La diversità di opinioni, di stile di vita, di religione o di altro non può e non deve far festeggiare nessuno, questi sono non solo indice di grande ignoranza e stupidità ma anche semi di assenza di pace e serenità, di collaborazione e di incontro ma solo espressione di una libertà di pensiero che dice la stupidità delle persone che si crede intelligente e moderno, forse dovremmo mandarli a zappare la terra a un euro come facciamo con chi diciamo poi che ci ruba il lavoro.
Sono stanco di un mondo che grida giustizia e si comporta da imbecille. Che non conosce neppure la storia e si permette di parlare, di persone che sanno tutto e poi non si mettono mai in discussione, di chi non ha mai combinato nulla nella vita e poi si permette di dare indicazioni di come vivere o di come agire.
Pretendiamo un paese che sia libero, rispettoso, dove abbiamo e chiediamo solo diritti, dove sappiamo lamentarci e poi con quale il coraggio? Solo quello di parlar male e invece di rimboccarsi le maniche e iniziare ad essere quello che pretendiamo che gli altri siano, siamo degli inetti.
Il coraggio è impegno, è prendersi le responsabilità e viverle in prima persona. Facile giudicare e stare comodi, facile lamentarsi che uno ha di più e l’altro no e non fa nulla per diventare di più se non quello di festeggiare umiliando la natura umana in se e per se, meglio gli animali che ci ricordano fedeltà, presenza, attenzione, difensa, che uomini e donne che gridano allo scandalo, ai diritti e poi vivono in altro modo. Facile giudicare e puntare il dito per cosa? Per avere più attenzione, per essere solo degli arruffapopoli, il loro posto è il palcoscenico dove si fa ridere o piangere, non la vita dove il ridere e il piangere è sulla pelle della gente.
Sono scandalizzato da dimostrazioni di questa stupidità umana, possono avere laure e titoli ma poveri in umanità, infelici nella vita e che gridano per cosa? Perché si ritengono più intelligenti? Mah, vediamo bene.
Destra, sinistra, centro, alto, basso, bianco, nero, … ognuno le sue idee e opinioni, tradizioni e convinzioni però nel rispetto reciproco, ognuno porta avanti il suo pensiero ed è legittimo, ma festeggiare per le disavventure dell’altro forse potrei accettarlo per una partita di calcio e poi anche lì festeggio perché ho vinto non perché gli altri perdono, festeggio perché è un dono, non per la perdita di qualcuno, indipendentemente dal pensiero o almeno rimango in silenzio, questi che gridano fanno solo comprendere la loro inutilità e la loro non posizione adatta a guidare nessuno, forse neppure se stessi.
Impariamo con umiltà a vivere e convivere nel dialogo sereno nel rispetto reciproco nell’impegnarsi tutti a costruire dignità, umanità, bene e il mondo sarà migliore.
@unavoce
Foto di Copertina: Biblioteca 15° Stormo