Tempo di Avvento nella nostra Comunità Cristiana con le stellette

 

Santa Maria, donna innamorata, se è vero, come canta la liturgia, che tu sei la «Madre del bell’amore», accoglici alla tua scuola, insegnaci ad amare. È un’arte difficile che si impara lentamente. Perché si tratta di liberare la brace, senza spegnerla, da tante stratificazioni di cenere. Amare, voce del verbo morire, significa decentrarsi. Uscire da sé. Dare senza chiedere. Essere discreti al limite del silenzio. Soffrire per far cadere le squame dell’egoismo. Togliersi di mezzo quando si rischia di compromettere la pace di una casa. Desiderare la felicità dell’altro. Rispettare il suo destino. E scomparire, quando ci si accorge di turbare la sua missione. (cfr. Mons. Tonino Bello)

 

Siamo ormai alle porte del nuovo Anno Liturgico, domenica prossima 27 novembre iniziamo un nuovo cammino e anche la nostra comunità cristiana dei militari si prepara a vivere questo tempo di Avvento, in un periodo storico particolare, dove sembra che solo l’odio, le guerre, gli interessi personali siano l’unica voce, un tempo che se guardiamo la storia non è mai mancato e nulla di nuovo c’è sotto il sole, ma questo non ci deve far perdere la speranza di una nuova alba, di una nuova luce.

Pertanto come cristiani iniziamo questo nuovo anno, questo nuovo percorso della storia della salvezza, che attraverso i tempi della liturgia, con le sue celebrazioni e riti e i vari appuntamenti e impegni pastorali, di servizio e di carità, di attenzione e di formazione, ci aiuterà a riprendere in mano la nostra vita per guardaci dentro e trovare qui, ora e adesso i doni che Dio ci ha fatto e recuperarli per rinnovare le nostre singole vocazioni.

Molti conflitti e povertà ci sono nel mondo e tutti partono dal singolo, da noi, dalle nostre piccole realtà famigliari prima di tutto per poi allargarsi a macchia d’olio nella società e senza accorgerci ognuno di noi diventa complice di questo malessere generale. E’ il tempo questo per riprendere in mano la nostra vita e rileggendo e rivivendo la storia della Salvezza, la storia di un Dio che ci ama e ci rimane accanto nonostante tutti i nostri limiti, è il tempo per DESIDERARE, di volere il bene, di fare il bene, di volere pace, di fare pace, di volere il bello, di essere belli nel cuore e nei gesti.

Alcune parole di questa lettera che segue, sono per indirizzare il cammino che non prevede cose e attività particolari ma solo scandire i giorni con lo sguardo verso Dio, desiderando di incontrarlo.

Alla pagina degli Avvisi della nostra comunità, troveremo gli appuntamenti che come un fiume lento e regolare scendo verso valle.

La nuova pagina “Il Francobollo Spirituale” ci aiuterà, di domenica in domenica, ad alzare lo sguardo e ad aumentare il desiderio dell’incontro con Dio, un desiderio d’incontro che si trasforma e si prepara con il desiderio l’uno dell’altro in famiglia e in comunità.

Ora vi lascio alla lettera “Tempo per desiderare” che ci porta ad iniziare il tempo di avvento, parole semplici mutuate da varie realtà e sensibilità che unite credo in qualche modo possano aiutarci a preparare la strada al Signore. Desiderare di incontralo e vivere come protagonisti la nostra vita significherà che avremo recuperato quel senso di appartenenza alla comunità sentendoci amata da Lui.

L’immagine di copertina non a caso raffigura la Vergine Maria che prega e così sarà il nostro impegno, guidati da Lei, aiutati da Lei a vivere la sua Maternità come espressione del vero stile dell’attesa nella trepidazione e di gioia per ciò che sta per accadere: Il Verbo si farà carne, Dio verrà in mezzo a noi per ricordarci che siamo suoi figli e da Lui amati. 

@unavoce

 

Foto di Copertina: Mosaico della Collezioni del Museo Arcivescovile di Ravenna. Questa rappresentazione di Maria come Orante, richiama l’iconografia della Madonna Greca e, data la vicinanza cronologica con la Vergine venuta dall’Oriente – nel 1100 -, può essere letta come evidente citazione e segno di devozione ad essa.