Con l’orecchio del cuore

 

L’ascolto corrisponde allo stile umile di Dio. È quell’azione che permette a Dio di rivelarsi come Colui che, parlando, crea l’uomo a sua immagine, e ascoltando lo riconosce come proprio interlocutore. Dio ama l’uomo: per questo gli rivolge la Parola, per questo “tende l’orecchio” per ascoltarlo. L’uomo, al contrario, tende a fuggire la relazione, a voltare le spalle e “chiudere le orecchie” per non dover ascoltare. Il rifiuto di ascoltare finisce spesso per diventare aggressività verso l’altro, come avvenne agli ascoltatori del diacono Stefano i quali, turandosi gli orecchi, si scagliarono tutti insieme contro di lui. (Cfr. Papa Francesco)

 

“Gli esseri umani vogliono essere sicuri di tutto. Abbiamo la tendenza a credere che le nostre opinioni siano più che fondate e valide, nonostante molte volte non sappiamo perché la pensiamo in un certo modo. Non è raro che queste caratteristiche predominino più che la ragione stessa. Per questo si dice che ascoltiamo solo quello che vogliamo sentire. Questo si deve alla cosiddetta attenzione selettiva, ovvero ci concentriamo solo su determinati aspetti, lasciandone altri da parte, soprattutto nella sfera delle credenze e delle opinioni. Forse ci sembra logico agire in questo modo, dato che è impossibile prendere in considerazione tutto quello che accade intorno a noi. Ascoltiamo solo quello che vogliamo sentire perché applichiamo dei filtri al mondo esterno”. (Cfr. lamentemeravigliosa)

Ascoltare quello che si vuole sentir dire è un rischio grande per la crescita e questo vale nella scelta delle persone, sto con chi mi da ragione con chi la pensa allo stesso mondo, oppure mi allontano, è un rischio questo molto grande nella vita e tanto più nella fede se ascolto solo il prete, la Chiesa che mi da ragione che condivide le mie idee non andrò da nessuna parte e il grave rischio sarà crearsi una religione “ad personam”. 

Il Vangelo è unico e l’interpretazione altrettanto ce la garantisce il magistero che attraverso i diversi studi teologici, biblici, … la tradizione ecc. tira le file perché non si adatti al piacere o alle idee di uno o dell’altro. Questa e la grandezza della Chiesa che garantisce il messaggio della fede del Signore Gesù, quel Gesù che è sempre andato a cercare i peccatori e non li ha lasciati nel suo cammino ma ha condiviso un tratto di esso per toglierli dal percorso errato nel quale erano caduti.

Il problema e la fatica sarà riconoscere che stiamo camminando su un’altra strada, che la nostra vita si è allontanata da Dio con alcune nostre scelte e comprendere quali sono i fondamenti di questa fede o meno. Pertanto il compito della Chiesa è annunciare il Vangelo e facendolo affiancare ogni cammino per fare cresce ogni persona orientandola sulla via giusta e condividendone un pezzo per fare luce sull’insieme. 

Le regole della Chiesa e le indicazioni non sono dei divieti, cosi come non lo sono i Comandamenti, ma un indirizzo per un percorso nella fedeltà del Vangelo. Per quanto imperfetti ognuno di noi dovrà rimettersi e stare nel solco della vita della Chiesa, questo è il cammino che tutti insieme dobbiamo fare aprendo la mente e non giudicando ma con chiarezza ribadendo i valori del messaggio di Cristo nel Suo Vangelo. Se ci allontaniamo da questa Parola faremo il gioco sbagliato di ascoltare solo quello che ci piace e ci fa comodo e da ragione delle nostre idee, ma Cristo sappiamo cosa ha detto e cosa ha fatto e il compito nostro con pazienza, misericordia e amorevolezza, dal Papa all’ultimo cristiano, sarà quello di riprendere il messaggio fondamentale ogni volta e se alcuni fratelli sono lontani dal Vangelo agire come Cristo , accoglierli portandoli con pazienza e con lo stile del Signore su quella strada conforme al Vangelo, così ha fatto Gesù con la Samaritana, con al Maddalena, con Zaccheo …

Non cerchiamo quello che vogliamo ascoltare, quello che riteniamo giusto noi singolarmente, ma ricerchiamo il bene comune della fede e la verità di essa senza fare interpretazioni ad hoc su questo o quell’argomento ma con pazienza e umiltà dobbiamo leggere e meditare la Parola del Signore alla luce del pensiero di Cristo, mi direte come fare? Questo ce lo garantisce il magistero attraverso i suoi Apostoli i Vescovi, la Chiesa Cattolica ed Apostolica. 

Possiamo studiare e leggere saggi di teologia e altri scritti che ci aiutino ad aprire la mente ma alla fine come faceva Gesù che ascoltava tutti e alcune volte non parlava proprio ma poi agiva per migliorare la persona e così è quello che ognuno di noi deve fare per se e per gli altri nel cammino della vita della Chiesa. Se non ci poniamo in questo modo ci chiuderemo al mondo e non riusciremo più a dialogare con esso ma sarà un contrasto continuano, la pace esteriore ed interiore inizia dalla capacità di mettersi e rimettersi in discussione cercando i valori inalienabili della vita e non quelli che ci piacciono e basta. Non limitarti a sentire ma impara ad ascoltare. 

@unavoce

Foto di Copertina: fonte