Le scelte altrui

 

L’istante magico è quel momento in cui un si o un no può cambiare tutta la nostra esistenza. (Paulo Coelho) 

“Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino”. (Susanna Tamaro)

 

Uno degli elementi critici della vita di sempre non solo questa nostra moderna è il rispetto delle scelte altri. In questi giorni mi sono imbattuto in un articolo del quale vi rimporto un passaggio per inoltrarci in un argomento al quanto direi attuale, il rispetto delle scelte altrui.

“La storia del mondo umano è praticamente costruita sui tentativi, riusciti o meno, di imporre la propria visione della vita agli altri. Lo abbiamo fatto per millenni, nell’ambito della religione e dell’educazione, dell’economia e della politica. Il rispetto per le opinioni altrui è la prima barriera che separa l’essere umano semplice dall’essere umano realmente evoluto e civilizzato, e lo stiamo imparando in questi anni. Finalmente, sempre più spesso, sempre più uomini e donne decidono che il diritto a pensarla diversamente è un diritto fondamentale e che va difeso ed esercitato, anche e soprattutto quando non si è in accordo con ciò che pensa il nostro prossimo. Anche così, non è sufficiente: oltre a difendere il diritto a pensarla diversamente è importante capire che gli altri attorno a noi hanno anche il diritto di “fare” diversamente. Sembra implicito, ma non lo è. E’ più facile essere tolleranti verso qualcuno che ha una religione diversa dalla nostra, ma lo è meno esserlo verso qualcuno che concretamente esegue una azione che magari noi non faremmo mai…”. (cfr. pensieridiluce)

Quanto è difficile accettare le opinioni degli altri, lo stiamo vedendo anche in questo tempo dio emergenza, ma lo vediamo su molti fronti della vita umana, religiosi, educativi, morali e sessuali di territorio e di cultura … è difficile accettare e quindi rispettare al punto di farsi la guerra popolo contro popolo uomo contro uomo.

Situazione che nasce dalle dinamiche non lontane dalla nostra vita, tra amici, tra fidanzati, nella famiglia, nei rapporti interpersonali, sul lavoro, nelle comunità, dove due persone vivono lì può nascere la difficoltà e venir meno il rispetto, pensando di avere ognuno di noi il diritto di qualche cosa, genitori con i figli, marito con la maglie, amici tra di loro, fidanzati insieme e così via.

Anche se è palese magari che ci sia un errore il rispetto è alla base di ogni relazione che sia di amore, di amicizia o di semplice convivenza.

“Naturalmente ci sono dei limiti. Una applicazione totale e indiscriminata di rispetto cieco porterebbe all’anarchia e all’isolamento completo di ognuno di noi. Ad esempio se vediamo qualcuno esercitare violenza nei confronti di un altro essere umano, o di un animale, non possiamo pensare di non intervenire per rispetto alle sue scelte. Ci sono molti casi del genere, in cui sta a noi decidere se intervenire o meno, e con quale grado di interferenza”. (cfr. pensieridiluce)

Ovviamente come ogni cosa ci vuole la ragione e non applicare ogni cosa cecamente, ma se per esempio un nostro amico ha fatto delle scelte di cui sappiamo e per le quali ci siamo confrontati e da amico, fratello ecc. ne abbiamo parlato dobbiamo lascar fare il suo cammino e se veramente teniamo a quella persona essere pronti, semmai, nel momento della caduta ad aiutarlo a rialzarsi.

Ognuno di noi deve fare le sue esperienze, compiere i propri errori, è impensabile riparare da tutto e da tutti, ma insieme, nell’amore e nell’amicizia si costruisce il cammino, perché i sentimenti non si sono mai potuti codificare.

Uno scrittore contemporaneo, Fabrizio Caramagna, scrive: “A volte incontrerai te stesso. Per via di uno specchio, di una vetrina, di uno sguardo diverso, di un giudizio più severo che credevi fosse destinato ad altri e che invece, puntuale, fedele, parlerà di te. E allora avrai due scelte: o farai finta di niente e continuerai ad indossare la tua maschera oppure prenderai coscienza di chi sei. E sarà il lavoro più difficile. Quello che può portare alla saggezza o al deserto”.

Ora, “Una definizione di rispetto è “sentimento che porta a riconoscere i diritti, il decoro, la dignità e la personalità stessa di un individuo e quindi ad astenersi da ogni manifestazione che possa recare offesa”. Quindi, siamo ben oltre la buona educazione. Siamo ben oltre anche il principio secondo il quale il rispetto ce lo dobbiamo saper meritare con i nostri comportamenti. Se una persona riconosce la nostra personalità, riconosce le luci e le ombre, i pensieri e i comportamenti che condivide e che non condivide, e li rispetta tutti, in quanto nostri e rappresentativi, complessivamente, di noi”. (cfr. purpletude)

Da qui partono una serie di attenzioni di rispetto: del tempo, per esempio, della fiducia, delle promesse, del rapporto di amicizia o amore, di lavoro … di cultura e di etnia, di scelte morali o etiche, religiose o politiche … ognuno dirà la sua, ma come accennato sopra, il rispetto delle scelte altrui sarà alla base di ogni rapporto interpersonale, serio che voglia essere intelligente e crescere.

Chiudo con questa citazione del filosofo Danese, Søren Kierkegaard per capire e comprendere meglio che scegliere è difficile, rispettare altrettanto, ma sono movimenti indispensabili del vivere quotidiano e che dobbiamo analizzare per costruire rapporti migliori, una società migliore, un mondo migliore.

“Esistere significa “poter scegliere”; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensì la miseria dell’uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all’alternativa di una “possibilità che sí” e di una “possibilità che no” senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell’altro”. 

Allora, questo è il cammino che insieme dobbiamo compiere quell’istante che ci permette di accettare gli altri e di vivere insieme in un confronto intelligente basato sul rispetto e l’amore che è alla base di ogni vita. Lo stesso Cristo non ci obbliga alla sua Amicizia, ma Lui non smetterà di bussare al nostro cuore. La libertà che ci ha lasciata non gli impedisce di rispettare le nostre scelte ma di rimanerci accanto nel momento che quello che abbiamo deciso per noi si riveli fallimentare.

@una voce

 

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