Liturgia della Parola

I di Quaresima

impariamo a costruire la nostra vita in Lui e con Lui

I DOMENICA DI QUARESIMA

Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo (Mt. 4,1)

In questo tempo di Quaresima, ci lasceremo affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di Papa Benedetto XVI che negli Angelus ha rivolto ai fedeli: “In questa prima domenica di Quaresima, incontriamo Gesù che, dopo aver ricevuto il battesimo nel fiume Giordano da Giovanni il Battista, subisce la tentazione nel deserto … Il deserto di cui si parla ha diversi significati. Può indicare lo stato di abbandono e di solitudine, il “luogo” della debolezza dell’uomo dove non vi sono appoggi e sicurezze, dove la tentazione si fa più forte. Ma esso può indicare anche un luogo di rifugio e di riparo, come lo fu per il popolo di Israele scampato alla schiavitù egiziana, dove si può sperimentare in modo particolare la presenza di Dio. Gesù «nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana». San Leone Magno commenta che «il Signore ha voluto subire l’attacco del tentatore per difenderci con il suo aiuto e per istruirci col suo esempio» (Tractatus XXXIX,3 De ieiunio quadragesimae: CCL 138/A, Turnholti 1973, 214-215). Che cosa può insegnarci questo episodio? Come leggiamo nel Libro dell’Imitazione di Cristo, «l’uomo non è mai del tutto esente dalla tentazione finché vive… ma è con la pazienza e con la vera umiltà che diventeremo più forti di ogni nemico» (Liber I, c. XIII, Città del Vaticano 1982, 37); con la pazienza e l’umiltà di seguire ogni giorno il Signore, impariamo a costruire la nostra vita non al di fuori di Lui e come se non esistesse, ma in Lui e con Lui, perché è la fonte della vera vita. La tentazione di rimuovere Dio, di mettere ordine da soli in se stessi e nel mondo contando solo sulle proprie capacità, è sempre presente nella storia dell’uomo”. (cfr. Angelus, Papa Benedetto XVI)