“Di fronte al nostro mondo secolarizzato, non lamentiamoci, ma vediamo in esso una chiamata a provare la nostra fede e un invito a comunicare la gioia del Vangelo a tutti coloro che hanno sete di Dio. Chiediamo al Signore la grazia di testimoniare quotidianamente la nostra fede con la fraternità e l’amicizia vissute con ciascuno”. (Cfr. Papa Francesco)
Oggi forse più del passato dove una certa educazione ci frenava nel giudizio e nel pregiudizio, essere cristiani, credenti o religiosi è diventato un fuori moda dove basta puntare il dito su questo o quel limite delle varie comunità per creare dissapori divisioni e comunque non avere più un riferimento spirituale nella vita e tanto meno religioso è venuto a mancare quel “timor di Dio”, che ci fa essere persone che guardano avanti e creano il bene, dove il timore è il senso della nostra pochezza e il rispetto verso Dio. Anche noi cristiani che partecipiamo alla vita della Chiesa e che andiamo alla S. Messa tutte le domeniche, le parole del Vangelo entrando da una parte e escono dall’altra senza creare nessuna sosta di riflessione e continuiamo a vivere le nostre vite riempendoci la bocca di pretese senza vivere poi il Vangelo veramente.
Il mondo usa le religioni per farsi guerra e a fatica si riesce a far comprendere che la mancata pace tra le persone e i popoli nasce invece proprio dall’assenza della vita religiosa, dalla poca serietà religiosa vivendo una vita animata solo da egoismi e interessi personali.
Più e più volte il papa ci ricorda la necessità di costruire, cercare, curare e difendere la pace, ma sembra che la sua voce sia inascoltata nonostante il lavorio diplomatico e i diversi tentativi di dialogo.
La preghiera per ogni credente è la strada per chiedere a Dio di illuminare i cuori e le anime, le coscienze e le idee di chi può decidere e di tutti quelli che subiscono e iniziano un contrasto. Coltivare un cuore di pace, essere testimoni della pace nella verità e nella giustizia ma con la carità è il fondamento di ogni vita. “L’equilibrio di un cristiano sta nello slancio della carità”, così il papa parlando della mistica francese Madeleine Delbrêl ricorda a tutti noi l’impegno a vivere la nostra vita con questo spirito e così educare il cuore per arrivare a una pace mondiale a un dialogo sempre aperto a un rispetto reciproco evitando i soli interessi personali e nazionali e ad avere uno sguardo largo e aperto.
Essere pietre vive in questo mondo, pietre capaci di apertura capaci di amore e carità in casa, tra di noi e infondere questo spirito nei figli, nei giovani eliminando livori e risentimenti cercando il bene in ogni situazione, lavorare per la giustizia ma nella pace attraverso un dialogo sereno in una libertà condivisa e non privata, in interessi comuni e non privati. Così continuiamo la preghiera e l’impegno ognuno nel suo percorso di vita, nel suo ambiente, nella sua famiglia, essere pietre vive di quel vangelo e di quella fede nella quale camminiamo, essere testimoni autentici dell’amore di Dio per ogni persona.
@unavoce
Foto di Copertina: fonte