Il Bene comune
Da Roma a Glasgow per passare su ogni nazione, per camminare in ogni direzione, per arrivare ad ogni persona. Città posti, sigle … il mondo, le sue organizzazioni, i potenti, i capi, gli economisti, gli ambientalisti … e via così, s’interrogano e la risposta è: ora non è più tempo di parlare ma è il momento di agire e fare scelte radicali, lo ricorda il Pontefice, lo dice il Presidente dell’ONU, e in fila molti altri oltre a riflessioni di testate giornalistiche e di statisti, di esperti e di leaders lo ribadiscono e ora a tavolino si discute come operare per una vita migliore si questo pianeta. Una vita nel rispetto tra di noi e del pianeta stesso. E’ il tempo della collaborazione, è il tempo di far cadere eventuali vecchi rancori e lotte, interessi personali o di parte, ma è il tempo di cercare la strada comune per vivere tutti nel miglior modo possibile. Abbiamo i mezzi e necessitiamo di scelte radicali.
Facciamo tutti la nostra parte, i capi delle nazioni, i leaders religiosi, politici, di pensiero, le scuole, il lavoro, la famiglia, ogni persona è coinvolta in questo processo di cambiamento, non tiriamoci indietro ma operiamo scelte, ognuno di noi, piccole forse, ma che ci diano il coraggio e l’impegno a voler camminare tutti nella stessa direzione.
“il G20, il ‘forum’ dei leader, dei ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche centrali nato nel settembre del 1999, dopo una serie di crisi finanziarie a livello mondiale, con lo scopo di favorire scelte comuni anche con i Paesi in via di sviluppo. Del G20 fanno parte l’Unione Europea, una ventina di Paesi tra i più industrializzati del mondo, l’Unione Africana, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario internazionale, oltre ad una serie di Stati ospiti, di volta in volta, del Paese che ha la presidenza di turno del summit. Tra i temi al centro della due giorni romana, in vista della Cop26 sul clima in programma da domenica in Scozia, l’abbattimento delle emissioni inquinanti nell’atmosfera entro il 2050. Accordo in bilico per la posizione di Cina, Russia, India e Arabia Saudita che utilizzano principalmente l’energia fossile per lo sviluppo delle loro economie nazionali. Al centro dell’incontro anche la sfida globale delle migrazioni, economiche e causate da guerre e cambiamenti climatici”. (cfr. Vaticannews)
“La COP26 è la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 Da quasi tre decenni l’ONU riunisce quasi tutti i Paesi della terra per i vertici globali sul clima – chiamati COP – ovvero ” Conferenza delle Parti”. Da allora il cambiamento climatico è passato dall’essere una questione marginale a diventare una priorità globale. Quest’anno si terrà il 26eismo vertice annuale, di qui il nome COP26. La COP26 sarà presieduta dal Regno Unito che la opiterà a Glasgow. In vista della COP26 il Regno Unito sta lavorando con ciascun Paese per raggiungere un accordo su come affrontare i cambiamenti climatici. I leader mondiali attesi in Scozia saranno più di 190. Ad essi si uniranno decine di migliaia di negoziatori, rappresentanti di governo, imprese e cittadini per dodici giorni di negoziati. Presiedere la COP26 sarà un compito impegnativo, perché questo non sarà un qualsiasi vertice internazionale. La maggior parte degli esperti è concorde nel sottolineare il carattere straordinario e urgente della COP26”. (cfr. ukcop26)
“Sarà il più grande vertice internazionale che il Regno Unito abbia mai ospitato. Nella cornice vittoriana di Glasgow intorno al tavolo della XXVI Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico ci saranno oltre 30.000 delegati, quasi 200 leader mondiali, esperti climatici e attivisti. L’obiettivo sarà quello di aggiornare i piani di riduzione delle emissioni per contrastare i livelli di riscaldamento globale. Lo scorso 26 ottobre il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha lanciato un nuovo allarme auspicando azioni concrete per tutelare il pianeta: “Siamo sulla buona strada per la catastrofe climatica – ha detto commentando l’Emission Gap Report 2021 -. L’era delle mezze misure e delle false promesse deve finire e il tempo per colmare il divario di leadership deve iniziare a Glasgow”. E ieri Papa Francesco in un audio-videomessaggio alla BBC, proprio guardando alla conferenza che si terrà nella città scozzese, ha auspicato “scelte radicali” per far uscire l’umanità dalle tante crisi trasversali e interconnesse che sta attraversando”. (cfr. Vaticannews)
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, famosa citazione di Mahatma Gandhi, massima che esorta l’individuo ad allargare la propria prospettiva verso obiettivi e possibilità di cambiamento che riguardino la collettività, promuovendo azioni mirate alla realizzazione di un cambiamento che ponga le basi per la formazione di una coscienza collettiva dove i bisogni, i desideri ed i sogni dei singoli entrino in una trama comune di azione e di intervento”. (cfr. I. Maiolo)
Uno spunto di riflessione, come sempre, rimandi ad articoli più dettagliati e competenti, ma il desiderio di portarli alla tua attenzione se già non ci fossero, per riflettere, condividere e essere primi seminatori e testimoni, nella nostra vita e nella vita attorno a noi, di questo cammino comune di cambiamento.
@unavoce
Foto di Copertina: L’uomo vitruviano di Leonardo