Impariamo ad ascoltarci

 

«Quale vantaggio ha il saggio sullo stolto? Nei miei giorni vani ho visto di tutto: un giusto che va in rovina nonostante la sua giustizia, un malvagio che vive a lungo nonostante la sua iniquità» (Qohelet 6,8; 7,15)

Lo spezzarsi delle nostre illusioni, benché a volte assai doloroso, può essere un importante momento di crescita in consapevolezza. (A. Biasioni)

 

Quante illusioni nella nostra vita e ce ne sono di vari tipi, ma oggi qui voglio con voi solo fare qualche riferimento alle illusioni del nostro vivere quotidiano senza pretese accademiche o professionali alle quale ognuno di noi potrà dedicarsi leggendo articoli o studi tecnici su tale tema, ma mi riferisco a grandi linee a quelle illusioni più comuni del nostro quotidiano come l’illusione di un futuro migliore, di un amore o di un’amicizia per sempre, di un lavoro perfetto, di una felicità, ecc. consapevoli che le illusioni più dure sono quelle che coinvolgono i rapporti interpersonali, i sentimenti e le relazioni.

“meglio una vita vera delusa che una vita illusa, è meglio una verità amara di un auto-inganno dolce. Se la verità ha un valore in sé, allora le illusioni deluse sono da preferire alle certezze illuse. Qohelet ci dice che questi tempi di trasformazione dei “giorni vani” in delusione, questi autentici risvegli, sono delle vere “benedizioni”, tra le più grandi sotto il sole. Qohelet sa anche che l’accettazione della “vanitas” e l’ammissione dell’auto-inganno generato dal bisogno di illusioni sono operazioni difficili e soprattutto lunghe. Così, col suo metodo ciclico, ci ripete più volte gli stessi messaggi, sempre con nuove sfumature”. (cfr. Avvenire)

Talvolta viviamo di queste illusioni e se in giovinezza sono parte della crescita, in età matura possono diventare limite se non si cerca di comprendere la realtà e viverla in modo pieno e sereno come ci suggerisce il testo sacro sopra citato.

“Spesso viviamo la nostra quotidianità talmente avvolti dai ritmi frenetici della vita, che ci “dimentichiamo” di ascoltare noi stessi e di osservare il nostro vissuto interiore, per verificare se quello che stiamo vivendo e sperimentando è frutto di una realtà o di un’illusione. Non sono poche le persone che riferiscono di aver vissuto momenti importanti, passioni intense e momenti di grande felicità, per poi scoprire che il presupposto su cui erano basate aveva natura illusoria. Molte delle nostre illusioni si creano in uno degli ambiti dove spesso abbiamo un grande bisogno di mantenerle: quello degli affetti. Poche sono infatti le situazioni della vita in cui ci sentiamo esposti al pericolo di soffrire in maniera così grande come quelle relative agli affetti ed ai sentimenti. Ci troviamo ad avere a che fare con un’illusione ogni volta in cui ci costruiamo un’immagine mentale di una data situazione che non corrisponde alla realtà. Si tratta di un fenomeno molto più frequente di quanto non sembri, e come vedremo a volte è addirittura funzionale al nostro benessere psicologico”.(cfr. A. Biasioni)

Ora nel momento che la nostra mente costruisce e vive di una illusione al punto di sembrare reale il rischio è di non capire e non vivere nella realtà, con il rischio di massificarci a una società senza anima e senza carattere che vive solo di immagini riflesse e non di realtà.

“Si dice non a caso che “diventare realmente adulti comporti la perdita del privilegio di poter incolpare gli altri di ciò che ci accade”, e anche questo “privilegio” è senza dubbio una forma di illusione che prima o poi deve essere compresa e superata. Più complesso è invece il caso in cui determinate illusioni permangono o vengono addirittura create nell’età adulta. Carl G. Jung affermava che le persone farebbero di tutto per evitare di incontrare la propria Anima, e probabilmente lo stesso si potrebbe dire sull’evitare di lasciar cadere le proprie illusioni. Non di rado siamo ben consapevoli della sofferenza che inevitabilmente occuperebbe in noi il posto lasciato libero da un’illusione spezzata”. (cfr. A. Biasioni)

Pertanto lasciare le illusioni è il percorso, per quanto doloroso, indispensabile per fare un viaggio verso noi stessi, alla ricerca della realtà. Bisogna tornare alla verità delle cose per crescere e maturare e dai sogni passare alla realtà.

“Spesso veniamo travolti dal dolore che accompagna questo processo. Nessun “risveglio” avviene con naturalezza e facilità. Si tratta quasi sempre di momenti di trasformazione interiore piuttosto impegnativi, ma come suggeriva Khalil Gibran, non dobbiamo mai dimenticare che il dolore è lo spezzarsi del guscio che racchiude la nostra conoscenza. Anche il dolore per la distruzione di un’illusione ha un valore, un valore di consapevolezza e libertà sempre maggiore”. (cfr. A. Biasioni)

Pertanto, usciamo, impegnamoci  ad uscire, dalle illusioni che ci siamo costruite come schermo e scudo per non soffrire o per pensare a cosa vorremmo e tornare alla realtà dei fatti. Crescere significa fare chiarezza, vedere e leggere le cose per quello che sono, accettare i fallimenti e impegnarsi sempre a rialzarsi, a ricominciare, anche se si sbaglia riprendere il cammino con coraggio, sarà la carta vincente. Dagli errori o dalle illusioni si deve uscire per ricominciare e riprendere a respirare a pieni polmoni e non più ipnotizzati dalle nostre idee di cui non ce ne rendavamo neppure conto.

Talvolta sono fatti dolori che ci aiutano a svegliarci dalle illusioni che se protratte ci avrebbero portato al fallimento di noi e della nostra vita senza aver costruito nulla e senza aver amato nessuno.

Ora, in questo clima pasquale, dove la luce ha dissipato le tenebre della notte, dove la morte è stata vinta dalla risurrezione, con la nostra fede e nella nostra fede facciamo questo viaggio interiore nella nostra anima alla scoperta di quelle illusioni che credevamo ci facevano felici ed invece ci hanno legato il cuore, l’anima dandoci una parvenza di vita che non era reale, essere veri e protagonisti della nostra vita si riesce solo crescendo e questo può prevedere delle cadute e dei fallimenti, ma non per questo dobbiamo rinunciare o chiuderci a riccio, anzi dobbiamo reagire per educarci ad essere persone vere e solo nella verità saremo liberi e allora saremo felici.

@unavoce

 

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