Assistiamo ogni giorno a eventi e gesti d’intolleranza da tutte le parti del mondo, non c’è un luogo moderno o antico, democratico o meno, dove non si assista a eventi di questo tipo. Avvengono nella società, nei gruppi e tra i gruppi, addirittura nelle famiglie, tra gli amici, nelle organizzazioni, siamo tutti insofferenti davanti a tutto, tutti gridiamo alla giustizia, ai diritti, ma tutti, in modi diversi, il più delle volte, dimentichiamo i doveri, la carità, il bene. Ci scandalizziamo delle guerre e poi di quella vicina, perché quelle lontane non ce ne importa nulla, comunque ci scandalizziamo e poi facciamo piccole guerre in casa nostra, tra di noi, nella stessa famiglia.

Ci arrabbiamo per gli immigrati, ma pretendiamo di essere trattati bene e magari anche da superiori quando viaggiamo per il mondo, pretendiamo successo, considerazione, ma non ci impegniamo, pretendiamo di avere tutto e subito senza sforzo, senza fatica. Puntiamo il dito verso questo o quello, ma non conosciamo le storie, le situazioni. Vogliamo essere tutti uguali e lo dobbiamo essere, ma abbiamo perso il senso della meritocrazia e cerchiamo solo vie privilegiate e senza impegno pronti a giudicare e basta senza sapere e conoscere, ma pretendendo solamente.

Non è così che funziona e il mondo così non troverà mai la sua strada e la sua vera vocazione. La pace, i poveri rimarranno poveri e ricchi sempre più ricchi, gli sfruttati continueranno ad esserlo e i prepotenti altrettanto. E’ ora di mettere un punto e ognuno prendersi le proprie responsabilità, regole e regolamenti ne abbiamo di tutti i tipi, ma siamo bravi ad eluderli invece che farne buon uso o capaci di leggerli solo come ci conviene e non tenendo presente il bene e il bene comune.

Se una regola non porta alla pace e al benessere di tutti e per tutti allora è una regola sbagliata, non credete?

Siamo critici su tutto, mettiamo in discussione tutto, scienza e religione, ragione e dimostrazione, tutto è sbagliato e non ci accorgiamo che crediamo alle fandonie, al primo che grida … e così facendo non costruiamo nulla, ma distruggiamo quei valori comuni che hanno fatto del pianeta il giardino che è e che ci è stato dato e che dobbiamo consegnare alle altre generazioni.

Il rispetto, la compassione, l’amore, la laboriosità … l’ingegno, la creatività che tutti, in vari modi e livelli abbiamo, dobbiamo metterli insieme come patrimonio comune.

Ora, perché questo discorso? Perché il bene rischia sempre di essere frainteso, giudicato, accusato, ma il bene è bene in se e non ha colore, lingua, religione, il bene è per tutti e tutti dobbiamo adoperarci per farlo. Chi non vuole impegnarsi almeno non giudichi e non ostacoli, continui a rimanere nel suo piccolo angolo se non ha intenzione di contribuire, ma non distrugga, ergendosi a giudice e maestro verso chi lavora, chi ama, chi s’impegna.

Ci si può confrontare, si può discutere, litigare anche, ma alla fine il rispetto e il bene devono avere la meglio.

Assistiamo ancora oggi a gesti d’intolleranza religiosa, politica, culturale, sessuale … e chi più ne ha più ne metta… dico basta, lo dico a me stesso, lo dico a chi incontro, grido al mondo, basta è il tempo di volersi bene è il tempo d’impegnarsi a fare sul serio è il tempo di avere un’altra prospettiva… si!, mi direte, posso anche farlo, ma gli altri? Si!, vero, ma intanto inizia tu, nel tuo piccolo, nel tuo ambiente, nel tuo cuore, con le persone che frequenti, nel tuo posto di lavoro … inizia tu! Cerca e ricerca le cose che hai accantonato, tutto è utile, tutto serve a crescere e migliorare non dimenticare di zappare, ma ricordati di fermarti a riflettere, a pregare, di stupirti. E’ importante lavorare per guadagnare, per vivere una vita dignitosa, ma sii attento a chi ti sta accanto, a chi è meno fortuna, a chi è meno determinato, stai attento a te stesso a non perderti, cercando di avere tutto rischi di perdere te stesso.

Sii voce, si sprono, sii entusiasta e trascinatore. Non chiuderti, non essere egoista e soprattutto non giudicare, non parlare a vanvera, non sputare veleno, non dire cose che fanno male, la lingua e la supposizione sono più dannose di uno schiaffo. Parla con cognizione di causa, con amore e amicizia anche verso chi non conosci. Non giudicare senza sapere e conoscere i fatti. Sii onesto nel tuo lavoro, corretto, competente, non presuntuoso. Tutti possono sbagliare o non sapere, questa non è una colpa, ma far credere di essere superiori e i perbenisti o fare i prepotenti si!, questo è un peccato è un limite è segno di poca intelligenza e se pensate che sia furbizia vi sbagliate è stupidità.

Non seguiamo la massa, perché è più comodo, scegliamo il bene sempre e comunque al di là del giudizio e del pregiudizio, impariamo ad accorgerci delle situazioni e delle persone che ci vivono accanto.

E’ il tempo di fare sul serio, è il tempo di seminare il bene, di fare bene e di amare. Inizia subito a camminare con uno altro passo a guardare le cose da un’altra prospettiva, a metterti nei panni degli altri … inizia ora, non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.

@unavoce

 

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