Scuola di vita

“Romano Guardini scriveva che «lo stato in cui si trova l’artista mentre crea è affine a quello del fanciullo e pure del veggente» (L’opera d’arte, Brescia 1998, 25). Mi sembrano due paragoni interessanti. Secondo lui «l’opera d’arte apre uno spazio in cui l’uomo può entrare, in cui può respirare, muoversi e trattare le cose e gli uomini, fattisi aperti» (ivi, p. 35). È vero, quando si opera nell’arte i confini si allentano e i limiti dell’esperienza e della comprensione si dilatano. Tutto appare più aperto e disponibile. Allora si acquista la spontaneità del bambino che immagina e l’acutezza del veggente che coglie la realtà” (cfr. Papa Francesco)

 

In questi giorni mi sono imbattuto in un articolo sull’ultimo numero dei Quaderni (4157) della Rivista “La Civiltà Cattolica”, che potete trovare nella nostra Biblioteca e che vi invito ad abbonarvi è un’ottima rivista che affronta vari temi con uno sguardo di fede e di cultura che possono aprirci gli orizzonti ed educare il cuore e l’anima. Dicevo, un articolo dal titolo: “La violenza trasformata dall’arte: cinque donne artiste” del Gesuita Padre Bert Daelemans, Professore di Teologia presso l’Universidad Pontificia Comillas di Madrid.

“L’arte svela la sua capacità di contrapporsi alla violenza. Attraverso cinque artiste, si scopre come essa possa rappresentare la violenza in maniera non invasiva, offrendone una visione trasformatrice e portando alla luce la speranza. Spesso, quando si parla di arte, la nostra prima reazione è di leggerezza, come se contemplare immagini fosse facile, piacevole e poco serio. Così facendo, però, si perde di vista il cuore della questione: l’arte degna di questo nome nasce dalla vita e a essa conduce. Le opere d’arte non sono fatte per abbellire il nostro deserto, ma per renderci persone migliori. L’arte autentica non mente, non crea un mondo superficiale, un fumetto distante dalla realtà”. (cfr. La Civiltà Cattolica)

Alla luce di questi pensieri vorrei invitarvi, nel marasma generale che ognuno di noi vive di lavoro e vita, di confronto e informazione, in questo mondo violento e prepotente, di non perderci e di addentrarci nelle nostre giornate sempre con un cuore aperto, una mente libera e una fede salda.

L’arte, la letteratura, la poesia, la musica … più volte l’abbiamo ricordato, sono vie per conoscere, capire, vivere non solo di cose materiali ma utili ad alimentare quella dimensione spirituale del nostro vivere. L’intento è stato questo anche nella nostra realtà, (vedi la pagina) non solo abbiamo raccolto e fatto realizzare opere per abbellire il luogo della preghiera, il Tempio di Dio, ma anche gli ambienti dell’Assistenza Spirituale: (vedi la pagina) il Polo Servizi, il Corridoio delle Arti, la Biblioteca, ecc. con l’intento di aiutare ad accorgersi e ad educarci a vedere le cose con prospettive differenti, come ci ricorda l’autore dell’articolo, dove in un passaggio sottolinea che quando guardi un quadro lo guardi da lontano e da vicino e ad ognuno da sensazioni differenti, l’artista coglie quello che c’è nel mondo e lo trasforma in un’opera d’arte, a noi il compito di leggerla.

Con queste premesse andate a leggervi questo articolo o passate in Biblioteca, ma educhiamoci a guardare, a contemplare, a godere delle cose belle che ci circondano con questa capacità.

C’è un bel discorso di papa Francesco agli artisti che potrebbe completare questa nostra lettura al quale vi rimando.

Approfitta dell’ambiente in cui abiti, dell’arte che ti sta attorno e anche quando vieni nella nostra piccola Chiesa guardati in giro, alcune didascalie delle semplice cose e suppellettili ti aiuteranno a fare un percorso di formazione e catechesi. Sono solo un povero invito a fermarci per comprendere, ad ognuno poi l’interpretazione e registrare la sensazione e l’emozione che gli darà, la sua sensibilità lo aiuterà a leggere, anche attraverso questi elementi, la vita. 

Ovviamente l’opera più grande è l’uomo, è la natura umana, è la vita in tutte le sue forme, è il creato e la natura, queste sono le opere più belle dove l’artista è Dio, ma forse troppo presi da altre sensibilità e preoccupazioni che ce ne siamo dimenticati abbruttendoci. E’ il tempo di svegliarci dal sonno e non solo sognare un mondo migliore ma iniziare a costruirlo ognuno con la sua vita, la sua opera, la sua creatività, il suo amore, la sua attenzione contrapponendoci ad un mondo distratto che non vede, non si ferma a contemplare ma vuole solo prendere senza donare nulla. Fai la differenza con la tua vita. Anche così potremo essere persone migliori, non tralasciamo nessun aspetto del nostro vivere, è un dono prezioso.

@unavoce

Foto d Copertina: China su carta, “Magica Maconda” tavola n.4 di Marigrazia Strafella (Collezione privata)