99° Anniversario della Fondazione dell’Ordinariato Militare

“Si può essere militari e cristiani? L’Ordinariato Militare è una vera Chiesa? Di quale aggiornamento ha bisogno? Il primo degli interrogativi ha attraversato i due millenni della storia cristiana, riemergendo continuamente in formulazioni diverse: in questi ultimi anni, l’obiezione di coscienza e le varie forme di pacifismo non solo l’hanno ripresentata, ma hanno persino messo sotto accusa l’intera realtà militare. Si è dunque, reso necessario esporre chiaramente la sintesi che si è operata nel cuore dei membri della nostra Chiesa tra le esigenze della fede e il servizio militare … Il 21 aprile 1986 la Santa Sede con la Costituzione Apostolica Spirituali Militum Curae assimilò gli Ordinariati Militari alle diocesi, riconoscendo in tal modo, il passaggio da un servizio di Chiesa a una Chiesa di servizio”. (cfr. Primo Sinodo della Chiesa Ordinariato Militare)

Una storia lunga 99 anni che ha visto sacerdoti accanto ai nostri militari e alle loro famiglie, dalle emergenza delle guerre mondiali alle operazioni di pace e al servizio quotidiano di difesa dove molti si sono distinti per eroicità, santità e dedizione. Un servizio di Chiesa accanto ai propri figli e a tutti i figli di ogni fede e religione per assicurare un’Assistenza Spirituale al fine di fornire un cuore puro nella pace a servizio della libertà e della democrazia diventando così una Chiesa di Servizio. Qui vi lascio la storia e la Costituzione Apostolica che definisce il servizio a questa porzione della “Vigna del Signore”.

Con questi interrogativi che vi ho citato in apertura, che molti si pongono, la Chiesa risponde con la presenza del Servizio di Assistenza Spirituale a questa esigenza di stare accanto a tutti. Interrogativi che largamente sono stati spiegati nel Primo Sinodo della Chiesa Ordinariato Militare e che ogni giorno vengono vissuti dai Cappellani accanto ai propri uomini e donne in divisa.

“ … Nel 1925 il Governo italiano e la Santa Sede avviarono, nel massimo riserbo, le trattative per definire il carattere del nuovo Servizio Assistenza Spirituale alle Forze armate in tempo di pace. L’Ordinariato militare per l’Italia venne eretto il 06/03/1925 con Decreto della Sacra Congregazione Concistoriale e approvato dallo Stato Italiano con L. 417/1926 che istituiva un contingente permanente di cappellani in tempo di pace. Il Concordato del 1929 (artt.13-15) recepì la presenza religiosa nelle Forze armate. Tra il 1930 e il 1934 vi furono cappellani. nella C.R.I., nella Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, nell’Opera Nazionale Balilla, nell’Opera Nazionale per l’Assistenza Religiosa e Morale agli Operai e nell’Opera Nazionale Dopolavoro. La L. 16/01/1936 definisce la dipendenza dei cappellani direttamente dal Vescovo CastrenseGiovanni Paolo II con la Costituzione Apostolica Spirituali militum curae, asserì che «la Chiesa ha sempre voluto provvedere, con lodevole sollecitudine e in modo proporzionato alle varie esigenze, alla cura spirituale dei militari. Essi, infatti, costituiscono un determinato ceto sociale e, “per le peculiari condizioni della loro vita” (…) hanno bisogno di una concreta e specifica forma di assistenza pastorale (…) anche nel senso comune attribuito dalla società del nostro tempo alla natura e ai compiti delle forze armate nella realtà della vita umana. A questo passo, infine, ha condotto la promulgazione del nuovo Codice di diritto canonico, che, per la verità, ha lasciato immutate le norme relative alla cura pastorale dei militari, fin qui vigenti, che tuttavia oggi sono opportunamente riviste, affinché dalla loro equilibrata composizione ne derivino frutti più abbondanti. Norme di questo genere, invero, non possono essere identiche per tutti i paesi, non essendo uguale, né in assoluto né relativamente, il numero dei cattolici impegnati nel servizio militare, essendo molto diverse le circostanze nei singoli luoghi. È quindi opportuno [- prosegue il Supremo Legislatore Canonico -] che vengano qui stabilite certe norme generali, valide per tutti gli ordinariati militari – chiamati finora vicariati castrensi -, che vanno poi completate, nel quadro della predetta legge generale, con gli statuti emanati dalla Sede apostolica per ciascun Ordinariato» CONTINUA

“aiutare quella particolare porzione del popolo di Dio affidato alla vostra cura a individuare nel patrimonio comune che lega tutti gli uomini, e che trae la sua origine già dal diritto naturale, quegli elementi che possono diventare ponte e piattaforma di incontro con tutti … c’è il lavoro preventivo, che è un lavoro educativo, complementare a quello delle famiglie e delle comunità cristiane. Si tratta di formare personalità aperte all’amicizia, alla comprensione, alla tolleranza, alla bontà, al rispetto verso tutti; giovani attenti alla conoscenza del patrimonio culturale dei popoli, impegnati per una cittadinanza universale, per favorire la crescita di una grande famiglia umana”. (cfr. Papa Francesco)

Oggi in questo anniversario il nostro pensiero e la nostra preghiera va a tutti quei Cappellani ancora in servizio e a quelli che ci hanno preceduto e ai nostri Cappellani caduti nel servire Dio nei fratelli con le stellette. Non c’è confine quando si ama Dio: tutto a tutti, con fede speranza e carità ricordati nello stemma che ci aggrega e ci fa fratelli e compagni di viaggio.

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte