Ricevere e trasmettere
“L’evangelizzatore, infatti, trasmette sempre ciò che lui stesso o lei stessa ha ricevuto. Lo scriveva per primo San Paolo: il Vangelo che lui annunciava e che le comunità ricevevano e nel quale rimanevano salde è quello stesso che l’Apostolo aveva a sua volta ricevuto (cfr 1 Cor 15,1-3). Si riceve la fede e si trasmette la fede… Questo dinamismo ecclesiale di trasmissione del Messaggio è vincolante e garantisce l’autenticità dell’annuncio cristiano”. (cfr. Papa Francesco)
Questo sito nasce come amplificatore della vita della nostra Comunità, della Chiesa Ordinariato Militare e della Chiesa universale. Non ha pretese di nuove teorie o messaggi eclatanti o profetici, non ne sarei capace, ma solo amplificare quelli che sono gli argomenti, le tematiche, gli eventi, le ricorrenze e le celebrazioni della vita della Chiesa alla luce e con una lettura che possa arrivare al cuore di chi legge.
Una lettura trasversale rimanendo nel solco della tradizione e del magistero per aiutare a comprendere qual’è il posto del cristiano nella società e nella Chiesa, nella sua vita privata e comunitaria all’interno e con lo specifico della sua vocazione a servire in divisa la Patria e i suoi cittadini come uomo e donna con la fede in Cristo.
“Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione (Esort. ap. Evangelii gaudium, 120)… In virtù del Battesimo ricevuto e della conseguente incorporazione nella Chiesa, ogni battezzato partecipa alla missione della Chiesa e, in essa, alla missione di Cristo Re, Sacerdote e Profeta. Questo compito «è uno e immutabile in ogni luogo e in ogni situazione, anche se in base al variare delle circostanze non si esplica allo stesso modo» (AG, 6). Questo ci invita a non sclerotizzarci o fossilizzarci; lo zelo missionario del credente si esprime anche come ricerca creativa di nuovi modi di annunciare e testimoniare, di nuovi modi per incontrare l’umanità ferita di cui Cristo si è fatto carico. Insomma, di nuovi modi per rendere servizio al Vangelo e all’umanità. …
Ora, fratelli e sorelle, ci poniamo più direttamente alla scuola del Concilio Vaticano II, rileggendo alcuni numeri del Decreto Ad gentes, il documento sull’attività missionaria della Chiesa. Questi testi mantengono pienamente il loro valore anche nel nostro contesto complesso e plurale. Prima di tutto, questo documento Ad gentes invita a considerare l’amore di Dio Padre, come una sorgente, che «per la sua immensa e misericordiosa benevolenza liberatrice ci crea e, inoltre, per grazia ci chiama a partecipare alla sua vita e alla sua gloria”. (cfr. VaticanNews)
Quello che ci ha ricordato il Papa nell’udienza del mercoledì nella sua catechesi è quello di sentirci tutti coinvolti nell’annunciare il Vangelo. Quello che abbiamo ricevuto lo dobbiamo tramettere ognuno con la sua vocazione e suoi carismi alla luce della Chiesa e dei suoi insegnamenti e non come singoli ma come comunità con a capo il successore di Pietro e i nostri singoli pastori successori degli Apostoli. Questa continuità da garanzia al progetto di Cristo nel creare la Chiesa, la ecclesia, l’assemblea di fedeli e questo noi siamo e dobbiamo essere.
Un invito chiaro ad impegnarci tutti a vivere e a testimoniare, ad annunciare e insegnare quello che Cristo ci ha indicato con la sua vita e la Sua Parola.
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