Arte e Vita

“A cosa dovrebbe servire l’arte? A sviluppare la coscienza umana, a mantenere il contatto con il divino. Questo è quello che si faceva nelle botteghe rinascimentali, dove venivano trasmessi anche insegnamenti “esoterici” che consentivano di utilizzare in modo appropriato colori e archetipi: ecco perché quelle opere ancora oggi ci parlano e sono straordinarie”. (cfr. Arte e spiritualità)

 

Sono più che convinto che per reagire al buio interiore, che talvolta attanaglia la nostra vita e anche la nostra anima per differenti motiva, sia necessario educarci alle cose belle, all’eleganza, alle parole belle, a un cuore capace di amare e di non giudicare, a trovare strade per unire e non per dividere.

Troppo e troppo spesso assistiamo anche nei nostri ambienti di vita quotidiana, sia famigliari che di lavoro sia di vita ricreativa che di relax, a tensioni che alla fine non ci portano da nessuna parte se non a rimanere tristi e delusi da tutto e da tutti.

Sappiamo che i nostri pensieri dipendono da noi, pertanto con una buona igiene delle idee le situazioni prendono colori differenti, anzi prendono colore e lasciano la foschia che li avvolge aprendosi alla luce e facendo entrare aria fresca che rischiara, illumina e purifica la mente e l’anima.

Più e più volte insisto sull’imparare ad accorgerci, a stupirci di quello che ogni giorno vediamo e facciamo e scorgere in ogni situazione qualche cosa che arricchisca la nostra vita in termini spirituali, di ide e di cultura.

Parlando con un’amica, qualche giorno fa, alla fine di un momento di preghiera, mi raccontava che mentre era assorta nella preghiera guardava le immagini e le cose della chiesa che la circondavano, non come distrazione ma come momento di concentrazione e mi faceva poi notare che in una porta di legno pregiato di radica e artistica dalle varie venatura ci scorgeva un volto.

Non è ne follia ne altro, ma una buona fantasia che anima non solo la creatività ma il cuore ed educa ad accorgersi, ad osservare con attenzione le cose e le persone che ci circondano, non per un giudizio ma per cogliere da ogni situazione il bello e il buono che c’è in ognuno e nelle situazioni attorno a noi. Quindi l’ho ringraziata perché è proprio così che intento la capacità di educarsi ad accorgerci. Guardarci negli occhi, scorgere nei volti di chi incontriamo la vita, la storia e il bello e il buono che c’è in ognuno di noi.

Per desiderare che le cose siano migliori bisogna che ognuno di noi impari a cambiare marcia, cambiare registro, prospettiva, solo allora il buio e il grigio, l’ansia e la tristezza che magari ci accompagnano nel cammino quotidiano, svaniscono in una bolla di sapone e rinfrangono in quella bolla i mille colori dell’arcobaleno, trasformando una situazione in una occasione unica e arricchente.

Con questi pensieri credo che l’arte e la musica, la letteratura e la natura ci aiutino a rimanere – magari un po’ nell’ ”Isola che non c’è”, qualcuno potrebbe dire, – ma con i piedi per terra, sapendo apprezzare ogni attimo della nostra vita, capaci così di ringraziare dei doni che abbiamo, senza lamentarci per ogni cosa.

In questa luce, sia in Quaresima che per la Santa Pasqua e ora per il mese Mariano, vi ho riportato le semplici e umili raccolte d’arte che ci sono presso la nostra Chiesa, l’area esterna e la Biblioteca, senza nessuna pretesa, che però adornano e ci circondano, con la speranza che in qualche modo possano aiutarci ad accorgerci e vivere un cammino spirituale che ci parla di Dio e della nostra fede attraverso la religione cattolica con le sue tradizioni e le sue dinamiche di preghiera personale e comunitaria. Immagini che ci ricordano e ci raffigurano, secondo le diverse sensibilità e culture, la Vergine Maria, la fanciulla di Nazareth, la Madre di Dio.

Qui, ora, ve le ripropongo in una presentazione allegata perché possiate fare un tour virtuale e rimanere sempre connessi a Dio, una connessione che passa dall’idea alla pratica, dalla spiritualità, che dobbiamo coltivare nella vita concreta e che ognuno di noi vive poi nel quotidiano famigliare, professionale e di svago.

Chiudo, queste semplici parole, riportandovi quelle del Papa che in un incontro agli artisti così li esortava: “La bellezza è sempre “una sorgente di gioia, mettendoci in contatto con la bontà divina. Se c’è della bellezza è perché Dio è buono e ce la dona. E questo ci dà gioia, ci rassicura, ci fa bene. Il contatto con la bellezza ci tira su, sempre, la bellezza ci fa andare oltre. Vi incoraggio ancora una volta a continuare il vostro servizio con amore e competenza, perché il mondo ha bisogno di bellezza, più che mai”. (cfr. VaticanNews)

Penso che le sue parole possano farci comprendere quanto sia necessario lavorare tutti per costruire un mondo migliore con uno sguardo alto, armonioso, accogliente e fraterno e le arti sono una via privilegiata per educarci.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Area Sacra Esterna Partrocchia dei Militari “Madonna di Loreto”- 15° Stormo – Statua in metallo della Madonna di Loreto, opera delle Fonderie delle FF.AA