Incontra le donne

 

abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi. 
(Mt 28,8-15)

 

Il primo giorno della settimana, dopo la Pasqua, detta comunemente “pasquetta” e anche detto il lunedì dell’Angelo, il primo giorno dell’Ottava di Pasqua. Otto giorni in cui la Chiesa celebra la Pasqua come se fosse sempre il giorno di Pasqua per dare solennità, per evidenziare l’importanza di questo mistero ed evento della Salvezza, e in questo primo giorno è proposta, nella Liturgia della Parola di Dio il Vangelo di Matteo che ci riporta l’episodio che vi ho citato in apertura dell’incontro che le donne hanno mentre andavano al sepolcro di buon mattino, il giorno dopo, perché il giorno in cui Gesù morì era festa e non potevano provvedere ai riti di sepoltura come da tradizione così dovettero aspettare il giorno dopo e allora di buon mattino Maria e altre donne con i teli e gli oli profumanti si recano in quel giardino dove c’era una grotta e dove Giuseppe d’Arimatea dopo aver chiesto il corpo di Gesù perché non rimanesse esposto nei giorni di festa lo depose in questo sepolcro scavato nella roccia e che non era mai stato usato, ecco di buon mattino si recano lì per adempiere ai riti della sepoltura ma arrivando trovo il sepolcro aperto e la grande pietra rotolata via, qui gli evangelisti raccontano dell’accaduto in modi differenti.

Sono otto i testi in cui Vangeli e Atti citano la figura dell’angelo o degli angeli per i decisivi giorni finali di Gesù. Nel momento dell’arresto Matteo mette in bocca al Gesù il richiamo a «più di dodici legioni di angeli» (26,53) fra i possibili (e non richiesti) difensori. Luca racconta l’angelo che conforta il Signore nell’orto degli ulivi (22,43), per poi ricordare «due uomini… in abito sfolgorante» alle donne che si recano al sepolcro (24,4) e la memoria della «visione di angeli» da esse testimoniata nelle parole dei discepoli di Emmaus (24,23). Marco parla della tomba vuota e di un «giovane, seduto sulla destra, vestito di una veste bianca» (16,5) e Matteo cita l’angelo che «rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa» (28,2). Di «due angeli in bianche vesti» (20,12) riferisce Giovanni nell’apparizione a Maria di Magdala. Negli Atti «due uomini in bianche vesti» (1,10) spiegano ai discepoli l’ascesa al cielo di Gesù e il suo futuro ritorno”. (cfr. settimananews)

La tradizione della Chiesa canta nella Sequenza pasquale e nel canto mariano del Regina Coeli questi momenti, nel dopo guerra questo giorno venne messo come festivo in Italia e in diversi paesi.

San Gregorio Magno definisce queste donne, di cui abbiamo sentito nei vangeli, “Apostola Apostolorum”, le donne sorprese e incredule alla domanda chi cercate, riconoscono il Signore e le manda dai discepoli ad annunciare che Lui è risorto.

“San Giovanni Paolo II diede grande attenzione non solo all’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo e della Chiesa, ma anche, e con speciale risalto, alla peculiare funzione di Maria di Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima messaggera che annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore (cf. Mulieris dignitatem, n. 16)”… Proprio perché fu testimone oculare del Cristo Risorto, fu anche, per altro lato, la prima a darne testimonianza davanti agli apostoli. Adempie al mandato del Risorto: «Va’ dai miei fratelli e di’ loro… Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto» (Gv 20,17-18). In tal modo ella diventa, come già notato, evangelista, ossia messaggera che annuncia la buona notizia della risurrezione del Signore; o come dicevano Rabano Mauro e San Tommaso d’Aquino, «apostolorum apostola», poiché annuncia agli apostoli quello che, a loro volta, essi annunceranno a tutto il mondo.  A ragione il Dottore Angelico usa questo termine applicandolo a Maria Maddalena: ella è testimone del Cristo Risorto e annuncia il messaggio della risurrezione del Signore, come gli altri Apostoli”. (cfr.  Congregazione Culto Divo e disciplina dei Sacramenti)

Loro sono le prime annunciatrici della salvezza che si è compiuta nella e con la Risurrezione, la loro corsa, il loro affanno, la loro devozione li manda dai discepoli, la loro fedeltà, la loro passione le aveva guidate sempre a seguire Gesù dove lo servivano e anche nell’ora dolorosa non l’avevano abbandonato.

Cosa ci dice questo? Che ognuno nella Chiesa ha il suo posto e il suo ruolo e che tutti sono chiamati a seguire e ad annunciare la gioia del Cristo risorto secondo il proprio impegno, il proprio zelo e la propria devozione ma Gesù le manda dai discepoli e da qui parte la vita di quella comunità che sarà stigmatizzata con la discesa dello Spirto Santo in quella Chiesa voluta da Cristo con a capo gli apostoli e da cui parte tutto e ai quali si affiancano le donne ed  altri discepoli, amici e collaboratori. Nasce la Chiesa, la comunità dei credenti, un popolo nuovo salvato che loda Dio e che sul Suo esempio rimane nel mondo per servire il mondo pur non essendo secondo la logia del mondo, il cristiano.

Capite che grande compito, impegno e dono nel battesimo riceviamo? Questo, però, non toglie il peccato e la fragilità nell’umanità, ma ci è donata la possibilità di camminare con il Signore e rimanere nella luce, la possibilità di cambiare, di risorgere anche noi dal nostri peccati e guadagnare quella vita eterna nel Suo Regno, quel Regno che qui siamo chiamati a costruire ogni giorno ascoltando e vivendo la Sua Parola, spezzando il pane, condividendo nella carità la vita e le cose della vita.

@unavoce

 

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