“Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo è urgente affermare una comunicazione non ostile. Abbiamo bisogno di comunicatori coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori”. (Papa Francesco)

 

“L’appello a parlare con il cuore interpella radicalmente il nostro tempo, così propenso all’indifferenza e all’indignazione”, lo scrive Papa Francesco nel Messaggio per la 57ma Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che quest’anno ha per tema: “Parlare con il cuore. Secondo verità nella carità”. Forte l’invito ad andare controcorrente per sostenere le aspirazioni alla pace sull’esempio di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, di cui oggi la Chiesa fa memoria” (cfr. VaticanNews)

Le parole del santo Padre ci scaldano il cuore e indirizzano sempre di più lo stile della vita cristiana. Nel mondo della comunicazione, con tutti i limiti che stiamo rilevando nella comunicazione moderna, al di là dei pregi che ha, il rischio è di perdere di vista l’eleganza del nostro vivere, una eleganza che parte dall’anima, dal cuore, da una vita che deve essere sempre più gentile. Dove tutti gridano noi vogliamo essere una voce gentile di confronto, di dialogo, di apertura pur mantenendo le nostre opinioni, pur non svendendo il messaggio evangelico la nostra fede ci pone difronte alle sfide del mondo in modo contrapposto ma non per questo non cordiale.

Ora, ognuno di noi comunica con le parole, con i gesti, con la vita e credo che le parole del papa ci offrano lo spunto per riflettere come ognuno di noi è comunicatore autentico della verità nella libertà e con carità nel rispetto di tutti.

“Non dobbiamo temere di proclamare la verità, anche se a volte scomoda, ma di farlo senza carità, senza cuore. Perché “il programma del cristiano – come scrisse Benedetto XVI – è ‘un cuore che vede’”. Un cuore che con il suo palpito rivela la verità del nostro essere e che per questo va ascoltato. Questo porta chi ascolta a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda, al punto da arrivare a sentire nel proprio cuore anche il palpito dell’altro. Allora può avvenire il miracolo dell’incontro”. (cfr. VaticanNews)

In questa giornata della memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, vogliamo rivolgere a tutti l’invito che ci fa il papa, sia ai tecnici della comunicazione che ad ognuno di noi, di parlare sempre con il cuore in mano, con toni di pace e di stima pur nella diversità delle opinioni. Volersi bene non significa darsi ragione di tutto, ma sicuramente non significherà contraddire senza verità e soprattutto senza carità.

@unavoce

Foto di Copertina: fonte