Come comunità cristiana, o Parrocchia dei Militari, con la difficoltà di ritrovarci per motivi di distanza e tempi di servizio – la nostra società diventa sempre più super impegnata e il tempo alla sera per incontri formativi sembra sfuggire anche ai più attenti e desiderosi del cammino cristiano – pur mantenendo la catechesi in presenza offriamo una rilettura settimanalmente delle catechesi del Papa che ci offrono spunti di riflessione in un cammino sistematico.
Le catechesi che il santo Padre sta tenendo trattano in questo periodo son sul tema del discernimento.
L’abbiamo già fatto in passato, portando questi articoli sul nostro sito nella pagina “In Evidenza”, ma ora con maggior fedeltà riproponiamo alcuni passaggi delle sue catechesi che si susseguono durante l’anno come occasione anche per la nostra comunità cristiana con le stellette che spazia sul territorio di avere un momento di formazione anche se virtuale, per poi poterci confrontare in quelle che di presenza avremo occasione di proporre.
Catechesi che sono rivolte a fedeli sia giovani che più maturi, addentro alla vita della Chiesa e ai margini per tanti motivi.
Ora, dopo questa necessaria premessa, soffermiamoci sull’ultima Udienza Generale dal titolo: “La consolazione autentica”.
“Come riconoscere la consolazione autentica? È questa la domanda, “molto importante” per non essere “ingannati nella ricerca del nostro vero bene” … il Pontefice esorta a riflettere su come distinguere uno spirito buono da uno cattivo. È l’esame di coscienza, spiega il Papa, la chiave per non permettere al male di contaminare i nostri pensieri. Si deve “imparare a leggere nel libro del nostro cuore”. (cfr. Vaticannews)
Tutto è buono se è orientato al bene, il problema sono i mezzi per raggiungerlo che possono essere cattivi, perché il male si veste e si maschera e fatichiamo magari a riconoscerlo ecco allora la necessità di farsi un esame di coscienza necessario e continuo per non perdere la strada del vero bene, da qui allora la consolazione autentica arriva perché abbiamo la conferma che stiamo facendo la volontà di Dio. Il discernimento, quindi ha questo impegno e fatica e anche coraggio per non perdersi sulle strade del nostro vivere quotidiano.
“E per questo ci vuole l’esame di coscienza”, per cercare “la radice” dei nostri errori. Si deve “imparare a leggere nel libro del nostro cuore cosa è successo durante la giornata”. (cfr. Vaticannews)
Approfittiamo di queste occasioni di catechesi, andiamo a rileggere quelle passate se non l’abbiamo già fatto ed educhiamoci alle cose di Dio, saranno le cose della vita e per la vita di ogni giorno. Questo è e deve essere lo stile per ricercare il vero bene nel nostro quotidiano.
@unavoce
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