La FOTO, il motivo della scelta: 

Kosovo: forze armate italiane della missione Kfor, aiutano un presidio medico, una scuola di bambini e la Croce Rossa

 

Uno scatto che raccoglie molti gesti, raccoglie il cuore e lo spirito dei nostri militari che nello svolgere il loro servizio di difesa e protezione della pace e dei popoli si dedicano ad offrire, oltre che opportunità di ripresa, sostanze e impegno concreto per ricostruire il tessuto sociale della terra che sono a servire.

FOTO: (cfr. agensir)

Militari uomini dell’essenziale

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Lc 10, 38-42

«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

 

“La storia di Marta e Maria popola il nostro imaginario cristiano, tirando fuori la possibile contrapposizione che si crea tra azione e contemplazione. Penso però che la faccenda sia può profonda. Innanzitutto perché probabilmente Luca raccontando la storia di queste due sorelle vuole mettere in evidenza due atteggiamenti di Israele. Il primo è quello di Marta che è “presa dal suo fare”, così come ogni buon Israelita è intento a seguire i suoi 613 precetti che lo preparerebbero all’incontro con il Signore. Maria, invece, si accorge che in casa è entrato già il Messia, e lascia perdere le cose da fare per fare spazio completamente a Lui. Ella rappresenta Israele capace di lasciarsi mettere in crisi dall’iniziativa di Dio che entra nella vita in maniera inaspettata e chiede di essere accolto ed ascoltato. Non è Gesù a contrapporre queste sorelle, ma è Marta che si contrappone a Maria pensando che il dovere delle cose da fare deve avere precedenza anche sulla Sua stessa Presenza: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». Gesù non vuole cancellare il fare di Maria, ma vuole che esso si purifichi nella contemplazione, che ritrovi cioè il proprio punto focale. Quello che capita spesso anche nella nostra vita, è avere moltissime cose da fare ma non riuscire più a fare la differenza tra ciò che è urgente e ciò che è essenziale. Viviamo inseguendo le urgenze, e ci perdiamo ciò per cui vale la pena vivere. I contemplativi non sono quelli che non fanno niente, ma sono quelli che tentano di difendere con tutte le loro forze il primato di ciò che è essenziale contro tutte le pressanti richieste delle urgenze della vita che vorrebbero tirarci sempre a destra e a manca. In questo senso un po’ più di contemplazione cambierebbe il mondo”. (cfr. d.L.M. Epicoco)

Rischio grande per ognuno di noi e anche per i cristiani in divisa, ma è proprio la loro “vocazione” che li rende fedeli alle norme, non li toglie dall’avere uno sguardo grande e ampio di carità nello svolgere il loro servizio, avere l’occhio attento alle persone che servono non solo difendendo i loro diritti ma offrendo supporto per riprendere una vita normale.

17.7.22-XVITO@unavoce