Cos’è la Preghiera
« Per me la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo gettato verso il cielo, è un grido di riconoscenza e di amore nella prova come nella gioia » (Santa Teresa di Gesù Bambino)
“Da sempre l’uomo prega. Si potrebbe dire che quello della preghiera è quasi un istinto presente in tutti gli uomini e tutte le donne di tutti i tempi. Di solito sentiamo questo “istinto” nei momenti di difficoltà, ma anche nei momenti di grande gioia. Che cos’è la preghiera per i cristiani? Perché i cristiani pregano? In questo articolo, a partire da alcuni punti del Catechismo della Chiesa Cattolica, approfondiremo il senso e le varie modalità di preghiera”. (cfr. opusdei)
Prima di continuare, in questo collage di informazioni e di riferimenti per parlarvi della preghiera, vorrei riportare qui una delle più belle preghiere della tradizione cristiana:
Anima di Cristo
Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue ferite nascondimi.
Non permettere che io
mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell’ora della mia morte chiamami.
Comandami di venire a te,
perché con i tuoi Santi io ti lodi.
nei secoli dei secoli. Amen.
Come nasce la preghiera – L’origine di questa potente invocazione si perde nel lontano medioevo e precisamente nei primi decenni del 1300. Studi approfonditi hanno stabilito che non è possibile risalire, per ora, all’autore del testo. La preghiera fu fortemente diffusa da sant’Ignazio di Loyola che la riportava, scrivendone in merito proprio all’inizio dei suoi Esercizi spirituali. La preghiera fu rivenuta da James Mearns, innologo britannico, in un testo conservato al British Museum, risalente alla seconda metà del XIV secolo. Quelle stesse parole erano anche presenti anche su uno dei portali dell’Alcazar di Siviglia quasi a volerne testimoniare la sua diffusione tra i fedeli all’epoca di Pietro I.
Il significato – Circa 50 anni prima, nella Summa Teologica, Tommaso d’Aquino già scriveva che la grazia divina è nell’anima di Cristo. Da qui si può risalire al profondo significato di Anima Christi. Anima intesa quasi come Cuore. Il “contenitore” di quell’Amore che Cristo ci ha donato dalla Croce. In questa esortazione troviamo la sequela della passione di Gesù sino alla Sua morte in Croce così come ripresa nella Liturgia dell’eucarestia: anima, corpo, sangue, divinità, acqua, passione. Evidente anche il richiamo a quanto scritto da San Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi (5,23): «Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo».”. (cfr. M° Mons. Marco Frisina)
Ascolta il Brano nella versione del M° Mons. Marco Frisina
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, (CCC) nella Quarta Parte, possiamo trovare le definizioni, il concetto e l’idea di cos’è per il cristiano la preghiera, pertanto vi rimando alla lettura integrale del testo. Credo che sia importante conoscere nel dettaglio ogni aspetto della nostra vita cristiana, pertanto il CCC è la guida per aiutarci a confrontare gli aspetti della vita in ordine a Dio, ed è il riferimento per la conoscenza della sua tradizione, della sua ricchezza e delle sue dinamiche. E’ importante per crescere educarci nelle cose che riguardano Dio.
Tornando alla preghiera che vi ho riportato, credo che sia una delle più belle preghiera della nostra tradizione. Potrebbe essere recitata davanti alla Croce ricordando la Passione di Cristo o quando abbiamo ricevuto l’Eucarestia, oppure davanti all’Eucarestia esposta solennemente per l’Adorazione o semplicemente davanti al Tabernacolo in una visita in Chiesa. Io ho un ricordo molto bello degli anni di seminario, riguardanti questa preghiera. Il nostro Padre Spirituale ce la faceva recitare alla sera quando ci suggeriva l’esame di coscienza. Bei ricordi che scaldano il cuore e danno gioia e fanno sempre ringraziare per il dono del Sacerdozio.
Talvolta sottovalutiamo il volare della preghiera. I giovani o grandi ci chiedono perché pregare, a cosa serve pregare? Purtroppo avendo ridotto la preghiera solo per chiedere aiuto, si rischia di perderne il senso. Pregare è stare con qualcuno è avere la necessità di condividere tempo con chi desideri avere contatto è la presenza tra due amici, tra due persone che si amano è voler dialogare di tutto anche se sembra che dall’altra parte non ci sia risposta. Questo è il modo di dialogare e stare con Dio.
Preoccupati solo della fisicità della vita, dimentichiamo la bellezza dell’aspetto spirituale, della capacità di raccogliersi, di stare con i nostri pensieri. Per conoscere una persona bisogna trascorre tempo, condividere moneti e così è con Dio, se non lo frequenti, se non lo cerchi, se non parli con Lui rimarrai sempre fuori, rimarrai sempre con l’idea che sia solo quello a cui chiedere aiuto, ma un amico, un amore è per condividere tempo è perché si sta bene con quella persona e non necessariamente per chiedere, ma solo per la gioia di trascorre tempo.
Presi dalla corsa dalle cose da fare, che ci sembrano dare ragione della nostra vita, perdiamo il tempo di stare e di fermarci. Accade che, così facendo, perdiamo il dialogo e l’ascolto, la voglia di stare senza dire nulla, perdiamo la bellezza di contemplare, di esserci, di guardare, di sapere, di pensare.
Papa Francesco, con la lucidità e la mediazione tipica della sua capacità di trasmettere ed evangelizzare, ha fatto diverse catechesi sulla preghiera a cui vi rimando in una raccolta preparata dal sito dell’Opus Dei, potrebbe essere una bella lettura, un bel momento per crescere, per educarci. Vai nella tua chiesa davanti al Tabernacolo e fermarti a pregare con i suggerimenti che ci offre, scoprirai la bellezza di una tranquillità esteriore che diventa interiore e che rigenera la tua mente, il tuo copro e la tua fede.
@unavoce
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