Valore aggiunto
«Bisognerebbe vedere come l’uomo tratta il mare per tirarne fuori il sale e bisognerebbe dividere in vasche anche il silenzio. Estrarlo dalla terra, aspirarlo dai boschi quando è notte, raccoglierlo a secchielli dalle cantine…. Bisognerebbe fare come si fa con il mare, e dopo avere diviso il silenzio in vasche aspettare, sapendo che l’attesa sarà ricompensata». (cfr. Bajani)
“Ne abbiamo un bisogno vitale, in un mondo dominato dal rumore. Che impedisce di pensare, di gustare il piacere di un luogo e di un’atmosfera. Dalla casa al luogo di lavoro, dalle strade trafficate di una città alla movida nel centro storico di un borgo: ovunque sentiamo crescere la voglia di silenzio. E perfino nelle più moderne soluzioni per condividere gli spazi di lavoro, il coworking, adesso si cercano arredi e organizzazione degli spazi che garantiscano l’intimità e la concentrazione legate all’assenza del rumore. Viva il silenzio, dunque, da sempre molto celebrato anche nell’universo dell’arte e della letteratura”. (cfr. nonsprecare)
L’articolo che vi ho citato in apertura, di A. Galdo, al quale vi rimando per una lettura integrale, ci introduce su un tema delicato: il silenzio.
La nostra società, che rumorosa corre, ha perso il valore del silenzio, questo ci fa paura, ci distrae e invece di concentraci ci porta a reagire riempiendo le nostre ore di rumori e di cose da fare.
Il silenzio invece rigenera la mente e il cuore, fa respirare l’anima, un silenzio che è abitato da noi stessi dalla nostra vita dai nostri pensieri, dal ricordo o dalla progettazione, un silenzio che è assenza di rumore per ascoltare il cuore e stupirsi di noi stessi e del mondo.
Un silenzio che è preghiera silenziosa o riflessione, che è contemplazione della natura o dell’arte, silenzio che è abitare con noi stessi pensando a noi per ricaricarci ed essere per gli altri.
Quando la vita diventa stressante il silenzio è fondamentale, il desiderio di non avere nessuno accanto per stare soli con i nostri pensieri.
Un silenzio che può essere tra la gente, o un silenzio che è anche isolarsi ma non per scappare ma per rigenerarsi.
Un silenzio che è stile di vita, vissuta con calma, senza corre, un silenzio che è gustare un the caldo, o una passeggiata, un libro, o un quadro, un silenzio che è scrivere o assenza di qualsiasi attività.
Un silenzio che ci rilassa dalle voci del mondo, dai problemi del mondo e nostri, un silenzio che è ripensare alla vita e alle scelte, un silenzio ricco di amore . Silenzio che è soppesare le parole da dire, silenzio che è non parlare quando non serve, silenzio che è uno sguardo un respiro un vento leggero che riscalda l’anima e la vita.
Comunicare con il silenzio un solo esempio, la visita del papa ad Auschwitz Birkenau
“Dopo le parole, nella visita pastorale di Papa Francesco è arrivato il momento del silenzio. O meglio: di un silenzio che, nel suo misticismo, nella sua essenziale spiritualità, vale più, molto di più, di qualsiasi messaggio verbale. Ho visto le immagini del Pontefice durante la visita nel campo di Auschwitz Birkenau, grazie agli eccellenti filmati mandati in onda da TV2000, la televisione della Conferenza episcopale italiana. Confesso di essermi commosso, e prima ancora turbato. Non si può restare indifferenti di fronte a un Papa che avanza nell’epicentro dell’orrore quasi strascicando il corpo, con uno sguardo perso, in segno di desolazione e di orrore, barcollando sotto i colpi di qualcosa che a distanza di tanto tempo ha ancora intatta la sua dimensione di dolore e di inspiegabile tragedia. Un Papa che sceglie il silenzio, solo e nient’altro che il silenzio, per comunicare a tutti noi, specie ai giovani, il suo messaggio, la cui profondità in questo caso è tutta nel gesto, e nell’assoluta mancanza di qualsiasi rumore”. (cfr. nonsprecare)
Impariamo a fare silenzio delle parole vuote, fare silenzio dai gesti inutili, fare silenzio delle cose superflue, forse potrebbe essere un bell’esercizio quaresimale.
Impariamo a crearci questi spazi e a viverli in modo pieno, la nostra vita si arricchirà e arrchirete quella di chi vi è accanto e delle persone che incontrerete.
@unavoce
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