Desiderio di Lui

Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce. Anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo.
E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen! 
Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! Vi saluta la comunità che vive in Babilonia e anche Marco, figlio mio. Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in Cristo! (1 Pietro 5, 1 -14)

 

C’è una lettera nel Nuovo Testamento dell’Apostolo Pietro, di cui voglio condividere qualche pensiero. Siamo al capitolo quinto della Prima Lettera di Pietro che v’invito a fermarvi a leggere e che vi ho riportato in apertura. Non è qui mia intenzione fare uno studio, non ne sarei capace, ma solo una riflessione ad alta voce per me che condivido con voi. Pietro scrive ai responsabili della comunità e offre alcuni consigli e formula alcuni inviti sullo stile di vita alla luce del messaggio di Cristo e vorrei soffermarmi su un’espressione “riversando su di lui ogni vostra preoccupazione”.

Io sento il desiderio di raccontare al Signore i miei problemi, le cose che mi tormentano e questa espressione ci invita e ci assicura che possiamo raccontare a Lui, Gesù quello che stiamo vivendo sapendo che Lui ha cura di noi, di ognuno di noi nessuno escluso. C’è una bella meditazione di don L. M. Epicoco che tratta questo tema e dalla quale muto qualche espressione per intrattenermi con voi e invitarvi alla lettura della prima Lettera dell’Apostolo Pietro per fermarvi a pregare con questi sentimenti e con questa certezza.

L’invito è forte e il mio desiderio ancora di più perché la risposta di Gesù è stata quella di “andare con Lui” perché Lui ha cura di noi. Difronte ad ogni difficoltà la certezza di non essere soli perché Lui è con noi è la garanzia di poterci riscattare, di potercela fare, di riuscire a rialzarci, di riuscire a portare la croce e a vivere anche la sofferenza. Perché? Perché Lui è con noi e questa è una certezza. Lui è con noi sempre, non se siamo bravi, Lui è sempre con noi, poi ovviamente l’impegno a rispondere coerentemente a questo amore che ci dona gratuitamente sarà il nostro.

Questo è il vero miracolo, che Dio è con noi e che non sono solo ho Lui accanto e con Lui vado e riesco a fare e a vivere ogni cosa.

Questa la preghiera che insieme dobbiamo chiedere al Signore attraverso lo Spirito Santo: Signore aiutami a sentirti sempre vicino. Quindi, sii umile e pronto a servire, si umile e pronto a vivere la vita sapendo che Lui è con te, metti tutto nelle Sue mani e impegnati fino alla fine in tutto ciò che è in tuo potere.

@unavoce

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