Preghiera per tutte le vittime del mare

 

Più volte e di recente il Papa ci ha ricordato durante le Preghiere dell’Angelus, di “guardare con lucidità alle tragedie che continuano a verificarsi nel Mare Nostrum. Il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande dell’Europa”.

Con questo spirito la Chiesa Italiana ci chiede di ricordare nella preghiera, domenica prossima, in occasione della festa di San Benedetto patrono d’Europa, tutte queste vittime e di avere uno sguardo attento e non indifferente al problema.

Impariamo ad essere anche noi messaggeri di pace e maestri di civiltà lì dove viviamo, negli ambienti e territori in cui lavoriamo e frequentiamo. Essere cristiani, vivere il Vangelo, amare con il cuore di Cristo significa mettersi in prima linea a vivere e costruire la pace e una civiltà fatta di rispetto, amore, apertura e accoglienza.

“Quasi 19 mila morti nel Mediterraneo dal 1988 ad oggi. Sono uomini, donne e bambini in fuga dalla fame, dalla guerra, dalle persecuzioni per le quali in molte parti del mondo ancora si muore. L’Italia nel 2012 ha registrato 13.245 sbarchi, e quasi 5000 nei primi mesi del 2013. Si tratta di persone in cerca di un luogo sicuro, che, in molti casi, sono andati comunque incontro alla morte. Questa preghiera è nata pensando a ciascuno di loro. Anche una sola di queste vite perse in mare, in un viaggio di dolore e disperazione, è una sconfitta per tutti che non può lasciarci indifferenti. Queste morti sono un richiamo alla responsabilità, per guardare alla realtà delle migrazioni mettendo sempre in primo piano la vita di ognuno e il pieno rispetto dei diritti umani. Siamo sicuri che “le grandi acque non possono e non debbono spegnere l’amore e la speranza”. Invochiamo l’aiuto di Dio perché, non anneghi nel nostro cuore e nel cuore del mondo, la pace fondata sulla giustizia e sul rispetto di ogni persona e di ogni popolo”.  (Cfr. Caritas Italiana)

Insieme alla preghiera, compito di ogni credente, per le vittime, non possiamo e non vogliamo dimenticare il tanto che le Forze Armate hanno fatto e continuano a fare per i migranti e per i naufraghi e non solo. L’Operazione “Mare Nostrum” è la risposta concreata all’intervento, al controllo, all’aiuto e al soccorso. Un’operazione che continua, con nomi e modalità diverse, ad assistere chi arriva sulle nostre coste.

La preghiera che insieme reciteremo domenica, in comunione con tutta la Chiesa:

“Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza. Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di là delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accompagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arco di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo”.

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