Comunità con le Stellette

 

“Nella Sacrosanctum Concilium, al n. 42°, si legge: «Le parrocchie, organizzate localmente sotto la guida di un pastore che fa le veci del vescovo, rappresentano, in certo modo, la Chiesa visibile stabilita in tutta la terra». Tra i testi apparsi dopo il concilio Vaticano II, l’esortazione postsinodale Christifideles laici (30.12.1988) è quella che più abbonda in immagini che vogliono aiutare a riscoprire, nella fede, il vero volto della parrocchia, ossia il mistero della Chiesa presente e operante in essa. Si legge al n. 26,2: «La parrocchia non è principalmente una struttura, un territorio, un edificio; è piuttosto “la famiglia di Dio, come una fraternità animata dallo spirito d’unità”, è “una casa di famiglia, fraterna ed accogliente”, è la “comunità di fedeli”. In definitiva la parrocchia è fondata su una realtà teologica, perché essa è una comunità eucaristica. Ciò significa che essa è una comunità idonea a celebrare l’Eucaristia, nella quale stanno la radice viva del suo edificarsi e il vincolo sacramentale del suo essere in piena comunione con tutta la Chiesa. Tale idoneità si radica nel fatto che la parrocchia è una comunità di fede e una comunità organica, ossia costituita dai ministri ordinati e dagli altri cristiani, nella quale il parroco – che rappresenta il vescovo diocesano – è il vincolo gerarchico con tutta la Chiesa particolare» (EV 11/1709). E al termine del n. 27 si legge: «(La vocazione e missione della parrocchia è) essere nel mondo “segno” e “strumento” della vocazione di tutti alla comunione; in una parola, essere la casa aperta a tutti e al servizio di tutti o, come amava dire il papa Giovanni XXIII, la fontana del villaggio alla quale tutti ricorrono per la loro sete» (EV 11/1715)”. (cfr. pul.it)

La nostra realtà di Chiesa che vive tra i militari ci vede impegnati, oltre che come Assistenza Spirituale rivolta a tutti e di qualsiasi fede e religione, anche impegnati per quelli che tra di loro si professano cristiani e vogliono vivere la loro fede con maggior impegno all’interno di una comunità dal sapore parrocchiale.

Molti delle persone che vivo e servono la Forza Armata frequentano le Parrocchie territoriali là dove vivono, ma la gran parte di questi partecipano alla vita della Parrocchia interna la struttura militare, scelta data dai continui trasferimenti e da uno stile di vita dedito al servizio, pertanto la vita della comunità è pensata è calibrata sugli impegni del servizio e all’interno di essi.

Una realtà singolare dove alcuni aspetti che fanno della parrocchia quello che è per la realtà che viviamo noi, ha qualche differenziazione. Un cammino però che vede crescere sempre di più la fedeltà alla vita della Chiesa. Una Chiesa la nostra dell’Ordinariato Militare inserita tra le diocesi della Nazione e che segue linee e programmi comuni alla Conferenza Episcopale e alla Chiesa Universale.

Lo stile è quello di maggiore possibilità di attenzione ai singoli e alle famiglie, la maggiore frequentazione delle persone per motivi di lavoro e di vita vissuta attraverso realtà abitative dedicate al personale militare ci vede impegnati a tutto campo per seguire in modo più partecipe la vita delle nostre famiglie, seguendole, in modo particolare, con attività fini a non dimenticare il coniuge all’estero e lontano per le missioni, le dinamiche di rischio che li vede affrontare in ogni attività e l’inserimento nella vita del territorio.

La nostra Parrocchia tra i militari ha a disposizione alcuni spazi per la preghiera comunitaria e per gli appuntamenti di formazione e di ricreazione. Una Parrocchia fatta da famiglie e da singoli, per motivi differenti, il più delle volte per una lontananza fisica dalle famiglie e dal loro territorio di origine. Attenzione ai separati, ai più giovani e a quelli che hanno da poco terminato il servizio attivo.

Iniziative fini a tenere uniti a crescere insieme ad alimentare la mente e il cuore alle cose di Dio e a quelle dell’uomo attraverso catechesi, incontri, conferenze, momenti conviviali.

La liturgia è il fulcro di tutta la vita e dalla Celebrazione Eucaristica, cuore della Parrocchia, parte sia la preghiera personale che le azioni di carità e attenzione agli altri.

Una Parrocchia che non ha confini delimitati, ma un’appartenenza per il ruolo di vita nelle Forze Armate. Una comunità che ha il suo centro presso la Chiesa Parrocchiale della Base dove il cappellano è inserito e da cui parte per servire le realtà che il Vescovo gli affidata.

Una comunità aperta e vivace sia per il tipo di lavoro sia per la provenienza sia per la formazione personale varia e variegata.

La comunanza del servizio ci vede uniti anche nella fede nell’unico Dio con uno sguardo rispettoso verso chi non la pensa nello stesso modo o vive altre confessioni. Attenzione ai più lontani o agnostici con una testimonianza semplice e disponibile attraverso vie differenti di vicinanza con uno sguardo verso i singoli interessi: musica, lettura, arte … Un cammino che ha un suo programma e un agenda che delinea il percorso e le attività per maggiore ordine e per raggiungere, di anno in anno, gli obiettivi.

Cos’è, quindi, la parrocchia se non questo, se non il seguire i singoli e i gruppi, camminando insieme celebrando i momenti della vita delle famiglie unendole a quella delle altre? La parrocchia è l’espressione più visibile della vita della Chiesa, il luogo dove è possibile proporre a tutti con convinzione la «misura alta della vita cristiana ordinaria» e percorsi praticabili di santità.

In questo cammino e impegno di presenza, testimonianza ed evangelizzazione, clero e laici insieme, ci ritroviamo in perfetta sintonia e proseguiamo il nostro cammino e il nostro servizio, perché nessuno vada perduto di quelli che ci sono stati affidati.

@unavoce

 

 

Foto di Copertina: Chiesa Parrocchiale Madonna di Loreto del 15° Stormo