La FOTO, il motivo della scelta:
Herat la cerimonia di ammaina bandiera del Contingente italiano
Uno scatto che forse potrebbe pensare non c’entra nulla con il tema del vangelo e la lettura per la nostra realtà, ma invece in questo saluto formale c’è tutta l’0anima della vocazione ad essere militari c’è il giuramento a servire quei valori di cui la nostra vita ha necessità per vivere insieme in pace e sono valori umani che ci vengono ricordati da Dio, saper ascoltare, vedere per aiutare.
FOTO: (cfr. conlabrigatasassari)
Militari obbedienti ai valori
“PENSIERI CON LE STELLETTE”
sul Vangelo della Domenica
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Gv 2,1-12
“… vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino».
“In questa seconda domenica del tempo ordinario, il vangelo ci porta a Cana di Galilea. In questo episodio che è conosciuto come “le nozze di Cana”, Gesù è lì con i discepoli e c’è anche sua madre presente. In questa festa che forse simboleggia un po’ tutta la vita, si sta consumando la gioia e mentre tutti i festeggiati sono intenti a vivere a viversi appieno quella grande festa, l’occhio di madre, di Maria, si accorge che viene a mancare il vino, cioè viene a mancare quella motivazione di fondo, quella gioia, quelle scorte di motivazioni per cui quella festa vale la pena. Come molto spesso capita anche dentro la nostra vita, a un certo punto vengono a mancare le scorte di motivazioni e quelle grandi scelte che abbiamo fatto si svuotano, diventano pesantissime, diventano quasi invivibili. Non è Gesù ad accorgersi di questo, anzi forse se ne accorge, ma il Vangelo sottolinea che è Maria, che è lo sguardo di questa donna ad accorgersi di questa mancanza. E questa forse potrebbe essere già una bellissima riflessione, amare come Maria significa rendersi conto dei bisogni degli altri ancor prima che si trasformino in tragedia. Ancor prima che venne a mancare tutto quello per cui le cose, una volta rotte non possono più mettersi insieme, quando vogliamo bene a qualcuno dobbiamo volergli bene così, cioè anticipando quelle che poi possono essere delle crisi irreversibili, cercare di vedere il bene degli altri quando ancora quegli altri sono in tempo per poter cambiare la loro vita. Ma questo è valido per ciascuno di noi quando le nostre famiglie non funzionano, quando il nostro lavoro non funziona, quando il nostro rapporto con noi stessi non funziona, quando le relazioni tra di noi non funzionano, perché viene a mancare questo vino. Che cosa bisogna fare? Maria ci da questa indicazione: “fate tutto quanto egli vi dirà”, cioè seguire le istruzioni, mettersi in ascolto, in obbedienza di questo Cristo. Questi sono i cristiani, i cristiani sono quelli che se non vogliono perdere il bandolo della matassa della loro vita, se non vogliono perdere il senso della loro esistenza, se non vogliono perdere le scorte di motivazioni per le cose che hanno scelto, sono continuamente in ascolto di qualcuno che gli spiega che cosa fare, che gli spiega le istruzioni dell’uso dell’esistenza, non una volta per tutte ma continuamente. Un cristiano che non ascolta e non mette in pratica come questi servi è destinato a finire completamente questo vino e a rovinare questa festa e a rovinare questo matrimonio. Forse questa domenica ricorda a ciascuno di noi che proprio nell’umiltà di questo ascolto di Gesù, in questo rimettersi continuamente in obbedienza a lui, in questo ascoltare le sue istruzioni per metterle in pratica che forse possiamo salvare qualcosa della nostra vita e ci accorgeremo anche dei più grandi fallimenti che accadono proprio per solitudine, accadono perché pensavamo di riuscirci da soli, di avere le motivazioni da soli, di avere le spiegazioni da soli, di avere le forze da soli per poter affrontare tutto. Quando capiamo invece che abbiamo bisogno di Gesù è allora che in quello stesso istante comincia il miracolo di Cana, anche per ciascuno di noi”. (cfr. d.L.M. Epicoco)
Non è forse questo il compito della Difesa e dei suoi operatori, quello di mettersi in ascolto, di essere attenti alle povertà del mondo per difenderle e proteggerle e per rialzare la dignità e libertà di ogni persona, di ogni popolo là dove queste vengono messe a rischio.
Attraverso l’obbedienza a questi valori i nostri uomini e donne in divisa vivono la loro vocazione a servire la pace alla luce della fede.
Buona Domenica
16.1.22IITO@unavoce