Per un futuro vero

 

“Il suo amore trasforma la famiglia, la libera dalle dinamiche dell’egoismo, che derivano della condizione umana e dal peccato, la libera e la arricchisce di un legame nuovo, ancora più forte ma libero, non dominato dagli interessi e dalle convenzioni della parentela, ma animato dalla gratitudine, dalla riconoscenza, dal servizio reciproco.”

“questa nuova famiglia di Gesù, mentre dà un senso nuovo alle relazioni familiari – tra i coniugi, tra genitori e figli, tra fratelli –, nello stesso tempo fa “lievitare” anche la vita della comunità ecclesiale e di quella civile. Ad esempio, fa crescere la gratuità, il rispetto, l’accoglienza, e altri valori umani.”

“E così nella città, nei paesi, nelle parrocchie, la parola “fraternità” non è solo un bel modo di dire, un ideale per sognatori, ma ha un fondamento, Gesù Cristo, che ci ha resi tutti fratelli e sorelle, e ha una strada, il Vangelo, cioè la via per camminare nell’amore, nel servizio, nel perdono, nel portare i pesi gli uni degli altri”. (Cfr. Papa Francesco)

 

Famiglia, quanto se ne parla e molte volte si sparla, quante teorie, quante situazioni al limite. Oggi nessuno più, o perlomeno una percentuale bassissima, vuole far famiglia, ma non meno di altre scelte di vita, anche quella sacerdotale e di vita consacrata, o di professioni impegnative, insomma a trecentosessanta gradi, tutto sembra essere troppo impegnativo e vincolante.

Ammesso che sia ritenuto un problema, vorrei sottolineare che oggi – e forse dopo la pandemia si nota di più – non vogliamo impegnarci in situazioni durature. Vogliamo poter avere sempre inserita la retromarcia. Vale per il lavoro, ma anche nei rapporti interpersonali e neanche in quelli di amore e di coppia.

Rimane il fatto, comunque, con buon pace di chi la pensa in modo diverso, che l’unica cosa su cui possiamo far affidamento veramente è la famiglia, nel bene e nel male, con o senza difficoltà. Tutto e tutti ci danno fastidio, non riusciamo a sopportarci, ci lamentiamo su tutto e di tutti, siamo insofferenti e così facendo aumentiamo ansie, crisi esistenziali, stress, esaurimenti vari, … Il male dilaga perché pensiamo solo a noi stessi.

La famiglia invece ha un respiro differente, la mamma e il papà hanno il respiro dei figli e se c’è armonia – e questo non significa non avere opinioni differenti o esserci discussioni anche forti, problemi e altro – se ci si vuole bene e se si è disposti ad aiutarsi gli uni gli altri prendendo sul serio le promesse fatte, allora le cose cambiano.

Oggi basta una discussione, una visione differente, un cambio di umore che tutto crolla, ma io sono più che convinto che crolla solo quello che non è mai stato costruito bene. La “casa” costruita sulla roccia, anche il terremoto non la distrugge, ma se noi la casa la costruiamo per interesse personale, per comodità, perché ci riteniamo più forti, più belli, più furbi di altri, costruendola sulla riva del fiume, sul pendio della montagna, in posti stupendi credendo di essere migliori, allora la natura prima o poi farà il suo corso e poi con chi possiamo prendercela? Con noi stessi.

Non a caso il vangelo ci ricorda la parabola della casa sulla roccia. Su quali fondamenta noi abbiamo costruito la nostra “casa”?

Potremmo discutere e vedere teorie differenti, ma l’amore non cambia, quando cambia è perché non era amore vero, ma un amore malato, gelso, ossessivo, possessivo … ma non era amore vero, capace di donarsi, di sacrificarsi. La vita invece, un donarsi continuo l’uno all’altro, è scambio di intenti, è perdono, è capacità di impegno, sacrificio, lavoro, dedizione …

Potreste dirmi ma che vita è questa? E’ la vita bella, una vita piena d’amore anche con la croce, è una vita che ha sapore anche se alcune volte costa fatica, anche se devo rinunciare a qualche cosa … Famiglia è una parola grande ed è una realtà preziosa alla quale non possiamo abdicare.

Quando vi siete abbracciati l’ultima volta? Quando con amore siete stati insieme con tutta la famiglia, quanto e quando vi siete parlati, non di cose da fare ma di ideali, di confronto con calma, senza litigare, quando avete desiderato stare insieme e passare una serata insieme in serenità magar guardando un film o chiacchierando … ?

