Curali per vivere
«Non sono capace. Nessuno mi vuole bene. Non ne ho voglia». Con frasi simili, suscitiamo continuamente in noi svogliatezza o paure immotivate, mettendoci da soli i bastoni tra le ruote. Altre frasi, invece, che ci ripetiamo spontaneamente ci danno forza ed energia: «Take it easy. Prenditela con calma. Non casca il mondo». Chi vuole cambiare deve andare alla radice dei propri stati d’animo: l’autosuggestione e l’autoconvincimento”. ( cfr. dalla descrizione del libro:Terapia dei pensieri di Anselm Grün)
Quanti di noi perdono il sonno per i mille pensieri che si affollano nella mente, si perde il sonno per la famiglia, per i figli, per il lavoro, per un litigio, per una malattia … i pensieri sono quell’attività della mente che costruisce la nostra vita in un modo o nell’altro, pertanto sarà importante che ognuno di noi costruisca pensieri positivi, belli, capaci di vedere lontano, di ringraziamento, di gioia, di autocritica … dalla qualità dei nostri pensieri determinerà la qualità della nostra vita, pertanto sarà importante una “terapia dei pensieri”, una terapia spirituale che ci guidi verso quelle certezze che ci fanno riconoscere chi siamo e in ciò in cui crediamo.
Conoscere i nostri pensieri ricorrenti, il loro legame con il benessere o malessere psicologico e le modalità con le quali ne restiamo imprigionati può rivelarsi utile per svolgere una vita serena e attiva. Occorre mettere in discussione i propri pensieri, perché essi non coincidono con la realtà di noi stessi. Ecco alcuni spunti tratti dalla tradizione spirituale millenaria dell’Oriente e dell’Occidente che ci possono aiutare e ci facciamo aiutare qui da alcuni esperiti di spiritualità ai quali vi rimando.
“Combattere i pensieri ossessivi li rafforza, mentre limitarsi a notarli senza giudicarli ne indebolisce il mordente ed essi perdono, col tempo, la loro capacità di suggestionarci. Per questo è importante fermarsi, con regolarità, a meditare, per osservare quali sono i nostri pensieri: ciò aiuta a mantenere la mente agile, libera e propositiva; Un’azione buona scardina una montagna di pensieri fasulli e negativi. I pensieri non sono in grado, da soli, di conoscere a fondo la realtà. L’azione, invece, compie ciò che il sapere e la comprensione intellettuale non sarebbero in grado di ottenere. Attuare un comportamento deliberato significa realizzare, da subito, una trasformazione della nostra vita, dimostra che si è capaci di vivere diversamente, e questo influenza anche il corso dei propri pensieri; Un esempio efficace di azione che chiarisce il sapere è la decisione di manifestare i propri pensieri ad una persona esperta nella vita spirituale (oppure ad un amico), che non ci giudica: ciò aiuta a fare verità su di essi. I propri pensieri, nella misura in cui si nascondono, si moltiplicano e prendono forza; Un altro modo di affrontare i pensieri che inquietano è fermarsi e pregare, associando il ritmo del respiro o il battito del cuore ad una parola sacra (mantra). E’ salutare riprendere queste parole fin dal risveglio, in modo tale da dare la giusta disposizione al resto della giornata. Ghandi diceva che il mantra ha la forza di una “bomba atomica”. (cfr. Giovanni Cucci e Betty Varghese, La terapia dei pensieri: la ripresa di una pratica antica, in La Civiltà Cattolica, 2023, II, pag 26-37)
I pensieri, comprendete bene, che li possiamo forse gestire ma non certo fermare, pertanto questi consigli che ci vengono offerti sono per una buona gestione dei nostri pensieri. Come tutto nella vita, anche questo aspetto dipende da noi, da come ci poniamo davanti alle cose, da come le accettiamo, da come reagiamo alle situazioni. Sicuramente la cosa che dobbiamo imparare è a non giudicare i pensieri, ma accoglierli e farli passare, guardarli che vanno e vengono senza inseguirli, questo sarebbe già un gran lavoro di libertà e di pulizia della mente. Il più delle volte la causa della nostra infelicità sono i nostri pensieri e come li giudichiamo e come ci convinciamo su di essi, se saremo capaci di farli fluire nella nostra mente e passare guardandoli senza giudicarli ti accorgerai che il tuo respiro sarà più lungo, più libero, più capace di autocritica, di accettazione, di pazienza, di bontà con te stesso e con chi incontri. Se saremo capaci di compiere questo, che sicuramente è uno sforzo, però ci accorgeremo che più della metà dei nostri problemi sono inesistenti. Compiere questo sforzo significa vivere la vita che non sapremo mai se è giusto o sbagliato e/o come andrà ma dovremo viverla per quello che è con tutte le risorse e gli aiuti che abbiamo senza finzione o mancanze ma con onesta libertà, rispettosa capacità e profonda serenità.
La terapia di Gesù è la Sua Parola, Gesù non da né medicine né compie magie, ma sa accorgersi, sa esserci, sa non giudicare e vedere il buono nel cuore delle persone, Gesù ama profondamente e con passione ogni persona ogni situazione. Questa è la strada che dobbiamo intraprendere.
Vi lascio ora un riferimento perché credo potrebbe essere interessate per chi vuole entrare più nello specifico di questo argomento, conoscere tra i Padri ella Chiesa, Evagrio Pontico e qui vi rimando a uno studio di M. Del Nero. “la gestione dei pensieri: come imparare dai padri della chiesa” tra cui c’è anche il sopra citato Padre Evagrio.
@unavoce
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