Liturgia della Parola
tutto è stato «luogo» ove sentire il tocco di Dio e lasciarsi condurre per mano
PENTECOSTE
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». (Gv 20,19)
Lasciamoci affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di Mons. Santo Marcianò Ordinario Militare per l’Italia: “… Ci sembra di riascoltare il grido di San Giovanni Paolo II … «Aprite, spalancate le porte a Cristo»; perché «Lui sa cosa c’è nel cuore dell’uomo, solo Lui lo sa!». Egli aveva imparato la compassione per le ferite umane, nella terra polacca vessata da totalitarismi e guerre e nella sua famiglia colma di sofferenze e santità … Per lui, tutto è stato «luogo» ove sentire il tocco di Dio e lasciarsi condurre per mano, spalancando le porte del cuore a Cristo, con un «Sì» che ha permesso allo Spirito di agire nella storia. Sì. … Lo Spirito agisce nella storia della comunità ecclesiale, la rende capace di superare le paure degli altri, di aprire le porte … soprattutto, dice Paolo, la rende «corpo» dove le «molte membra» e le «diverse attività», sono sacramento di «un solo Dio che opera tutto in tutti». Lo Spirito agisce nella storia della comunità umana; il miracolo di Pentecoste fa della moltitudine confusa una fraternità di persone in cui ciascuno sa capire e farsi capire, nell’originale ricerca del «bene comune». E lo Spirito agisce nella storia di ogni persona. Gesù «soffiò» per donarLo ai discepoli, il termine greco parla di una sorta di “insufflazione”. È “soffio” vitale, che richiama la Creazione ma anche gesto di intimità profonda, “bacio” con cui il Signore ci ha dato vita e ci ridona vita. È unzione che guarisce le ferite del corpo e dell’anima; e questo dono – cancellare i peccati! – è consegnato, nello Spirito, alla Chiesa…è il «primo giorno della settimana», dice il Vangelo, e lo Spirito agisce con una nuova Creazione. Noi, Chiesa, Lo attendiamo e invochiamo, insieme e assieme alla Madre … Maria canta l’azione dello Spirito nella storia della Salvezza … «Il Magnificat – scrive Adrienne von Speyr – ci dimostra con che cura la Madre conservi nel cuore tutte le parole di Dio. Dice solo ciò che il suo incarico prevede, tace su tutto il resto»; e «il suo silenzio non è dimenticanza, ma memoria»…”. (cfr. dall’Omelia di Pentecoste di Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, 2022)