Estate e creato

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra (Salmo 121,1-2)

 

In estate ci concediamo qualche giorno di relax e chi al mare, chi in montagna, chi con attività sportive ed escursioni, viste e gite, chi tra città e paesi, musei e vigneti si rilassa godendo di quello che il creato e le creature nella parte migliore di loro hanno creato e creano, uno sguardo di pace e serenità che tutti desideriamo, una ricerca di quella pace interiore che è fondamentale per crearla attorno a noi e in noi.

Leggendo una riflessione del Vescovo di san Miniato su questo tema ve la ripropongo come occasione anche per noi per vivere questo tempo in modo efficace e trovare o ritrovare quella parte che io chiamo spirituale di noi, quella parte interiore che va continuamente alimentata e ricaricata per poi essere ognuno quello che è e vivere con maggior intensità nel nostre singole vocazioni, l nostro servizio per e con gli altri.

“L’estate, nello spazio di sentieri in montagna, come anche sulle spiagge affollate, senza dimenticare la bella esperienza di campi scuola parrocchiali e associativi che come vescovi e preti ci capita di frequentare, è occasione di incontri, legami e amicizie, volti e sguardi, tempo condiviso, fraternità. È in questa esperienza di fraternità più vissuta che declamata che l’estate del 2022 diventa profetica e ci parla di possibilità di pace. Molti sono i luoghi della terra drammaticamente segnati dalla violenza e dall’ingiustizia della guerra e, vicino a noi, l’Ucraina. L’esperienza estiva per noi può dunque diventare, nel segno della fraternità, un seme di pace. D’estate si rimane poi incantati di fronte al tramonto sul mare, nelle ore più belle da godersi in spiaggia quando purtroppo viene il momento di doversene andare e incantevoli sono i paesaggi che ci vengono regalati quando la montagna la si vive, camminando e raggiungendo mete nell’atmosfera rarefatta di un cielo che pare dipinto di azzurro, come straordinario è il cielo stellato di notte, sui monti. Il tempo estivo così ci regala la natura, l’ambiente e lo possiamo contemplare nella sua bellezza, mentre lo stesso ambiente oggi grida a tutti le ferite della sua malattia. Si contemplano le cime o l’armonia delle onde del mare, ma subito viene in mente la siccità che stiamo vivendo, il cambiamento climatico, l’aumento delle temperature, l’arretramento dei ghiacciai, i danni che noi umani facciamo alla creazione. Gli sguardi che l’estate ci regala diventano allora un appello, un grido ad aver cura della nostra casa comune che è l’ambiente. Lo vediamo bello, ma è malato e a noi chiede di essere contemplato e custodito. Nel chiasso di una giornata di spiaggia, come nel silenzio del sentiero sui monti e anche nell’estate di chi rimane a casa l’esperienza estiva regala spazi inattesi per sé, come il tempo per una buona lettura o per ascoltare musica, quello per fare silenzio o mettere in ordine i pensieri di un anno… L’estate così ci regala l’esperienza e la scoperta della interiorità, della profondità di noi stessi, della spiritualità e, per chi crede, della fede. È un po’ come ritrovarsi e imparare ad ascoltarsi… e ci si accorge della vita che è dono. In un mondo di chiasso e di corse l’estate ci ricorda che possiamo fermarci… e gustare l’ascolto, il silenzio, la riflessione, la meraviglia, i doni e la gratuità, la preghiera. Ma torniamo al passo Oclini… Sto arrivando alla meta, riprenderemo l’auto per tornare in albergo e tra qualche giorno a casa, al lavoro di sempre, eppure l’estate, questa estate ci regala un messaggio profetico che parla di pace, di cura dell’ambiente, di interiorità e spiritualità. Sono bisogni che accompagnano il nostro tempo e l’umanità intera e l’esperienza estiva può suggerire i passi per darvi risposta: costruire fraternità, abitare in modo sano l’ambiente, coltivare l’ascolto che arriva a sentire il cuore e l’anima. E anche quando l’estate finirà rimarranno questi percorsi sperimentati e sempre percorribili, per lasciare al futuro un mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Forse… possiamo farcela”. (cfr. Mons. A. Migliavacca)

“«C’è spazio per tutti su questa nostra terra: su di essa l’intera famiglia umana deve trovare le risorse necessarie per vivere dignitosamente, con l’aiuto della natura stessa, dono di Dio ai suoi figli, e con l’impegno del proprio lavoro e della propria inventiva». Ciò è possibile solo rafforzando «quell’alleanza tra essere umano e ambiente che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino» (Caritas in veritate, 50).A partire dall’attenzione e dalla responsabilità che abbiamo nei confronti di ogni creatura possiamo educarci ed educare a una grande attenzione nei confronti del creato, pensando che esiste una grande reciprocità tra noi, il creato e Dio, anzi «nel prenderci cura del creato, noi constatiamo che Dio, tramite il creato, si prende cura di noi»”. (cfr. Benedetto XVI, Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato. Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale della Pace 2010, 13)

Possano le parole che abbiamo letto infondere nel nostro cuore il desiderio di bene, il desiderio di Dio, il desiderio della vera carità e della pace interiore per poterla costruire con i nostri gesti e la nostra vita di rispetto e fraternità.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Mare Adriatico – Pinarella di Cervia – Zona Logistica  addestrativa AM