La Chiesa vivrà per quattro anni il Sinodo 2021-2024 “Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione missione” e non entro qui nella struttura e nelle modalità alle quale vi rimando, dove si sta interrogando sulla propria identità e su come camminare insieme.

In un modo distratto e lontano dalla fede e quindi dalla religione se non per attaccare e accusare imputare e litigare l’uomo è un uomo religioso è nel suo DNA la dimensione spirituale e la Chiesa di Gesù Cristo voluta e iniziata da Lui e arrivata sino a noi tramite la successione apostolica è la strada per coltivare questa parte del nostro vivere.

Il Sinodo ha lo scopo di analizzare il mondo e le sue necessità affinchè la Chiesa possa rinnovarsi e contiuare il messaggio di Cristo.

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Si è concluso con domenica 27 ottobre 2024 il Sinodo dei Vescovi. Quattro anni di lavori così suddivisi: Prima tappa (ottobre 2021 – aprile 2022) ha riguardato le Chiese diocesane. Seconda tappa, che si è conclusa il 31 marzo 2023 è stata di respiro continentale. Dopo il momento più locale, il varo di un tempo di ascolto, dialogo e discernimento di una medesima area geografica (europea, piuttosto che asiatica e africana), rappresenta un’ulteriore novità. Ogni continente ha preparato una sintesi inviata alla Segreteria generale del Sinodo, base per la realizzazione del documento di lavoro per la fase universale, punto di partenza per la discussione nell’Assemblea sinodale. Quest’ultima si articola in due fasi: la prima si è tenuta nell’ottobre 2023 e la seconda si svolge appunto adesso, dal 2 al 27 ottobre 2024. All’Assemblea sinodale seguirà una fase di “implementazione”, cioè di riflessione e attuazione delle decisioni prese, che potranno portare a cambiamenti emersi durate i lavori sinodali. La Costituzione apostolica di papa Francesco, Episcopalis Communio ricorda che «alla celebrazione dell’Assemblea del Sinodo deve seguire la fase della sua attuazione, con lo scopo di avviare in tutte le Chiese particolari la recezione delle conclusioni sinodali» (n.7).” (cfr. Avvenire)

Vi lascio il DOCUMENTO FINALE per una riflessione personale per poter ora attuare nel nostro quotidiano tutti i suggerimenti per vivere una Chiesa dal respiro sinodale aperto di dialogo. Il papa conclude con questa speranza frutto dei lavori di questi anni per un futuro rinnovato: “Tutti, tutti, tutti! Nessuno fuori, tutti. E la parola chiave è questa: l’ “armonia”. Quello che fa lo Spirito, la prima manifestazione forte, il mattino di Pentecoste, è armonizzare tutte quelle differenze, tutte queste lingue, tutte queste cose. Armonia. È questo che il Concilio Vaticano II insegna quando dice che la Chiesa è “come sacramento”: essa è segno e strumento dell’attesa di Dio che ha già apparecchiato la mensa, e attende”. (cfr. Papa Francesco)

Ora in ascolto dello Spirito Santo attraverso la vita della Chiesa Universale e le nostre Chiese Locali ci incamminiamo a lavorare insieme nella preghiera e nel servizio ai fratelli.

@unavoce

Foto di Copertina: fonte

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