Dallo scaffale della Biblioteca

 

 

«Non abbiate paura voi valete più di molti passeri» (cfr. Mt. 10,31)

L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. (H. Hesse)

 

Una delle cose belle che si apprezza, forse più in età matura, se non si è coltivata da giovani, è la lettura e avendo la fortuna di avere una Biblioteca abbastanza fornita, allo Stormo dove vivo, in questi giorni mi è capitato tra le mani un testo di un autore, forse poco conosciuto, o conosciuto solo di nome e poco letto, ma di grande spessore, che oggi vi cito per intrattenermi con voi e insieme riflettere, oltre che invitarvi a leggere qualche sua opera.

Citazione, quindi, che riprendo per aiutarci insieme a crescere e a migliorare la nostra vita per essere felici e viverla da protagonisti, affrontando i sentimenti umani e i loro limiti e pregi e le varie sfaccettature dei nostri caratteri. Così, oggi, ci aiutiamo nella riflessione con il testo: “Sull’Amore”, di Hermann Hesse:

“Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla. C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro.
Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; L’amore non vuole avere; vuole soltanto amare”.
(cfr. H. Hesse “Sull’Amore”) 

Come dice il Mental Coach Giacomo Papasidero: “il segreto non è leggerla o condividerla … è viverla ogni giorno. E io penso che si sia un solo e unico ostacolo a questo. La Paura. Eliminata ogni paura, allora l’Amore sarà il tuo modo di essere e di vivere” (cfr. G. Papasidero)

La paura è una brutta malattia. Spesso la paura ci paralizza. Quando ci prende la paura, si vive male. Chi ha paura si rinchiude in se stesso, si difende, guarda solo al proprio interesse.

Ora, ad ognuno le sue considerazioni e il rimando a chi ci ha suggerito questa lettura. Per tutti l’occasione di riflettere sulle nostre paure per superarle e viverle in modo nuovo, in una luce nuova, con una fede nuova, quella di un Dio che ci ama e si lascia amare. Partiamo da Lui e con Lui, amiamoci e lasciamoci amare, amiamo e impariamo a farlo come Gesù fa ogni giorno con noi.  Lui ha scommesso su di noi e al di là di limiti e pregi e ci rimane accanto nonostante i fallimenti. Cosa e come rispondiamo noi?

Non avere paura e iniziamo a camminare con un nuovo sguardo e uno sguardo alto, uno sguardo verso Dio. La pagina di Vangelo che segue vi aiuti nella preghiera e nella riflessione personale.

«Dunque, non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». (Matteo 10, 26-33) 

@unavoce

 

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