Fede e ragione

 

La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità.
(Cfr. San Giovanni Paolo II, papa in Fides et Ratio)

 

Hai mai visto i tuoi sogni? Anche se non vedi una persona perché lontana, non significa che non ti ama, non ti sia amica, non desideri il bene per lei, anche se non vedi un posto non significa che non ci sia … Forse sono considerazioni banali ma sono l’anima del credere, la necessità insita dell’uomo di credere al di là di quello che si vede e si tocca. Molto è stato scritto da filosofi, teologi e scienziati, qui solo una semplice e umile riflessione per crescere nella nostra vita di fede all’interno della vita della Chiesa. 

Per credere abbiamo bisogno di dimostrazioni? Per avere dimostrazioni però abbiamo bisogna di avere degli strumenti. Hai mai visto un virus? No! questo non significa che non c’è, è solo perché non abbiamo gli strumenti, se li avessimo, se ci cimentassimo allora vedremmo e comprenderemmo. Così è per conoscere Dio, bisogna usare gli strumenti giusti per conoscerlo, per vederlo presente nella nostra vita.

Vorrei dirvi che per conoscere Dio basta guardarsi attorno: la natura, l’uomo, le creazioni che l’uomo ha compito, ma questo ai molti non basta. Alcuni sostengono che quello che ci circonda è frutto del caso o del caos che trova ordine. Se pensiamo al genere umano, al corpo e alla sua perfezione non possiamo, però, non pensare a qualcosa di più grande di noi stessi. La perfezione è già un’anticipazione di Dio e non del semplice caso, ovviamente non è e non vuole essere una dimostrazione scientifica, ne una riflessione esaurente, ma solo un invito ad aiutarci a comprendere Dio, per quanto chi si è cimentato come sant’Agostino per citarne uno, non è semplice, basta ricordare l’episodio del bambino sulla spiaggia che voleva con un cucchiaio mettere il mare in una buca, ma usando gli strumenti giusti, questo ci permetterà di andare oltre l’apparenza, oltre ciò che vediamo e tocchiamo e comprendere la presenza di Dio nella vita e nella storia dell’umanità. 

Tu credi perché vedi e talvolta ci piace vedere però solo quello che ci conviene. Noi leggiamo i giornali e vediamo quello che vogliamo vedere, leggiamo tra le righe quello che vogliamo leggere, dando conferma alla notizia per convinzione o convenienza che abbiamo dentro di noi, senza verificare la notizia perché ci piace leggerla così e solitamente più è grande, scandalosa, complicata, misteriosa è più diamo credito. Vedi quello che vuoi vedere, pertanto io posso parlarti di Dio, farti vedere che esiste, che è presente nella vita dell’umanità, ma se non vuoi vedere, non lo vedrai e continuerai a guardare attraverso lenti che non danno ragione di quello che è Dio. Questo modo di fare è come un’autodifesa della nostra vita, dei nostri pensieri, credendoci migliori di altri. Giudico, punto il dito, critico e così allontano da me l’attenzione, l’errore e il giudizio che altri possono fare su di me, sul mio stile di vita, sul modo di leggere la storia presente e passata del mio cammino personale o di quello sociale.

La nostra mente sceglie cosa vedere e solitamente è quello che ci fa più comodo, pertanto se io non credo non vedrò mai. Per decifrare un dipinto ci sono alcune strade da percorrere, c’è l’impatto emotivo del guardare, la conoscenza dei dettagli che ci porteranno a comprendere cosa l’autore voleva esprimere, la sensazione che comunica … ma se ti fermi all’apparenza non capirai mai e non vedrai mai quello che racchiude veramente. Quindi di fronte alla vita, bella o brutta, dobbiamo tenere la mente aperta e comprendere che Dio non è il mago Merlino ma l’Autore di una realtà che è la vita, dove nessuno è costretto a nulla, ma tutti siamo intercomunicabili, interconnessi diremmo oggi, dove se c’è amore vero allora non c’è limite, ricordando che in questa natura umana c’è l’imperfezione di tutte le realtà e siamo solo in cammino alla ricerca di quella perfezione che si avrà solo alla fine e per chi crede in quella fine che è poi l’inizio della vita eterna in Dio.

Quindi, leggendole con gli occhi di credente dico delle imperfezioni che ci ricordano che solo Dio è perfetto e al quale dobbiamo guardare fidandoci e affidandoci sapendo accettare la vita così com’è. Del resto la logica di Dio non è la nostra e la vita non è eterna su questa terra ma nella vita futura. Noi vogliamo invece vivere eternamente qui e ci comportiamo e agiamo come se non dovessimo mai morire, ammalarci, litigare, ecc… 

Abbiamo la possibilità di vivere un’esperienza meravigliosa su questa terra, attraverso i doni che abbiamo, personali e interpersonali, di quello che ci circonda e dalla genialità della nostra mente e in questo gioco Dio è con noi e parla a noi, pertanto dobbiamo usare gli strumenti che ci permettono di vedere oltre la mente, con il cuore e l’anima, con la sensibilità, con il saperci stupire, per avvicinarci a Lui.

Non posso dimostrati l’esistenza di Dio ma neppure che non esiste. Queste argomentazioni laiche e religiose che non hanno un seguito, perché Dio in ogni comprensione culturale ha una concretizzazione differente attraverso una religione, una regola, un cammino, una Chiesa e al di là dei limiti ed errori, che fanno parte della fragilità umana, sono la via o meglio quello strumento per interpretare il dipinto, per vedere il virus, per conoscere e camminare nella volontà di questo Dio creatore. Questi strumenti ci aiutano ad aprire la mente alla conoscenza di Dio e alla sequela di Lui. Una volta concretizzato che Dio esiste, allora non posso non vivere secondo una religione, una Chiesa, diversamente è solo un comodo, so che non posso aver creato io il tutto, credo pertanto in una entità superiore che chiamo caso o big ben o scintilla …. ma questa non è fede e non è credere. Noi crediamo che Dio è l’origine dell’universo ma non con una bacchetta magica, ma con quello che la scienza cerca di dirci e dimostraci. Non è una dissacrazione della creazione ma una conoscenza. Il Libro della Genesi che ci racconta della creazione non ha uno scopo scientifico, ma solo una comprensione religiosa della creazione e della vita.

Possiamo non condividere, contestare, criticare, accusare ma è solo attraverso questo strumento, la religione e la Chiesa, che diamo spazio a Dio di essere presente nella nostra vita, altrimenti sarebbe solo un condizionamento psicologico e la necessità di rivolgere la mente a quelle cose che non sappiamo spiegare.

La fede e la scienza, la fede e la ragione, necessariamente vanno di pari passo perché l’umano ha bisogno del divino nella comprensione e nell’accettazione condivisa. 

Comprendete che queste mie parole non hanno uno scopo scientifico, filosofico o teologico ma solo l’intento di dare ragione della nostra fede, una ragione che ci viene dall’esperienza personale, dall’incontro con Dio, del divino, nel saper leggere attorno a noi la Sua presenza. 

Non giudicare solo la Chiesa, sii protagonista nel bene, nella carità, nella misericordia, nell’azione corretta. Ovviamente ogni cosa umana è limitata e Gesù affidando agli Apostoli e ai suoi successori sapeva bene, ma Lui ci ha assicurato che sarà sempre con noi, lo strumento per la perfezione della Chiesa è il Vangelo, è la preghiera, è l’amore. Su questa strada gli errori cederanno e la luce tornerò a splendere diradando le ombre che l’uomo vive.

Gesù ci ha insegnato come vivere e come stare insieme, credere fidandoci di Lui, non come Tommaso ma come le donne del sepolcro, con l’intensità e la corsa verso il sepolcro come Pietro e Giovanni. 

@unavoce

 

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