Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». (Matteo 11,28-30)

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. (1° Giovanni 2,1-2)

 

Parlare di errori sembrerebbe che si voglia fare un discorso morale e spirituale sul peccato, ma non è tanto questa la mia intenzione, per quanto non deve essere sottovalutato o accantonato, solo non è questo l’intento di oggi, del mio parlare. Come dicevamo e leggevamo qualche tempo fa, nella catechesi del Papa, sull’esame di coscienza – elemento fondamentale per conoscersi e per cambiare e migliorare il nostro vivere personale e in società, di vita comunitaria e di vita di fede – l’intendo oggi è di parlare di errori come condizione del nostro vivere.

“L’errore, certo, può avere conseguenze negative, e qualche volta disastrose. Ma se agire con prudenza è necessario per prevenire i rischi, demonizzare gli errori e lasciare che la paura di sbagliare ci blocchi è un rischio ancora più grande. E non solo perché, come diceva Carl Jung, “Chi evita l’errore elude la vita”. (cfr. Dott. M. Erba)

Chi vi parla è certo il campione degli errori, per ignoranza, per carattere, per superficialità, per sfida..  mille sono i motivi per cui ogni giorno sbaglio. Errori che hanno segnato la mia vita, alcuni mi hanno fatto crescere, altri mi hanno buttato a terra, ma nella fede e attraverso una continua verifica cerco di non farli e di gestirli, ma ad ogni azione, come sapete, c’è una reazione e il terzo principio della dinamica, o principio di azione e reazione, di Newton, ci ricorda che se un corpo A esercita una forza su un corpo B, allora B esercita su A una forza uguale e contraria. Questo se vale nella scienza, è parallelo alla vita e non ci deve preoccupare o sconfiggere, perché daremmo ragione al male di vincere, altrimenti, ma con l’aiuto e rimandandovi ai tecnici dello studio della psiche, sottolineo che ad ogni errore c’è la possibilità di crescere, di capire e di rialzarsi, ovviamente senza eludere le conseguenze della giustizia.

Gli antichi dicevano in una massima latina che così viene tradotta che: errare è umano, è perseverare che viene dal maligno, pertanto quindi sapendo che sbagliando s’impara e che siamo progettati per sbagliare – e vorrei portarvi con la memoria ad Adamo ed Eva, – questo non è però tutto, nell’Exultet pasquale si legge “felice colpa” riferendosi al peccato dei nostri progenitori che ci hanno portato, nonostante il peccato a Cristo e credo che in questo nostro sbagliare sia loro e di conseguenza noi abbiamo scoperto l’amore di Dio. Nel nostro sbagliare, nel momento del riconoscerlo, scopriamo i valori che davamo per scontati e avevamo smarrito. Quindi c’è una sua logica nello sbagliare che fa parte della nostra natura e che non dobbiamo dimenticare o solo combattere, ma conoscere.

Ovviamente questo non ci scusa dobbiamo prendere coscienza dei nostri errori da noi stessi, da chi ci li fa notare, dalle regole, dalla fede. E’ importante riconoscerli per non rifarli, anche se alcuni errori sono indispensabili e forse qualche volta direi anche necessari per comprendere, per migliorare. Nella scienza e nella sperimentazione è fondamentale fare errori, con le persone forse può risultare più difficile ma se non fai non sai e quindi sperimentare è parte del nostro vivere e del nostro crescere. Non voglio certo sostenere che dobbiamo compiere cose strane o estreme ma non sempre le cose dette ci bastano dobbiamo provarle, lo vediamo nell’educazione e solo dopo essersi scottati saranno attenti e talvolta è necessario lasciarli toccare con mano sapendo già il risultato però stando accanto per aiutarli a capire e rialzarsi.

Abbiamo già detto dunque che ogni giorno commettiamo errori e nella vita a volte alcuni molto gravi che ci segnano ma questo non ci deve fermare per crescere, per prendere coscienza, per confrontarci, per cambiare direzione, per capire. Non fermiamoci sull’errore, analizziamolo e superiamolo per non ricadere in quel determinato limite. Non scusiamoci a priori, nessuno è perfetto e solitamente chi accusa è il primo che ha fatto, quindi poche chiacchere e tanta onestà nel conoscere i nostri limiti, nel verificarli dentro di noi, nel confrontarli fuori da noi e superarli come uomini e come cristiani. Questa è la via della crescita umana e spirituale di ogni persona, di ogni vocazione, di ogni stile di vita. Non lasciamoci schiacciare dagli errori commessi, paghiamo se c’è da pagare ma rialziamoci, riprendiamo la strada, con la consapevolezza degli errori commessi, delle conseguenze per noi e per gli altri, pagando dove è da pagare ma sapendo che Dio non giudica, ma ama e noi pur giudicando per necessità di vita sociale, per giustizia e verità non dimentichiamoci però della carità e della possibilità di ricominciare il cammino.

Dio ha scacciato Adamo ed Eva dal paradiso poi è venuto Lui per non lasciali soli, la Maddalena ha chiesto perdono e ha cambiato vita, pertanto non chiuderti in te stesso quando ti accorgi o ti fanno notare i tuoi errori, riscattati con un rialzarti per ricominciare in modo nuovo, in modo diverso, in un modo che sia l’amore, il bene e la felicità la guida della vita, in una parola sia Cristo il tuo vero riferimento qualsiasi vita tu viva. Impara dai tuoi errori e fai un serio esame del tuo vivere, confrontati e continua il tuo cammino in modo nuovo, in una luce nuova quella di Dio. Qualcuno ha detto che il primo errore sarà non correggere l’errore, da credenti, da cristiani mettiamoci nelle mani di Dio in Lui confidiamo con la consapevolezza dei nostri limiti e il desiderio di cambiare per stare con Lui, come Zaccheo, per vedere Gesù. Rialza lo sguardo, impara a chiedere perdono, ad essere umile e non salire sul piedistallo se non solo per vedere Cristo.

@unavoce

 

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