Sentirsi fuori posto

 

Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene”. (Sant’Agostino)

 

 “Adoro quelli che si sentono fuori posto, con loro mi sento sempre al posto giusto” (Charles Bukowski)

 

Talvolta vivi una vita non tua, pensi di poter recuperare il tempo che è passato e vivi stagioni finite, stagioni passate o presunte tali, ma che non ti appartengono. La vita sfugge sotto i giorni che corrono e pensi a situazioni, eventi, occasioni, che non hai vissuto e senza riflettere, con una dose d’incoscienza, ti tuffi in un mondo parallelo perché stai bene, perché le novità aiutano a rimettersi in gioco. Non è questione di rimpianti o di scelte sbagliate, che magari ci sono, ma non è questo il punto, la questione è vivere una vita che non ci appartiene e se pur ti fa sentire libero, ti rendi conto che sei fuori luogo. Non ti viene detto, ed è anche peggio, ma vieni sopportato, per differenti motivi anche nobili e giusti, ma diventa una sensazione che porta al disagio.

Talvolta si è fuori luogo per come vesti, per cosa ti piace, per il livello culturale o economico, per età, per orientamento politico, religioso, sessuale, razziale … e tutte queste cose creano disagio nei giovani in modo particolare, ma non solo. 

“Capita di non sentirsi più a casa almeno una volta nella vita… La casa natale, la ditta in cui si lavora da una vita, la propria squadra, il gruppo degli amici, l’associazione in cui ci si impegna, il partito che si vota da sempre. La parrocchia in cui si va fin da bambini, la famiglia che si è costruita, la scuola in cui si insegna da sempre, gli occhi a cui si è giurato amore eterno”. (cfr. labottegadelvasaio)

“La sensazione di sentirti fuori posto è il campanello d’allarme che la tua mente e il tuo corpo ti lancia nel momento in cui è necessario un cambiamento. Allora molla gli ormeggi, lascia a casa le paure, ignora i commenti acidi di coloro che non sono dove vorresti essere tu. La vita che desideri è possibile”. (cfr. laviadellescimmie)

È un aspetto da non sottovalutare, questo, perché in chi lo vive gli porta disagio e tristezza. Parliamo di amore, amicizia, solidarietà, accoglienza … questo aspetto è da non sottovalutare educandoci a guardare non solo con gli occhi ma anche con il cuore. Nessuno deve sentirsi fuori luogo, nessuno deve sentirsi escluso, emarginato.

Quindi, quando ti senti fuori posto, non fermarti, non farti troppe domande, ma fai progetti nuovi, esci, non rimanere con i tuoi pensieri è il momento di cambiare, di seguire i sogni e non solo di farli.

Non sentirti fuori posto, non pensare di non potercela fare, non paragonarti ad altri, pensa con la tua testa, fai quello che ti fa star bene e solo dopo potrai fare quello che serve agli altri.

Accettati come sei, pregi e difetti, metti a frutto le tue doti, tutti ne abbiamo, evita le relazioni che ti fanno star male, non aver paura di rimanere solo, non lo sarai solo se sarai te stesso.

“Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, il Signore Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!». Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània”. (Mc 11, 1-11)

Dovette sentirsi così anche Gesù nel varcare le soglie di «casa sua», il tempio di quella Gerusalemme che aveva la vocazione ad essere dimora per tutte le nazioni. Ci arriva in punta di piedi”. (cfr. labottegadelvasaio)

Non sentirti fuori posto, ama, vivi, impegnati, sogna, lavora, dedicati alle cose e alle persone, ma sii te stesso, vivi in punta di piedi la tua storia, segui quello che ti piace, fai quello che è giusto e sari felice. Gesù ci ha dato l’esempio, pur non accolto o accolto e poi rifiutato ha saputo amare, addirittura dando la sua vita, “ama e fai ciò che vuoi” e il tuo cuore saprà essere come quello di Cristo. Le persone che ti stimano e ti amano guardano il cuore e non ti fanno sentire soli, non ti fanno sentire fuori posto.

@unavoce

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