Un dipinto della seconda metà del 400 in esso racchiude in se l’ideale del rinascimento, l’utopia di un mondo perfetto ed è “La città ideale”.

Tutti noi vorremmo vivere in pace ed in armonia in una città ideale, in un mondo ideale, in una società ideale nel rispetto reciproco e nel bene comune ma in noi si annidano invidie, gelosie, cattiverei che per noi cristiani e cattolici sono l’origine del male, sono il peccato originale che i nostri progenitori ci hanno tramandato. In tutto questo Dio ci è stato accanto con il Suo Unico Figlio che morendo sulla Croce e ci ha salvati. 

Sembrano discorsi solo religiosi o spirituali e per chi tra noi è lontano dalla fede, da qualsiasi fede e legge solo con gli occhi dell’evidenza non lasciandosi stupire dal soprannaturale, dai sentimenti, da cuore o dall’anima della vita il rischio è di vivere questo tempo che ci è dato in continuo conflitto non solo esternamente, ma ancora peggio interiormente.

Il male si annida in noi e tra di noi e l’unica battaglia che dobbiamo combattere è quella del bene, della giustizia, dell’amore. Discorsi utopici, si!, Fin che l’umanità non ritroverà la sua vera vocazione all’amore, al bene e alla pace crescendo e migliorando tutti insieme – e il Papa e ce lo ricorda continuamente – la società, ogni società rimarrà sconfitta perché sorda e non attenta al bene comune ma solo a quello privato. Ci siamo, con il tempo, costruiti un mondo che alla fine ci lega e ci vincola e se da qualche frangia parte la libertà e l’indipendenza sembra sempre che a pagarla sia qualche altra parte, quindi la pace universale sembra impossibile. 

Per chi crede in Dio, sappiamo che la Pace, la vera Pace, sarà solo in Lui il Signore del tempo e della storia e qui nel cammino che ci è dato da vivere solo l’impegno e la fatica per ottenerla con il lavoro e l’amore, ma vediamo ogni giorno che il male si annida dentro di noi per invide, gelosie, cattiverie varie, come poc’anzi ho accennato, per chi vuole avere supremazia sull’altro, per il possesso di cose e persone e i limiti naturali della vita, come malattie e varie situazioni di questo genere, invece di unirci ci rende litigiosi e ci divide.

Fatichiamo a vedere il bello e il bene e a vivere come fratelli e chi tra noi ci prova viene puntato a dito o addirittura gli facciamo guerra, rapito, isolato … per avere di più, per possedere di più, per comandare e prevaricare sugli altri pensando di essere eterni, ma tutti prima o poi dovremo presentarci al tribunale dell’Altissimo qualunque nome gli diamo. E per chi non crede in nulla la sua fine sarà solo la fine di tutto e avrà vissuto guerre e litigi, offese e ripicche, senza senso perdendo il bello che la vita ha da offrire.

La storia dell’umanità è costellata da guerre e da litigi per essere più grandi, possedere di più e alla fine forse dimentichiamo che tutti dobbiamo morire e rischiamo di non vivere il tempo che ci è dato in armonia e pace, in serenità e fraternità, per cosa poi? A cosa serve allora questa vita se non possiamo essere felci? Per litigare, per dire che io sono meglio dell’altro, per avere di più o meglio? Alla fine tutto viene lasciato qui e il tempo che abbiamo a disposizione non sarà servito a nulla se non abbiamo il senso della memoria, se non sappiamo costruire, non solo per noi, ma per chi verrà dopo di noi.

La natura ci da la vita e la genera di anno in anno, di secolo in secolo e perché allora non lasciare che il bello e il bene come ci ricorda l’arte, la musica, la letteratura, ci arricchisca la vita? Belle cose per alimentare l’anima, la fede, la preghiera, le tradizioni tutto a beneficio dell’uomo non a discapito dell’uomo, ma in noi si annida il male, il peccato, la cattiveria. Siamo arrabbiati con il mono e soprattutto con noi stessi per credersi migliori, per avere di più e poi alla fine tutti moriamo e la vita vissuta in astio, guerre, litigi, cattiverie a cosa sarà servita?  Neppure ci ricorderanno, si ricorda il bene e le guerre passano, il bene rimane diventando seme di altro bene, di armonia, di pace.

Coltiva questo cuore di amore, di bene, di bello in te e attorno a te, vivi da protagonista la vita senza umiliarla, senza giudicarla, senza ergerti a maestro, sii devoto, credi in Dio, nella vita, nell’umanità creata da Dio. Alla fine, senza voler convertire nessuno dico: credi in quello che vuoi, ma non nel male e nella violenza, nel pettegolezzo e nell’odio, queste non solo distruggono chi ti sta accanto, ma distruggeranno te e vivrai una vita di rimpianti, di infelicità e di continui litigi. Ama e fa ciò che vuoi, sii rispettoso, condividi, sii felci e fai felice. Se saprai stupirti della vita la vita ti stupirà, se sai avere un cuore religioso sarai capace di dare senso alle cose della vita e nella vita.

Questa la città idea che vorrei vivere, quella del cuore, quella dell’anima, quella dell’incontro sereno, rispettoso che ci si scambia dal nord al sud del mondo, dall’est all’ovest dove i confini sono ricchezza e non limite, dove le diversità ci fanno migliori e non perbenisti vuoti.

La vita se la viviamo così sarà bella e felice e ognuno avrà il premio meritato secondo il suo credo, la sua fede, la sua cultura, facendo bene in questo mondo e ricevendo pace e bene nell’aldilà. Questa la città idea che vorrei, la città del mio cuore dove c’è posto per tutti, dove c’è serenità e pace per ognuno. Sii felici e fai felice e sari realizzato. 

L’utopia del rinascimento della città ideale non era solo un’ideale, ma il progetto di una vita migliore, possibile. Costruiamo la nostra città idea che non ha confini e mura ma solo l’amore la pace e la fratellanza. Questo però dipende da te da ognuno di noi, prima di pretendere sii tu ad iniziare questo cammino e questo impegno e allora non sarà più un’utopia ma la vita vera.

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte