’atteggiamento del cristiano o dovrebbe esserlo e ogni vocazione con Cristo al centro e innestata su di Lui produce frutto. Anche la vocazione alla pace servita tra le file delle Forze Armate, anche se le parole ci possono confondere, devono però invece essere lette alla luce del cammino Cristiano. Difendere la pace e proteggerla, servirla, portare aiuto e speranza nuova, dovrebbe essere compito di ogni uomo indipendentemente dalla fede, dalla cultura o dalla razza, ma non sempre è così, pertanto ognuno, secondo il suo cammino, collabora a portare bene e contribuisce a costruire l’umanità nella pace servendo i fratelli.

“Cristo è presente in ogni cristiano, perché vuol essere presente nel mondo… l’uomo porta Dio nel mondo e Dio intende arrivare nel mondo attraverso l’uomo. E’ l’uomo che porta Dio. Dio non si introduce nel mondo in maniera diretta; non agisce nei fenomeni fisici o sul corso della storia, anche se potrebbe benissimo farlo. Ma si dà al mondo attraverso le frontiere dell’intimità e  l’elevazione dell’anima umana. Dio è presente nel mondo, in quanto lo è nell’anima dei fedeli”. (Cfr.cattedraleweb)

Anche i militari e militari cristiani sono parte di qusto progetto, anche loro come battezzati sono strumento di Dio per entarre nel mondo ed essendo porzione della Vigna del Signore, con la loro fede, alimentata dall’Eucarestia e vissuta nel servizio al bene, contribuiscono alla costruzione del Regno di Dio.

2.5.21-VPasqua@unavoce