Informazione come bene pubblico

 

“Usiamo tutti gli strumenti che abbiamo, specialmente il potente strumento dei media, per costruire e rafforzare il bene comune”.  (Cfr. tweet sull’account @pontifex)

 

Se i social e il digitale hanno bypassato la penna stilografica, non deve però scavalcare l’eleganza e il buon senso, l’onestà e la bellezza della comunicazione intelligente. Libertà significa verità e rispetto e non altro. Non grida ma voce ferma, non puntare il dito ma dialogare nella diversità.

Nella giornata mondiale per la Libertà di Stampa, (3 maggio 2021) promossa dalle Nazioni Unite, le parole del Pontefice aiutano il nostro cammino cristiano in relazione con la società, ogni società.

Vi ripropongo l’intervento l0’intervista di radio Vaticana al Prefetto del Dicastero Pontificio per la Comunicazione.

“Dire che l’informazione è un bene pubblico vuol dire che noi siamo le cose che comunichiamo. Si dice che l’informazione è potere, perché, sulla base delle informazioni che riceviamo e condividiamo, ci formiamo delle opinioni e, se le informazioni non sono libere e non sono controllate, viene meno il bene pubblico della condivisione della verità, Naturalmente non c’è verità se non c’è libertà e non c’è libertà se non c’è responsabilità. Dire che l’informazione è un bene pubblico vuol dire essere tutti in qualche modo coinvolti a fare in modo che ci sia un’informazione plurale, ma anche che l’informazione sia fondata sulla costruzione di un valore comune, di un bene comune, che è dato dalla verità delle cose che si condividono. Garantire la libertà di stampa vuol dire garantire un sistema dove c’è libertà. Sicuramente c’è anche libertà di sbagliare, ma quello che unisce è il desiderio di mettere a fattor comune, a bene pubblico, la condivisione di informazioni vere”. (Cfr. Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione)

Conoscere, verificare, sapere, comunicare in modo corretto, intelligente e nella verità costruisce un mondo nuovo, un mondo nella pace e nella fraternità. Questo è il senso della comunicazione, dei social della stampa e della carta stampata.

Comunicare le notizie nella verità per condividere il mondo e la vita dell’umanità. Conoscere non solo il male ma anche il bene contagia a fare il bene, comunicare non per screditare ma per riflettere con una critica costruttiva.

Possiamo farlo anche noi con i nostro social con le nostre immagini e messaggi che invialo e mettiamo sui nostri account.

Essere cristiani è anche questo. L’amore di dio che ci salva attraverso l’uomo, l’uomo che è capace di far abitare dentro di se il Signore.

Non giudichiamo a priori, non critichiamo e poi non facciamo nulla, osservare il male e i limiti per migliorare noi e aiutare gli altri. Questo è il bene pubblico, questo è la vera libertà e il rispetto.

@unavoce

 

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