Eucarestia, Croce, Silenzio

Signore, mostrami la dolcezza della tua paternità: apri i miei occhi perché possano vedere la mia resurrezione in te, perché io riceva la mia nascita e la mia eredità. (Matta el Meskin)

 

Iniziamo il Triduo Santo con tre immagini che ci vogliono accompagnare nella meditazione e nella preghiera. Tre icone che ci riportano alla centralità del significato di questi tre giorni i più solenni dell’anno liturgico: l’Eucarestia, la Croce e il grande Silenzio avvolto dal buio in attesa della nuova luce.

Giovedì caratterizzato dall’Eucarestia, da quella Cena l’ultima di Gesù con i suoi discepoli, dove si commemora l’istituzione dell’Eucarestia. Il Signore vuole accanto a se i suoi discepoli in una cena tra amici e in quella sera raccontare quello che è stato, quello che sta per avvenire e quello che lascia e cosa devono fare per rimanere nel Suo amore. Lascia Se Stesso attraverso i segni del quotidiano pane e vino che diventano il Suo Corpo e il Suo Sangue, la Sua Vita e nel fare memoria di questo rivivere ogni volta questa avventura di amore e di sacrificio, di donazione e di annuncio in una armonia fraterna attorno a una tavola, attorno e nella quotidianità della vita, nonostante il tradimento di Giuda, perché in questa nostra vita molte volte come Giuda ci comportiamo e solo Lui può risollevarci e non farci cadere nella disperazione come invece Giuda è finito, perché non si è fidato e non ha creduto all’amore di Gesù. Il Pane e il Vino il memoriale della Sua passione, morte e risurrezione in un unico gesto per non dimenticare per essere sempre con Lui e da Lui partire per essere con i fratelli.

Il Venerdì Santo è caratterizzato dalla Croce, un giorno senza la celebrazione Eucaristica dove si fa memoria degli gli ultimi attimi della vita terrena di Gesù dall’arresto alla sepoltura passando per il processo, la condanna, la salita al calvario la crocefissione e la sepoltura. Un giorno triste perché l’amico Gesù viene portato via al mondo viene fatto tacere e in questo disagio si svolge il dramma del Figlio di Dio che consapevolmente dove anche Lui ha sperimentato la paura si offre per far tacere le voci del male che sembrano vincere su tutto. Anche Pietro ha paura rinnega, Gesù chiede che passi questo calice ma alla fine solo affidandosi a Dio tutto si compie.

Il Sabato Santo a come figura il Silenzio, dopo la sepoltura c’è il grande silenzio, lo sconcerto di quello che era successo il fallimento e il disorientamento sino alla mattina di Pasqua quando le donne vanno al sepolcro a compiere i riti della sepoltura e lì il grande stupore. Si tutti scappano rimane la Mamma di Gesù Maria con alcune amiche e Giovanni il piccolo del gruppo e proprio loro quelli che nonostante tutto sono rimasti annunceranno che Gesù non è morto ma è vivo è risorto.

Tre elementi che devo appartenere alla nostra vita spirituale al nostro cammino diventando le linee guida della vita cristiana. Eucarestia, rendere grazie in comunione tra di noi per il Signore che è venuto in mezzo a noi e nel celebrare questo mistero rinnovarsi nella vita e nella testimonianza perché nel cammino quotidiano alimentato dal Suo Copro nonostante troveremo una strada in salita dolorosa dove tutti diranno la loro chi grida chi piange chi aiuta e chi sputa chi si allontana e chi punta il dito, moriremo a noi stessi, se non sapremo fare silenzio per ascoltare e stupirci come le donne la mattina di Pasqua quando il bene vincerà sul male, la luce sulle tenebre, la gioia sul silenzio.

Giorni dove ci fermeremo ad Adorare Dio nell’Eucarestia dove ci soffermeremo ai piedi della Croce e dove entreremo nel sepolcro in silenzioso.

La Parola di Dio guiderà questi giorni, Giovedì ascolteremo la lettura della pasqua ebraica e il vangelo della cena secondo la versione di Giovanni, venerdì il canto di Isaia del servo obbediente e la passione secondo Giovanni, sabato non c’è la Santa Messa sino alla veglia dove riascolteremo le letture che faranno ripercorrere gli eventi della storia della salvezza sino al vangelo della risurrezione secondo la tradizione di Matteo.

Giovedì il giorno della consegna del nuovo ed eterno sacrificio, venerdì volgeremo lo sguardo alla passione del Cristo che ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato, sabato passeremo dal silenzio e dal buio al canto e alla luce ravvivando in ognuno di noi lo spirito di adozione nel corpo e nell’anima per essere fedeli al Signore, con i segni della liturgia della veglia: fuoco, luce con il Grande Cero pasquale, acqua sono i segni con cui la liturgia ci riporta a non disperderci ed essere forza come un fuoco che non si spegne, testimoni gioiosi portano una luce nuova perché rinnovati nel nostro Battesimo che ci ha fatti figli di Dio. 

Partecipiamo alle celebrazioni nelle nostre Parrocchie e con devozione e raccoglimento viviamo questi giorni.

@unavoce

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