con lo stile del Vangelo

 

“non c’è nuova umanità, se prima non ci sono uomini nuovi, della novità del battesimo e della vita secondo il Vangelo”. numero 48 della “Evangelii Nuntiandi” (cfr. n.48 Evangelii Nuntiandi

 

“Servizio, vicinanza alle persone e coerenza, ha tutto questo Gesù, ecco perché per la gente è autorevole e ha un’autorità indiscutibile. Al contrario dei dottori della legge, che pensano di essere principi”. (cfr. Papa Francesco, omelia 10 gennaio 2017)

 

Molto facile fare il duro con i buoni e il buono con i forti ed è purtroppo una situazione che si ripete dalle origini del mondo in tutte le società e nessuna esclusa neppure quelle moderne.

“Autorità ed autorevolezza, pur essendo simili come termini ed espongono lo stesso concetto del comando, rappresentano due realtà diverse con condizioni dissimili tra loro … Il termine Autorità (dal latino auctoritas) fonda le sue radici su un modello gerarchico strutturato in piramide dove il capo ricopre il vertice più alto, al di sotto del quale ci sono i cosiddetti dipendenti, i quali a loro volta hanno dei sottoposti e così via di seguito sino alla base della struttura … Diverso è il concetto di Autorevolezza (dal latino gravitas) che corrisponde ad una carica o funzione che non viene imposta per un’esigenza pratica di gestione del lavoro, dei ruoli, una gerarchia del sistema intrinseca alla sua funzionalità, ma si crea spontaneamente per empatia e per la capacità del capo di essere un leader, per il riconoscimento che riceve dagli altri appartenenti ad una società, per il valore che questi gli danno e per il potere che gli concedono in quanto si sentono da lui assicurati, protetti, difesi, tutelati, fiduciosi del suo operato in favore di tutti e non solo fine a se stesso, ai proprio vantaggi o guadagni, ai personali interessi, ma che lavora ed opera per gli interessi dell’intera comunità. Il leader che gode di autorevolezza ricopre una carica per i suoi valori personali e per le opere ed attività che realizza a favore della collettività o della società in cui vive e lavora ed agisce con un comportamento partecipativo e non gestionale o direttivo tipico del capo d’azienda”. (cfr. M Cremaschi)

Molte persone, che non si sa come possano far parte di organizzazioni e istituzioni, sono degli inetti e incapaci, ma o il tempo o le conoscenze li hanno posti in situazioni di responsabilità indipendentemente dalle loro capacità e qui iniziano i problemi. Primo, sentirsi più grandi dell’ufficio che hanno e secondo coprire la propria incapacità con autorità che sfocia in ignoranza. Fare il duro e il prepotente con il più piccolo, quello che deve ubbidire è facile, fare il saputello con un giovane può essere semplice, ma quando questo diventa mancanza di rispetto, diventa abuso del ruolo, diventa allora scortesia e sfocia in ignoranza, anzi emerge lo stupido che è, allora tutto si complica.

Perché vi faccio questa premessa? Perché credo che sia un male diffuso, oggi più di ieri, oggi abbiamo in posti di vertice degli incompetenti e basta guardare quello che ci accade attorno, ma questo non deve cambiare il nostro cuore, anzi dobbiamo vedere queste situazioni per non ripeterle nei nostri ambienti. Un po’ di umiltà unita al rispetto e al desiderio di imparare sempre ci porterà a un servizio migliore, più efficace sereno e che metterà in armonia. Volere la pace, significa anche viverla in noi e attorno a noi costruendola ogni giorno là dove viviamo.

Lasciamo la prepotenza e la superiorità agli sciocchi, a noi invece il compito di essere diversi dalla massa, come cristiani, come uomini e donne in divisa, come persone che dalla famiglia hanno imparato i valori del rispetto, della collaborazione, dell’umiltà, dell’impegno, del lavorio serio e meticoloso. 

Oggi, dove in un mondo di professionisti, la voce che sale e che sembra fare meglio è quella di chi, non avendo fatto nulla, arriva ai vertici, ci sembra una regola, ma non è così, il “giochino” si rompe e la dignità viene meno. Tutti vogliono soldi facili, situazioni di comando nei posti di lavoro, libertà in famiglia … non si può avere quello che si vuole senza impegno, idee chiare, studio, umiltà, determinazione e passione per le cose della vita.

Ecco, vi dico questo, perché è importante recuperare l’umiltà e la passione per chi siamo e cosa facciamo, il ruolo che abbiamo nella società, in famiglia per arrivare ad avere quell’autorevolezza che è data dal carattere, dall’intelligenza e non dall’arroganza e una presunta superiorità. In una famiglia le cose si affrontano con amore, sul lavoro con passione, nella vita di tutti i giorni con l’umiltà.

Il Signore ci ha insegnato ad essere veri, onesti, educati, fermi si!, ma con autorevolezza, Lui parlava al punto che nessuno più osava chiedere, ma il Suo atteggiamento di amore, interesse per la persona, passione erano perché al primo posto c’era chi aveva davanti e non il Suo ego. 

Impariamo da Lui ad essere capaci, nella nostra vita privata e lavorativa, ad essere persone umili, rispettose, impegnate, disponibili e cambieremo il mondo, se non altro, del posto dove viviamo, dove lavoriamo, dove trascorriamo tempo con le altre persone.

Poca cosa? Forse, ma sii autorevole e non autoritario e per esserlo bisogna vere umiltà e intelligenza, prepararsi e chiedere, lavorare e appassionarsi alle cose e alle situazioni. Se non sei così sei un autoritario e la tua apparente autorità e supponenza non ti porterà da nessuna parte e con il tempo non avrai costruito nulla, non avrai avvinato nessuno.

Il vangelo ci aiuta in questo a comprendere che senza amore e carità non si costruisce nulla, impariamo a costruire ogni giorno noi stessi, i nostri rapporti privati e lavorativi, la nostra vita con lo stile del vangelo, non lasciamoci influenzare dai cattivi esempi che la società ci mostra, ma impariamo da quelli che edifichiamo il cuore, quelli che non c’è, magari, il successo subito, ma il tempo rivelerà la loro forza interiore, i santi? Si!, ma non solo, abbiamo esempi accanto a noi, alla porta accanto la nostra, dove la laboriosità, la pazienza, la carità, la gentilezza sono il loro vestito, prova oggi ad uscire di casa e a guardare con gli occhi del cuore quelli che ti passano accanto, a chi ti vive vicino, a quelli con cui lavori e scorgerai chi è autorevole e chi autoritario e ti confermerà che l’intelligenza della vita è fatta non solo dalla conoscenza delle materie, ma dalla capacità di umiltà e di confronto con gli altri e allora scoprirai accanto a te persone che sono angeli, persone che con il loro sorriso ti insegneranno a vivere, quelle sono le persone che hanno il Vangelo dentro e non solo lo ascoltano composti in Chiesa. Sii capace di accorgerti e di essere anche tu autorevole nella tua vita. 

@unavoce

 

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