Sono la sintesi della vita

 

“Le parole gentili possono essere brevi e facili da pronunciare, ma il loro eco è davvero infinito.” (Santa Teresa di Calcutta)

 

Gli uomini vivono di parole, fanno giuramenti, promesse e le parole danno senso al loro vivere. Dove si annida allora l’ombra e il buio in questa bella vita? Si annida là dove le parole non sempre corrispondono alle azioni e qui, allora, il buio entra come fumo dando fuoco ai nostri limiti, coprendo la vita. Un buio che fa compiere azioni nascoste a discapito di altri e le parole volano via rimanendo solo belle, ma mi domando allora che dobbiamo fare non parliamo più? Gli scrittori, i poeti, gli storici, gli studiosi, i romanzieri … non scriveranno e non racconteranno più la bellezza o le ombre della nostra vita quotidiana, i poeti non metteranno più in versi la storia umana fatti di amore e di dolore? Gli scrittori non racconteranno più nulla al nostro cuore? Forse abbiamo proprio perso questa bellezza di parole dette bene, in modo elegante, corretto, secondo i nostri idiomi e alle parole non daremo più senso e seguito? Dobbiamo continuare a sognare con le parole per vivere la vita in modo autentico, vero, elegante, bello.

Una parola distrugge e costruisce, gratifica e offende, una parola crea e abbatte. La vita nostra semplice, bella, elegante, povera o ricca è fatta da semplici parole che messa una dopo l’altra con l’intelligenza del cuore e della passione, degli ideali e della fede, danno corpo a storie che ci permettono di sognare e di vivere, ma siamo così distratti da chissà quale scopo nella vita che dimentichiamo parole e gesti, educazione e bellezza.

Una critica dopo l’altra, un’accusa e un sospetto dopo l’altro, moralisti e idealisti, fondamentalisti e fanatici, entrano in gioco nel mondo attaccando da una parte e dall’altra, distruggendo tutto anche quello che di bello c’è. La parola è per distruggere. Per quale motivo? Perché infelici delle proprie vite, ma la felicità è dentro di noi, di come viviamo, senza invide e gelosie ma sapendo ringraziare la provvidenza per quello che abbiamo. Facciamo fatica ad accorgerci dell’altro perché riversi solo su noi sessi. Amore, amicizia, passione, lavoro, creatività … tutto rischia di perdersi per guadagni che poi non ci bastano mai e che servono per comperare quello che abbiamo perso senza accorgerci che l’avevamo.

La ricchezza è dentro di noi, nelle nostre parole dette con amorevolezza e misericordia. Cerca di vivere con dignità e rispetto e di aiutare a vivere questa avventura attraverso i momenti che si presentano belli o difficili, non essere distratto da non accorgerti se non solo di te stesso, aiuta a parlare bene a usare le parole, sono la sintesi della vita.

Alza lo sguardo, ringrazia per quello che hai, per la tua famiglia, qualunque essa sia, per la tua formazione, per le persone che hai incontrato, per le possibilità che hai avuto o perso, a quelle che forse non hai avuto e per le occasioni in cui ti sei rialzato e per quelle nelle quali hai fatto fatica o ti hanno aiutato. La povertà e la semplicità di piedi sporchi di polvere che corrono e ballano ti regalano il tesoro più prezioso: un sorriso, una canzone, una voce, una abbraccio.

Gli uomini vivono di parole che dicono ideali e regole, che dicono amore e passione, parole che sono poesia e arte, musica e poemi, lettere e proclami, ma parole anche talvolta che diventano cattive e arroganti, che giudicano arrogandosi il diritto di essere i migliori, di puntare il dito e vedere solo il male e il marcio in ogni situazione, nella politica, nella chiesa, nella società. Proviamo a vedere il bello e il bene e il bello e a non seguire le mode degli strilloni del momento, non diamo spazio al diavolo che ci usa facendoci apparire migliori di altri. Crediamo talmente in noi stessi da non accorgerci di diventare ridicoli. Usa le parole per amare e gratificare, per aiutare e guidare, per correggere, per dire pace e serenità.

Impara ad accorgerti, ad ascoltare, a vedere, a pensare, a parlare con eleganza e con la tua testa, a godere di quello che hai, poco o tanto che sia, non essere egoista ma sii capace di donare ogni giorno una parola di pace e serenità, un sorriso che dica amore e amicizia, un abbraccio che dica calore e vicinanza.

Se non sai parlare ascolta e se sai parlare ascolta per comprendere. Parola e silenzio, ascolto e comprensione, sono i binari della vita felice. Approfitta di ogni occasione della tua vita per essere colui che sa costruire con le parole belle e con gesti che ne siano la conseguenza logica, un mondo nuovo. 

“Tu chi sei?” scrive Sant’Agostino, nelle Confessioni (10,6,9), tu chi sei? Non facile dare una risposta, ma sono sicuro di una cosa che questo è il tempo di riprendere in mano la nostra vita bella, non la bella vita che pian piano ci porterà a distruggerci l’un l’altro, ma la vita bella. E’ il tempo di parole che raccontano la bellezza della vita che ognuno vive e la domanda che Agostino si pone diventa anche la nostra. Agostino dopo aver cercato la presenza di Dio cerca dentro di se e la risposta a cui arriverà è che “un uomo è legato a questa terra con il peso della propria natura”. Con questo invito allora è anche la nostra domanda e la nostra risposta. E’ il tempo per scandagliare il nostro mare interiore e cercare quel faro che con la sua luce orienterà la nostra navigazione. E’ il Signore il grande nocchiere che ci guida vero il Faro della vera Luce dissipando nebbie e buio che abbiamo raccolto nella nostra vita.

“Adoro le persone che sanno scegliere con cura le parole da non dire”, scriveva la poetessa milanese Alda Merini, così io amo quelli che con cura cercano le parole da dire. Usa le parole giuste e costruirai un mondo migliore. 

@unavoce

 

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