Liturgia della Parola
riuscire a capire come tenere insieme due amori che paradossalmente chiedono entrambi totalità
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima … Amerai il prossimo tuo come te stesso (Mt 22, 37 e 39)
Lasciamoci affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di don Luigi Maria Epicoco: “Uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova”. Non di rado Gesù si trova a doversi confrontare con scribi, farisei, sadducei, dottori della legge e affini. La caratteristica che emerge da certi confronti, assomiglia molto a quelle discussioni che a volte facciamo con coloro che sono critici nei confronti della fede o della Chiesa, o in generale della religione. A un certo punto sembra solo una grande gara a chi vince, e si perde di vista che forse l’unica cosa che conta è capire cosa è vero, e non semplicemente chi ha ragione. Il Vangelo di oggi si apre proprio con una domanda a trabocchetto, un semplice modo per rilanciare la sfida della retorica. Ma Gesù approfitta di questo per dire una verità immensa: “Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?”. Gli rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”. Con una sola risposta Gesù non solo risponde correttamente alla domanda che gli viene posta, ma mostra un’originalità fino ad allora inedita: unisce l’amore a Dio e l’amore al prossimo come l’unico grande legame che interpreta nella maniera più giusta e corretta la Legge e i Profeti. Il problema vero di ogni vita, e a volte di ogni atteggiamento di fede, è riuscire a capire come tenere insieme due amori che paradossalmente chiedono entrambi totalità. Dio richiede totalità, e le persone che amiamo intorno a noi chiedono totalità. Ovviamente in una visione religiosa ci verrebbe da dire che è Dio a vincere. Ma se ci spostassimo in una prospettiva laica affermeremmo il contrario. Gesù invece dice che questi amori non sono in competizione, ma che Dio per essere amato va cercato nel fratello. È la via dell’amore nell’amore, e non dell’Amore contro l’amore. In un istante non c’è più nevrosi spirituale”. (cfr. d.L.M. Epicoco)