Solitudine di presenza

 

Ho sempre amato il deserto. Ti siedi su una duna di sabbia. Non vedi niente. Non senti niente. E tuttavia qualcosa brilla in silenzio (Antoine de Saint-Exupéry)

Dio ha creato le terre con i laghi e i fiumi perché l’uomo possa viverci. E il deserto affinché possa ritrovare la sua anima (Proverbio Tuareg)

 

Ricercare la tranquillità è uno degli aspetti che tutti, se ci fermiamo a parlare desideriamo, ma poi, la verità è che condividiamo ogni attimo della nostra vita sui social o comunque postiamo qualche cosa che ci piace e questo in qualche modo ci fa presenti al mondo a quel mondo che talvolta critichiamo o non ci piace, quel mondo che va alla deriva e che fa rumore, quel mondo che sembra annaspare della sua stessa natura e cerchiamo, almeno a parole, di ribaltare la situazione, di recuperare quei valori che ci sembrano ormai lontani e se prima dicevamo fuori modo ora ci sembrano indispensabili per ritrovare noi stessi. Silenzio, tranquillità, staccare la spina, uscire dalla routine quotidiana, ricerca del tempo per noi stessi, per interrompere almeno per poco tempo la frenesia dei diversi impegni famigliari e lavorativi che ci assorbo.

Veramente cerchiamo questo? Forse la risposta dobbiamo trovarla dentro il nostro cuore, il silenzio ci fa paura, la solitudine ci opprime anche se in un primo tempo ci sembra necessaria, diciamo che desideriamo questo, ma alla fine poi con scuse varie più o meno valide, non riusciamo a viverle.

Sinceramente, credo che siano necessarie entrambi le cose, anche il monaco di clausura ha momenti comunitari, pochi ma ci sono e così vale per ognuno di noi, presi a vivere la vita con tutto quello che concerne altrimenti rischiamo di non vivere felici.

Ora, perché parlarvi così? Perché credo che sia indispensabile acquisire uno stile di vita consono alle scelte che facciamo ogni giorno, uno stile che ci permetta di essere autentici, di godere della vita e di essere impegnati in essa, ognuno secondo la sua vocazione, la sua professione e le sue passioni in modo autentico.

Tempo per Dio, tempo per noi, tempo per il mondo e non in questa particolare scaletta, ognuno faccia la sua, ognuno metta al primo posto ciò che meglio crede, ma sono le vie per raggiungere quella serena felicità indispensabile per vivere da protagonisti e per noi credenti vivere da veri figli di Dio.

Da sacerdote, che vive in mezzo la sua gente, non nascondo la fatica talvolta di trovare tempo, ma vi assicuro e ringrazio Dio che riesco a dedicarlo alla preghiera, allo studio, all’incontro con le persone in modo equilibrato ed essere anche sui social.

Forse, allora, è il tempo di fare meno cose e farle meglio, forse è il tempo di essere meno efficentisti e più persone di pensiero, di dialogo, di ascolto. Il guadagno che sembra essere l’unica strada da perseguire, poi alla fine non paga come la consapevolezza di chi siamo, la sacralità della nostra vita e la sensibilità di una vita che va al di la del tempo e della storia. Creare la nostra strada con la ricchezza di quello che siamo e di quello che abbiamo appreso, della vocazione che viviamo, qualunque essa sia, sarà il traguardo da raggiungere.

Si parla di questo e di quello, di mille problemi che il mondo ha e vive e dimentichiamo di fare silenzio, di stare un po’ soli per ricaricarci, per essere padri e madri gioiosi e competenti, professionisti seri, preti santi persone che sanno vivere l’amore per Dio e per  fratelli in un modo nuovo, amici capaci,  … e potremmo continuare.

Non è facile scardinare modalità e tempistiche, attività e iniziative, ma non credo che, più cose si facciamo più siamo bravi, credo che la strada per la vita vera, sia fare il giusto e farlo bene, poche cose fatte con il cuore, più tempo ad ascoltare, più tempo a studiare e pregare, più tempo per noi stessi, questo ci aiuterà a fare gesti, azioni e iniziative a tutti i livelli, più efficaci.

Potrebbe essere una scusante per non fare, qualcuno potrebbe dirmi, ma non credo nell’efficientismo delle mille cose, perché tutto non si può fare e si rischia di arruffare senza educare, senza seminare.

Così, con questi pensieri disordinati e ad alta voce, vorrei spronarvi a fare quel silenzio necessario per ascoltare il vostro cuore, per ascoltare il vento leggero dove scorre la voce di Dio, dello Spirto Santo, essere persone che sanno vivere la carità partendo dal cuore, poche o tane cose faremo, ma saranno fatte con il Cuore di Cristo, con lo stile di Gesù, con la passione della nostra fede che ci aiuta ad essere sempre veri, sempre attenti, sempre capaci di amare e di vivere la vita in modo pieno e autentico alla ricerca della vera felicità.

Meno appariscenti, più liberi nel cuore e nella mente, attenti e rispettosi, senza giudicare, senza puntare il dito, ma con un grande sorriso, una grande apertura mentale, un grande abbraccio spirituale che accoglie tutti. Questa la nostra solitudine vera. Un silenzio e un nascondimento ricco di vita e di passione, d’ impegno spirituale e concreto fatto solo di una presenza che è la nostra vita umile e rispettosa. Questo il nostro vero deserto, per ricaricarti e vivere la tua vita, la tua vocazione in modo pieno e felici.

Fermati, crea il tuo deserto, prendi un libro, ascolta la musica, contempla l’arte, cammina, fai sport, guardati intorno, contempla il creato, guarda i volti delle persone, sii te stesso e sii positivo, ringrazia per quello che hai, aiuta dove puoi, porta una parola di pace, un sorriso, prega, partecipa all’Eucarestia,  … sarà la tua ricarica per vivere e aiutare a vivere.

@unavove

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