Qualche giorno fa in occasione di un’udienza concessa ai membri della Fondazione Ente dello Spettacolo nel 75.mo di attività, il Santo Padre, nel suo discorso ha citato un film d’autore, che forse ai più è sconosciuto, che risale alla metà degli anni sessanta dal titolo: Andrej Rublëv del regista russo Andrej Tarkovskij, vissuto nello scorso secolo. L’autore rilegge la storia della Russia del XV secolo attraverso le gesta del pittore russo Andrej Rublëv che è stato un pittore russo, considerato il più grande pittore di icone.

Penso a quel capolavoro che è l’Andrej Rublëv di Tarkovski: l’artista rimane muto a causa del trauma della guerra. Viene da pensare a ciò che sta accadendo anche oggi nel mondo. Rublëv non dipinge più, nemmeno parla più. Si aggira smarrito in cerca di un senso, finché assiste alla fusione di una campana. E al primo rintocco di quella grande campana il suo cuore si riapre, la sua lingua si scioglie, riprende a parlare e riprenderà a dipingere. E lo schermo si riempie dei colori delle sue icone. L’artista, venerato come santo dalla Chiesa ortodossa, è considerato da molti il più grande pittore di icone. Francesco sottolinea come quel suono generi stupore in Rublëv: Il suono della campana, che esce dalla terra e dal bronzo, come per miracolo, riempie di stupore l’animo dell’artista e in un certo senso egli avverte in esso la voce di Dio, che gli sussurra: “Apriti”. Come aveva detto Gesù nel Vangelo: «Effatà»”. (cfr. VaticanNews)

Credo che possa essere una bella occasione anche per noi per vedere un film d’autore che ci aiuti a fermarci a pensare ed educarci. Il Cinema come la letteratura, la pittura come la poesia, la musica, la danza … è una di quelle sette “arti nobili” così definite, che ci aiutano ancora oggi nonostante le tane cose negative che ci circondano e che vediamo – rischiando di farci chiudere in noi stessi – ad aprire il cuore, a saperci stupire, ad affrontare la vita in modo differente, con quella speranza che ci viene dalla certezza della nostra fede, dalla certezza che Dio è con noi e accanto a noi in ogni nostro momento della vita e Lui copie sempre qualche cosa che ci fa ricominciare e davanti al nostra fiducia, il Signore, si stupisce delle sue creature.

“In anni in cui si è sociali ma non più davvero umani, in realtà immateriali, e ci si lancia ad attribuire patenti di capolavoro a questo o a quell’altro film, ammaliati spesso più dall’immagine che dal lavorio intellettuale e umanista che vi si svolge al di sotto, riscoprire Andrej Rublëv e comprenderlo è forse più che mai un atto necessario. Per scoprire il senso del colore, e del suo prosciugarsi. E comprendere che si deve imparare a mettere a fuoco, per vedere oltre la coltre di pioggia che batte incessante”. (cfr. quinlan)

Impariamo anche noi a fare tesoro di tutto quello che ci circonda, di quello che si crea ed è creato, impariamo ad accorgerci e stupirci della bellezza di un Dio che nonostante le nostre cadute e infedeltà ci rimane accanto e ci tende sempre la mano riempendo la vita di colore. In questo tempo di penitenza e revisione della nostra vita può risultare un buon aiuto.

@unavoce

 

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