Dedicate tempo alla famiglia, ritagliate tempo per stare insieme a cena, una serata insieme senza impegni o scuse per non esserci, per parlare senza tv, senza telefoni, senza distrazioni, guardandovi, condividendo cibo, parlando di questo e di quello, solo per il piacere di stare insieme.

Non c’è persona senza famiglia e noi abbiamo il dovere di portare avanti le generazioni. Non c’è persona senza famiglia. Senza due persone che si sono amate e hanno creato una vita, un dono stupendo, una collaborazione della creazione Dio, non c’è famiglia. Famiglia di sangue, poi c’è famiglia di intenti, di spirito, di ideali … ma qui voglio sottolineare, la famiglia di sangue che di generazione in generazione porta avanti un nome, una tradizione, dei valori.

E’ certamente una vocazione creare una famiglia e comprendo che non tutti sono adatti e ognuno deve fare la sua scelta, ma nella vita bisogna scegliere e se è solo per egoismo che non facciamo determinate scelte, allora questo non ti fa ne vero ne autentico, ne serio ne capace, ma solo egoista e finto, ma questa è vita? Non cari amici è solo non voler alzare la testa, anzi è volerla mettere sotto terra come gli struzzi per non affrontare la realtà delle cose, la fatica di una vocazione, di una vita, dimenticando che qualcuno prima di noi ha fatto tutto questo perché noi potessimo avere una vita da vivere con amore e dignità.

Famiglia oggi, neppure quella civile, si vuole costruire, sacerdoti, suore, frati anche qui nulla, lavori faticosi, assolutamente no … ma è proprio qui, il limite e l’impegno che ci dovrebbe essere quando – e senza fare polemiche o discorsi banale – la famiglia deve essere il luogo della formazione, dove si da carattere, educazione, radici, dove s’insegna il sacrificio, l’impegno, il prendersi le responsabilità, il progettare, dove s’impara l’amore.

La scuola, la chiesa, le istituzioni di formazione, di svago, di sporto o altro … sono dei supporti, degli aiuti ma è la famiglia a formare la persona e quindi la società. Non lamentiamoci se la società va male, incolpando altri, ognuno è responsabile del presente e dei figli e il futuro sarà da cosa avremo fatto seriamente senza viziarli o proteggendoli senza senso ma aiutandoli a prendere le loro decisioni.

Il futuro è la famiglia, con buona pace di chi la pensa in modo differente. L’amore è di tutti e per tutti, nessuno escluso e nelle forme che ognuno desidera, sempre ovviamente nel rispetto degli altri e nel seguire il proprio credo e i propri ideali, ma la famiglia che sia benedetta da Dio o dal sindaco rimane inalienabile nella sua forma e anche se si cercano altre soluzioni questo non potrà mai cambiare. La scienza fa il suo corso e lo deve fare per curare, aiutare, supportare, dare speranza, ma non deve mai essere per comodo o egoismo o supplire a quello che possiamo fare noi.

La vera povertà oggi, più che il cibo, l’acqua, la guerra addirittura, è non avere una famiglia.

Dio è povero di tutto, non ha una casa, anzi viene cacciato, non ha una culla … ma ha una Mamma e un Papà e che genitori stupendi ha, la Madonna e San Giuseppe.

Capitemi bene, avere la famiglia, non è solo un bel quadretto, la famiglia delle pubblicità non esistono, ma si possono ottenere situazioni di serenità con l’impegno e la dedizione di tutti . Famiglia significa anche talvolta litigare, cadere, ma da quelle situazioni si deve ripartire e là dove manca cibo, acqua e pace allora solo la famiglia potrà educare il cuore a costruire un mondo migliore superando questo buio e questi limiti perché ci sarà amore e se c’è amore nessuno rimane senza cibo o acqua e tutti vivono in pace.

Forse sono un idealista, lo so che lo pensate, solo belle parole, ma se non sappiamo guardare oltre la vita, non la si vivrà mai bene e distruggeremo quello che Dio ci ha donato. Fodiamo allora le nostre “case” sulla vera roccia che è Cristo, quell’amore che Lui ci dona diventi l’amore con cui viviamo nelle e con le nostre famiglie e i nostri rapporti interperosnali.

@unavoce

 

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