Liturgia e Spiritualità

 

Tra qualche giorno (domenica 3 dicembre) iniziamo in nuovo anno liturgico con il tempo di Avvento, il tempo dell’attesa del Salvatore. La Chiesa si prepara a ricevere Dio che si fa uomo nascendo dalla Vergine Maria. Conosciamo i fatti evangelici e la storia della salvezza e la liturgia attraverso segni e simboli ci fa ripercorrere questo cammino leggendo i testi della Sacra Scrittura che ci parlano di questa attesa.

Attesa nella gioia operosa sull’esempio di Maria obbediente al progetto di Dio. Fede è fidcia anche difronte a ciò che non si comprende, questo lo stile e il cammino spirituale di questo tempo di avvento che stiamo per iniziare.

Alcuni segni e simboli ci richiameranno a questo cammino: il colore violaceo che richiama alla penitenza, con esclusione della terza domenica di avvento chiamata “Gaudete” dove l’avvicinarsi della nascita di Gesù ci fa gioire e il colore sarà rosa in segno di una gioia che si sta per celebrare, l’esclusione della recita del Gloria alle Messe domenicali in attesa di cantarlo alla notte di Natale in segno di gioia e una maggiore attenzione alla preghiera personale con una preparazione più attenta al Sacramento della Riconciliazione la Confessione, saranno la spiritualità che ci accompagnerà in queste quattro settimane.

“I nomi tradizionali delle domeniche di Avvento sono tratti dalle prime parole dell’Antifona di ingresso alla Messa. La prima domenica è detta del Ad te levavi («A te elevo», Salmo 25); la seconda domenica è chiamata del Populus Sion («Popolo di Sion», Isaia 30,19.30); la terza domenica è quella del Gaudete («Rallegratevi», Filippesi 4,4.5); la quarta domenica è quella del Rorate («Stillate», Isaia 45,8)”. (cfr. Avvenire)

Il termine avvento, dal latino “adventus” attesa, venuta, caratterizza non solo la liturgia ma la spiritualità personale e comunitaria della Chiesa che si prepara ad accogliere il Salvatore. Tutto è proteso a questo e Maria rimane l’icona privilegiata dell’avvento, lei con il suo si ha reso possibile il progetto di Dio, si è fidata pur non comprendendo appieno la Sua volontà verrà sottolineato con la festa dell’Immacolata che ci ricorderà proprio questo suo affidarsi e fidarsi di Dio diventando esempio per tutti noi.

Ognuno si prepari in casa e personalmente a vivere questo periodo, preparate nelle vostre case i segni tipici del Natale di Gesù che tradizionalmente vengo inaugurati l’8 dicembre, segni che ci devono portare a celebrare questa evento salvifico nella calore e nella gioia delle nostre famiglie con l’albero e il presepe e altri addobbi che la creatività di ognuno sarà in grado di preparare.

Tutto ci deve portare a fare uno sforzo di conversione e di cambiamento, il Natale di Cristo non è la festa del compleanno di Gesù, ma una data convenzionale per fare memoria e rivivere il dono della sua nascita per noi. Tutto ci parla di amore e di pace, sia questo allora il cammino per conseguire questo traguardo e sarà l’impegno principale dei singoli a coltivare attraverso la preghiera questi due elementi fondamentali della vita personale e comunitaria: serenità e pace, conversione e cambiamento per accogliere nel cuore e nell’anima il Signore che nasce per salvarci dai nostri limiti e assicurarci una vita che vada al di là del tempo e della storia, la vita eterna.

Partecipate alle celebrazioni, leggete la Parola di Dio di ogni giorno e lasciatevi guidare dai vangeli e dai protagonisti che ci verranno presentati per compiere in noi questo cambiamento. Un attesa vigilante dove al centro metteremo l’Eucarestia per ritrovare in essa il vero ed eterno sacrificio dell’amore di Dio, la sua vita per la nostra.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Altare Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo