La FOTO, il motivo della scelta: 

 Kosovo, cooperazione civile militare

Uno scatto che dice servizio, apertura, vocazione alla “tenerezza”, vissuta nella gradualità di una presenza che aiuta e non sostituisce, una presenza che educa con gradualità alla ripresa, seria, non banale, ma concreta, disposta all’impegno a costruire il bene, la pace e difenderla.

FOTO: (cfr. agensir)

Militari: presenza di tenerezza

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

SANTISSIMA TRINITÀ – Gv 16, 12-15

Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

 

“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Gesù nel Vangelo di oggi introduce una categoria che non dobbiamo mai dimenticare e trascurare nella nostra vita: la categoria della gradualità. Gesù sa che deve parlare ai discepoli un po’ alla volta, e che ci sono cose di cui non si riesce a portare il peso se non con il tempo, e un pezzo la volta. La nostra vita a volte è in sopportabile perché manca di gradualità. Anche la fede può diventare un macigno perché ci viene offerta senza nessuna gradualità. La gradualità di cui parla Gesù è una forma di tenerezza, di attenzione, di cura dell’altro. La Chiesa ha sempre avuto chiaro ciò, per questo la pastorale non è mai sempre uguale ovunque, e in qualunque circostanza. Ciò che cambia non è la verità di fondo, ma la possibilità di poter consegnare alle persone ciò che possono portare in quel momento. Sento spesso gente indignata che davanti ad attenzioni pastorali che mirano proprio a mettere in pratica la gradualità di cui parla Gesù, gridano all’eresia, allo scandalo, al tutto è perduto. Ma è in visioni così miopi che il cristianesimo fallisce. Invece è proprio dello Spirito guidarci un po’ alla volta alla verità tutta intera: “Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà”. In questo senso la vita spirituale di ognuno non può mai essere ridotta a un parametro oggettivo e uguale per tutti. Ognuno di noi ha i suoi tempi, e lo Spirito rispetta quei tempi senza però rinunciare a condurci alla verità tutta intera. Un buon accompagnatore spirituale non vende tecniche, o regole fisse, ma sa leggere l’unicità di ogni persona che gli è affidata affinché intercettando ciò che sta facendo lo Spirito, aiuti quella persona a lasciarsi guidare dallo stesso Spirito verso quella conoscenza che non può essere trasmessa con libri o ragionamenti, ma per esperienza”. (cfr. d.L.M. Epicoco)

Animati dallo Spirito, preparati nella professionalità, capaci in umanità, i nostri militari diventano quella tenerezza che parla di gradualità nel costruire, nell’essere presenza, nell’educare ai valori della vita, nel rispetto per ciò che si ha e per quello che bisogna fare, una cura dell’altro che è responsabilità, dovere, impegno.

Buona Domenica

12.6.22-Trinità@unavoce