La FOTO, il motivo della scelta:

Libano, Comandante della Brigata Sassari

 

Uno scatto che raccoglie un abbraccio, virtuale segno di un impegno, di un servizio, di una fede nell’uomo e nella sua Difesa, lavorando e sporcandosi le mani anche quando la parola diventa dura, perché il bene è più grande. In questo sguardo a braccia allargate c’è l’anima del servizio, la fede e la storia di una categoria di persone, quelle con le stellette, che come militari e cristiani servono l’uomo e non vengono meno al loro amore per Dio.

 

FOTO da: (Cfr.lanuovasardegna)

Militari, uomini dal cuore allargato

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Gv 6,60-69

«Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

“C’è un rischio che serpeggia sempre nel cuore di un credente: riuscire a capire sempre la logica di Cristo. Capire è una cosa importantissima, ma nasconde la grande tentazione di voler tenere tutto sotto controllo. Chi conosce Cristo, lo ama e lo ascolta, e proprio per questo è disposto a lasciarsi allargare il cuore e la mente. Questo processo di nuova consapevolezza passa attraverso la demolizione di nostre convinzioni, schemi e ragionamenti. Il Vangelo chiama questa visione nuova: conversione. Una persona che si converte è una persona che passa anche attraverso l’ascolto duro delle parole di Cristo. E certe volte la durezza del Vangelo ci fa pensare: “Ma chi me l’ha fatto fare?”. È proprio su questa tentazione che Gesù parla oggi: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Credere è mettersi in un circuito di conversione che stravolge la nostra mentalità e allarga il cuore. Credere è lasciarsi attirare dal Padre: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». Ma è proprio qui che i discepoli ricevono una prima scrematura. Finché Gesù fa miracoli, dice parole emozionanti, guarisce i malati e moltiplica pani e pesci, sono tutti contenti. Ma appena nasce l’aspetto più emotivo dell’incontro per entrare nella logica del cuore e non più della pancia allora molti se ne vanno via. «Disse allora Gesù ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”». Bisogna rimanere con Gesù anche quando nascono le emozioni perché egli ha qualcosa di più di una semplice emozione: ha parole che rendono la vita eterna”. (cfr. d.Luigi M. Epicoco)

Cosa aggiungere al commento se non vedere in questa esperienza anche quella dei nostri cristiani e militari che vivono il loro servizio senza perdere la Fede in Dio? Forse con le stesse perplessità, la stessa difficoltà e lo stesso commento di risposta  dei discepoli alla domanda di Gesù. Questa parola è dura e senza stravolgere il messaggio evangelico e la Parola del Signore, portandola nella vita concreta di questi uomini e donne con le stellette, sono le stesse risposte degli Apostoli, la stessa fede di Pietro. Il loro servizio vissuto con dedizione e amore allarga il loro cuore e aiuta quello, di chi più povero, fatica a scorgere Dio nella sua vita.

Buona Domenica.

22.8.21XXITO@unavoce