del vero, del bene e del bello

 

 “Studiare è un cammino” che dura tutta la vita, con l’atteggiamento di chi ha sempre voglia di imparare e sapere, anche senza l’obiettivo di un titolo da conseguire, senza considerarsi già arrivati, con lo spirito del pellegrino e del discepolo ad ogni età. Impegnandosi ad essere “cercatori appassionati del vero, del bene e del bello”, di Dio insomma, aiutati da maestri consapevoli che “educare è accompagnare un uomo, una donna nella sua ‘nascita’ come persona”, liberandola dalla “schiavitù dell’io”, che non si accontenta di “vivacchiare” ma vuole vivere. (Cfr. Papa Francesco – Vativan.va)

 

Vorrei oggi arrivare, con queste semplici parole del Santo Padre, Papa Francesco, a tutti quelli che tra qualche giorno inizieranno la scuola, docenti ed alunni.

La vera schiavitù, la vera povertà, la vera disuguaglianza, oggi come un tempo è la cultura, il sapere, la conoscenza, non fine a se stessa per appendere o fregiarsi di un titolo come molti fanno, ma studiare per essere veramente liberi, studiare per conoscere e indicare la strada, studiare per essere capaci di ricchezza interiore che sa vedere oltre, che sa guardare con il cuore, che sa indicare la strada, che ci aiuta farci fermare a pensare.

L’importanza della cultura, dello studio non solo per progettare un futuro, per mettere le basi di una professione, ma per essere veri conoscitori della vita, del mondo, dell’uomo, per essere vere persone capaci di libertà autentica, di fratellanza e di apertura, sono un bene inestimabile. Una possibilità di studio che è e deve essere per tutti e non esclusivo di alcuni, tutti dovrebbe poter accedere, cosa che sembra scontata ma che talvolta per differenti motivi viene tralasciata. Molti nostri limiti e difficoltà, oggi come ieri, sono l’ignoranza che non è un’offesa ma un non conoscere, ignorare qualche cosa mentre nel sapere, nell’aprire la mente, questo ci porta a vedere con il cuore e le braccia allargate la vita. Questa la vera libertà. Lo studio è un cammino, un atteggiamento da coltivare sempre.

“lo studio come atteggiamento umano può essere coltivato sempre. Anzi, tanto più è nobile e piacevole quanto più è libero, gratuito, non soggetto a fini di utilità. In questo senso essere studente significa avere voglia di imparare, di sapere, non considerarsi già arrivati. Essere in cammino. Avere lo spirito del discepolo, sempre, ad ogni età”. (cfr.o.c.)

Ora se la cultura, l’istruzione, la conoscenza ci rendono veramente liberi, perché capaci di pensare e di valutare le situazioni, il compito di educare, allora, sarà fondamentale e lo deve essere sia da parte del discepolo che del maestro.“Dobbiamo sempre presupporre una cosa: il mistero della nascita… Tutto ciò che si definisce educazione, significa soltanto servire, aiutare, liberare, rimanendo all’interno di questo mistero”. Educare è accompagnare un uomo, una donna nella sua “nascita” come persona, nel suo “venire al mondo”, nel suo “venire alla luce”. Gesù Cristo è il più grande educatore della storia: con l’amore del Padre e l’azione dello Spirito Santo ci fa nascere “dall’alto”, come disse a Nicodemo. Fa uscire l’uomo nuovo dall’involucro dell’uomo vecchio. Ci libera dalla schiavitù dell’io e ci apre alla pienezza di vita in comunione con Dio, con gli altri, con le creature, e anche con noi stessi”. (cfr. o.c.)

In questo dovere che abbiamo di conoscere, di studiare, di preparaci, di offrire possibilità di studio a tutti, l’invito che ci viene ricordato a grandi e piccoli, a studenti in corso di formazione o che hanno già terminato è quello di studiare sempre, di tenere la mente aperta e questo vale anche per la nostra fede. Leggere la Bibbia, i Vangeli, conoscere, formarsi e informarsi delle cose di Dio e della Sua Chiesa. Se non capite, cercate le risposte, chiede al vostro sacerdote, al vostro insegnante di religione … siate curiosi anche delle cose di Dio e diventerete dei veri “Cercatori del vero, del bene e del bello” come ci ha ricordato il Papa. 

In questi giorni, in quasi tutte le regioni Italiane è iniziata o sta per iniziare la scuola, il mio pensiero va a tutti loro, studenti ed insegnanti, perché sia un anno impegnato dove il dovere sia più importante delle pretese, dove il diritto allo studio sia più importante di lamentele e disagi. Studiare conoscere deve superare ogni limite e disagio e il desiderio di apprendere e ed  educare vissuto con passione, con amore trasmettendo e imparando la conoscenza  delle cose, dei pensieri, della storia … perché in essa è racchiusa la vera libertà, il vero bene il vero bello.

@unavoce

 

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