La nostra è una certezza

 

«I discepoli andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: “Perché slegate questo puledro?”. Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare» (Mc 11,4-6).

 

In questi articoli, che vengono inseriti nella pagina “Spazio Giovani”, voglio offrire un appuntamento virtuale, un puo fuori dalle righe con la mia comunità, non il solito incontro in Parrocchia attorno a un tavolo, ma l’incontro con tutti attorno alla vita attraverso questi mezzi per raggiungere tutti e offrire tematiche su cui riflettere. Oggi affronteremo un tema abbastanza ostico, la differenza tra illusione e speranza.

“Illusione: rappresentazione ingannevole proveniente da errore dei sensi. Speranza: aspettativa di un cambiamento futuro migliore. L’illusione è una rappresentazione ingannevole indotta da un errore. La speranza invece non si consolida su un malinteso, resta in attesa, apparentemente immobile rispetto a qualsivoglia appiglio a lei stessa esterno. Sembra inoltre di poter considerare l’animo che prova speranza come caratterizzato dalla consapevolezza che non necessariamente quelle aspettative verranno soddisfatte, ma non per questa possibilità essa smette di attendere; mentre l’animo che si illude sembra certo, anche se inconsapevole, dell’esistenza di quella rappresentazione ingannevole. Da un lato quindi permane un dubbio sulla realizzazione effettiva del cambiamento; dall’altro invece si dà per effettivo il risultato partendo da una falsa interpretazione della realtà. Eccolo l’altro concetto fondamentale: la realtà. La distanza e della differenza che intercorre tra speranza e illusione è l’accettazione di quest’ultima. L’illusione è una completa negazione della realtà presente: essa può negarla in base a un errore indotto da condizioni esterne o da se stessi, per evitare di voler fare con essa i conti, per non dover accettare le conseguenza della realtà stessa. La speranza non rappresenta necessariamente un’accettazione totale della realtà, la quale, essendo sempre passibile di interpretazione soggettiva, non può valere in maniera univoca e oggettiva rispetto a se stessa, ma sempre e solo in relazione al singolo soggetto che la vive”. (cfr. F.Braga

Talvolta viviamo nella speranza di una vita felice, di un mondo migliore e ci impegniamo anche in questo cammino, dimenticando però che pur impegnandoci alcune sono illusioni. Bisogna aver chiaro gli obiettivi e perseguire quelli che hanno la percentuale buona per diventare reali, altrimenti il rischio è che le nostre speranza di riuscire diventino solo un’illusione portandoci a demoralizzarci nel momento che non si realizzano e la speranza venir meno.

L’atteggiamento di speranza è fondamentale nella vita, ma una speranza reale, con i piedi per terra, consapevoli di chi siamo e dove vogliamo arrivare.

Bisogna avere progetti grandi, ideali impegnativi, ma con un fondo di possibilità, per esempio: spero di diventare Papa, è una illusione, spero che potrò stare meglio è una realtà, almeno c’è una possibilità di cura, di impegno, di riuscita. Spero che mi ami è un impegno reale, spero che quella situazione di amore si realizzi, una situazione che già in partenza sappiamo impossibile allora diventa una illusione che ci deprime, che ci sconforta e non ci porta ad essere felici.

“La linea che distingue la speranza dall’illusione è assai sottile, a volte quasi invisibile, perciò assai difficile da stabilire. Eppure una linea di confine c’è, una differenza sostanziale che ci impedisce di considerare l’illusione una semplice overdose di speranza. La speranza è operosa e critica, comporta il darsi da fare, assumere una responsabilità verso se stessi, riconoscere i limiti delle possibilità che abbiamo e cercare di superarli sin dove è possibile. L’illusione è una bugia senza fondamento che nasconde la realtà: una bugia consapevole se venduta da qualcuno per interesse o inconsapevole se nasce dal bisogno di rimuovere la realtà perché troppo angosciosa. La speranza si costruisce, è difficile e faticosa, è sempre imperfetta e indefinita; l’illusione, invece, si vende o si regala con facilità, è gratuita, perfetta e definita [ideale per le campagne elettorali!]. L’illusione inoltre è deresponsabilizzante perché comporta sempre una delega a un “miracolo”, a una magìa o a un fato favorevole, insomma ad un evento che -pur nella sua assoluta improbabilità- viene considerato invece semplice e risolutivo. Potremmo concludere, usando al rovescio la famosa frase di Shakespeare sui sogni, che -benché siano “confinanti”- la speranza non è fatta della stessa sostanza di cui è fatta l’illusione”. (cfr. amiciperlacittà) 

Ora, come cristiani, noi sappiamo che questa speranza, la speranza nella Risurrezione, che non è illusione, ma una certezza, ha sostenuto Gesù e sostiene anche noi suoi discepoli che vogliamo imitare il nostro Maestro e diventare in lui causa di salvezza per il mondo intero. 

Pertanto, nel nostro vivere quotidiano dobbiamo sforzarci a vedere e leggere gli avvenimenti e fare le scelte che non siano una mera illusione, ma semmai un progetto nel quale sperare seriamente nel realizzarlo attraverso l’impegno quotidiano della nostra vita.

@unavoce

 

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