Per non invecchiare

“Siamo in guerra, abbiamo bisogno di un mondo che non abbia paura di testimoniare il Vangelo. Un mondo in cui ci sia gioia, perché se noi cristiani non abbiamo gioia non siamo credibili e nessuno ci crede… la Chiesa non è un “club per anziani”, abbiamo bisogno dei giovani per non invecchiare”  (Papa Francesco)

 

Con i giovani non s’invecchia e camminando insieme si può aiutare anche gli altri e con loro si può seminare un mondo di amore, con la fede nel Risorto nulla è impossibile e dopo la pandemia abbiamo bisogno di ricominciare. Sono questi gli argomenti trattati dal Papa nel messaggio alla rete Mondiale di Preghiera in vista della Giornata Mondiale della Gioventù, l’incontro dei giovani a Lisbona, dove anche la nostra Chiesa Ordinariato Militare come tutte le Diocesi del Mondo, parteciperà con un gruppo di giovani. E’ questo un appuntamento che ha fatto e fa storia ogni volta e senza vedere i limiti guardiamo all’occasione che questo appuntamento offre ai giovani e al mondo, occasione per tutti di alimentare la speranza e di camminare con occhi nuovi nella vita.

Tutti parliamo di rinnovarci e di rinnovare, di cambiare, di migliorare e poi, per tanti motivi legati sia alla precarietà della natura umana, sia alla poca fede che anche nelle nostre comunità c’è, si rischia di avere parole di speranza ma non vivere con il cuore di speranza. Il progetto è allora quello di non pensare a cosa fare in futuro, certo anche quello, ma il progetto, a breve termine è iniziare ora, subito, adesso senza ripensamenti, iniziare a camminare e vedere le cose in modo differente, nuovo, rinnovato tornando a quelle radici della vita e del mondo, delle sue tradizioni e delle sue parole belle e sempre nuove del Vangelo. 

Non lasciamoci condizionare da tutto quello che vediamo attorno a noi ma condizioniamo noi con la gioia che abbiamo nel cuore, quella gioia che desideriamo e che si realizza solo con Dio. Saremo credibili noi cristiani se saremo e vivremo la gioia che non è ilarità, banalità, ma una gioia della vita e dell’impegno, gioia del lavoro e del sacrificio, gioia della passione e della pace dentro il cuore. Iniziamo ora è questo il tempo per cambiare è questo il tempo per vivere quel segmento di vita che abbiamo a disposizione, un tempo che va usato al meglio. Non conosciamo il domani viviamo l’oggi sapendo che il Signore veste i fiore del campo e ci conosce uno ad uno e ha scommesso su ognuno di noi. Cerchiamo la volontà di Dio e come dice il Papa non per essere ingabbiati ma per vivere con serenità e felicità l’amore, la vita, le relazioni.

Scrolliamoci di dosso la povere delle nostre idee o dei nostri limiti, degli errori o delle chiacchiere, giochiamo con quella spensieratezza dei bambini, amiamo con la passione dei giovani, lavoriamo con la voglia di capire e di fare dei grandi, pensiamo con la capacità di memoria degli anziani. Questa è la vita e senza fare paragoni con questo o quello, diamo il meglio di noi stessi, mettiamo a frutto i doni che ognuno di noi ha: un famiglia, un lavoro, una fede, una comunità, gli amici … siamo persone sociali, abbiamo bisogno di relazioni per vivere, relazioni personali e sociali, private e comunitarie che aiutino a togliere i pesi dal cuore, supportandoci l’un l’altro.

Le croci ci sono e ci saranno sempre, croci legate alla quotidianità, croci di vario livello e portata, non accusiamo Dio che permette, Lui ci ha promesso di stare accanto, di camminare con noi, di sorreggerci a portare la croce, non di togliercela, quello spetta al nostro impegno. Ci ha dato un mondo e le cose del mondo per imparare ad usarle, per imparare a vivere, a migliorale a conoscerle, questo è quello che dobbiamo fare. Quello che l’uomo costruisce in ordine alla vita sulla terra è bene se mettiamo al centro il Suo Amore e nel Suo Amore amarci tra di noi. Costruire per vivere con dignità aiutando chi è più in difficoltò e chi è meno fortunato, questa è la strada. Togliamo l’egoismo e l’invidia, torniamo all’onestà e alla sincerità, ripartiamo da ciò che siamo capaci e impariamo quello che non capiamo.

@unavoce

 

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