Gentilezza, rispetto, disponibilità

 

Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. (Gv 13,34)

Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi. (Mc 12,31)

Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori. (Mt 5,43-44)

 

Quante parole mi direte e noi preti ne abbiamo tante, ma nonostante i limiti personali e le difficoltà della vita, che difficilmente riusciamo coniugare con la fede, se ci pensate bene alla fine la cosa che tutti vorremmo dare e ricevere cos’è? L’amore, solo questo. Nella Bibbia la parola Amore compare 196 volte. Come scrive il filosofo Søren Kierkegaard “La Bibbia è la lettera d’amore di Dio a noi”.

Perché dovrei amare chi non conosco? Un estraneo o, peggio, chi magari non mi tratta come si deve? La risposta più ovvia, spesso, è che non ne vale la pena. Vale la pena dare tanto, magari usando le nostre risorse limitate per dare tanto a chi, magari, non saprà apprezzarlo? O peggio a chi “non lo merita“? Il concetto è: ne vale la pena? Ci ho pensato e se noti questa frase è divisa in due parti: “Ne vale” e “la pena“. Innanzitutto partiamo dalla seconda: pena. Certo, è un modo di dire ma… Secondo me nasconde qualcosa di preciso: l’idea che dedicare tempo e risorse, energie attenzioni… L’idea che dare amore sia una cosa faticosa. Una “pena”. Se pensi questo… non è amore. Quando comprendi la reale natura dell’amore, capisci che amare non è mai una pena. Anzi, amare è l’unica cosa che rende felici. E poi c’è la prima parte della frase: ne vale? Cosa vale? Quello che otterrai. Se ti chiedi se “ne vale la pena”, significa che pensi: “Dopo tutta questa fatica, che ci guadagnerò?”. Voglio stare bene, sentirci importanti e di valore, utili, preziosi, amati, anche indispensabili molto spesso. Così se dico di amare tutti, molti protesteranno dicendo che “non vela la pena”. E questo dipende dal fatto che tutti penseranno che se amano, poi dovranno ottenere qualcosa in cambio. Rispetto, gratitudine, gentilezza, onestà, lealtà, amore. Ma così non stai amando!”. (cfr. dalla Newsletter di diventarefelici)

Questa è la visione umana, quello che sentiamo dentro, quello che pensiamo e quasi sempre viviamo dimenticando che Gesù ci ha insegnato proprio il contrario e se pur difficile non significa non valido.

“La follia è che ci hanno insegnato a chiamare “amore” un misero baratto di gesti. Io ti sono gentile se tu lo sei con me. Io ti rispetto se tu mi rispetti. Anche persone che considero estremamente sensibili e capaci di comprendere la realtà, dicono frasi come “Alcuni non meritano il mio rispetto, quindi non li rispetto“. Ma se tu rispetti chi si comporta come preferisci (meritando così il tuo rispetto), non stai rispettando l’altro. Stai solo “pagando” i suoi comportamenti “formalmente rispettosi” con altri tuoi altrettanto “formalmente rispettosi”.”. ( cfr. o.c.) 

Pensando così quanti dolori, quante sofferenze, quanti litigi, ogni giorno assistiamo ad amori che finisco, a impegni mancati, a promesse deluse, a cambiamenti di direzione perché leggiamo l’amore così.

“Se non ne vale la pena, significa quindi una cosa molto semplice: non è amore. Se lo fosse, se davvero tu amassi, non penseresti mai se ne vale la pena. Quando pensi una cosa simile, puoi avere la certezza che amore non è. Mai. E se consideri che amare è l’unica cosa che rende felici, allora si che “ne vale la pena”. Sempre e comunque. Perché solo amando sarai felice. Ne vale la pena di amare tutti? Sì, perché se ami sei felice, se ami non è mai una pena. Se ami davvero, come pochi fanno, vivi la vita straordinaria che niente e nessuno potrà mai farti vivere”. (cfr. o.c.)

Ora alla luce di queste considerazioni che ci sono state suggerite, vorrei farti rileggere la pagina dell’inno alla carità di San Paolo nella prima lettera ai Corinzi, ma se aprirai il Vangelo 8come per esempio ti ho riportato in apertura) a qualsiasi pagina si parlerà sempre di questo amore per cui varrà sempre la pena amare anche contro ogni logica, Gesù è andato in croce per noi.

Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino. Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!”. ( 1 Corinzi 13, 1 – 13)

Prova a rileggere la tua vita, le tue scelte, le tue cadute e i tuoi successi, quello che hai vissuto, quello che stai vivendo, alla luce di questa Parola, alla luce della vita di Gesù. Non è impossibile sicuramente non è facile ma se pensi e vivi come se sempre valesse la pena amare, allora ti accorgerai che la vita diventa l’avventura meravigliosa così come l’ha pensata Dio per noi. Dobbiamo fare i conti con la nostra umanità che vede anche le nostre debolezze, ma senza fatica sappiamo che non si ottiene nulla, senza impegno, senza rinunciare a qualche cosa, non andremo da nessuna parte. Metti l’altro davanti e fai quello che desideri ricevere, allora varrà sempre la pena e non ti aspettare nulla, ama e vivi sereno.  So che possono risultare solo belle parole, belle idee, ma come cristiani il nostro cammino è in questa direzione, non mettere le tue esigenze al centro, ma quelle dell’altro e troverai in te la vera serenità, il vero ristoro, la vera pace, la vera felicità, la vera libertà e ogni croce che dovrai portare se sembrerà impossibile sappi che il Signore non ti abbandonerà.

Amalo come vorresti essere amato, ama i fratelli come vorresti che ti amassero. Vivi con gentilezza, anche se non la ricevi, vivi con rispetto, anche se forse non sempre ti è dato, vivi essendo disponibile, anche se altri ti chiuderanno la porta in faccia e se riuscirai – e servirà forse tutta la vita – sarai però sulla strada che il Signore ha tracciato per te e per ognuno di noi.

@unavoce

 

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