Una meditazione

Tempo del Silenzio, tempo della Passione

Il Venerdì Santo è caratterizzato da un grande silenzio, tutto sembra ovattato e anche le nostre chiese spogliate da tutto e il silenzio che abitualmente le abita sembra più assordante, un misto di pace e aria surreale. Tutto sembra fermarsi. Anche le nostre città rumorose e frenetiche sono avvolte misteriosamente da un alone di silenzio. La celebrazione del Giovedì Santo si è conclusa in silenzio e quella del Venerdì si aprirà e si chiuderà in silenzio. Il silenzio apre il tempo della Passione sino alla veglia quando una luce risplenderà nel buio e riporterà la gioia e una rinnovata speranza con il canto dell’alleluia. In questo mondo pieno di rumori di guerra di difficoltà che gridano i propri diritti il grande silenzio del venerdì santo sembra far tacere ogni difficoltà senza quartiere tutti, credenti e non, sono avvolti da un alone di mistero. E’ il silenzio dell’amore è il silenzio dove le parole si fermano i gesti si rallentano i cuori meditano è il silenzio che stupisce difronte alla natura e gli sguardi si perdono nel vuoto. Il silenzio è la voce dell’amore un amore che si sacrifica che si dona è l’amore di una mamma che conserva nel suo cuore le angosce e le trepidazioni dei figli, è l’amore di una coppia che soffre il loro rapporto, è l’amore di amici che stanno in silenzio per non creare divisione, è amore che diventa silenzio e lavoro con lo sguardo basso in attesa di spiragli e venti nuovi. E’ il silenzio di un cammino doloroso di una croce che si staglia nel cielo, un silenzio che è rotto dal grido di Dio un grido che ci sprofonderà nel buoi per poi riportarci alla luce, è il silenzio di una caduta e di un apparente fallimento è il silenzio che prelude alla grande gioia dei ritrovarci di sentirci amati. E’ il silenzio che ci fa chinare ci fa inginocchiare è il silenzio che ci scava il cuore per far posto all’amore un amore gioioso ricco e pronto a ricominciare la vita quella vera quella autentica quella da protagonisti.

La croce è la manifestazione, è l’epifania più alta dell’amore di Dio per noi. Ha mandato Suo Figlio sulla croce perché ci togliesse tutti i nostri peccati. Oggi in questo giorno di passione dove il nostro sguardo si volge alla Croce di Cristo, vi accompagni questa meditazione “farò la pasqua da te” di don Tonino Bello e all’Ora Nona (ore 15.00 – Leggi la meditazione: Fai Silenzio) la nostra preghiera si alzerà più forte e fervida pregando la Liturgia delle Ore e adorando la Croce ascoltando l’opera “Stabat Mater” di Pergolesi. Partecipiamo alle celebrazioni nelle nostre Parrocchie riascoltando il Vangelo della Passione, adorando la Croce, facendo la Comunione e questa sera partecipiamo alla grande Via Crucis al Colosseo con papa Francesco che possiamo seguire in TV o sui canali dei Media Vaticani.

@unavoce

“Il Calvario è lo scrigno nel quale si concentra tutto l’amore di Dio. Quando io sento dire che la croce, manifestazione suprema dell’amore di Dio, è una crudeltà che ha inventato il Signore… quando sento dire che non deve il Signore far soffrire coloro che per amore ha creato… quando sento dire qualche volta che il Signore è duro con noi… io mi sento male, perché non è così. La croce è la manifestazione, è l’epifania più alta dell’amore di Dio per noi. Ha mandato Suo Figlio sulla croce perché ci togliesse tutti i nostri peccati, ci redimesse, ci rendesse puri. Anche noi, sulla nostra croce rendiamo più pura l’umanità e più buono il mondo. Anche il letto del nostro dolore dovrebbe essere fontana di carità. Ognuno dovrebbe dire: «Signore, io non soltanto mi affido a Te e sono felice di partecipare a questa operazione della carità in cooperativa con Te, ma Ti ringrazio di questo privilegio. Perché tra gli operai scelti, Tu hai preso proprio me. Mi hai chiamato per nome perché io collabori con la Tua opera di salvezza. Grazie perché il mio letto di dolore è fontana di carità, è sorgente di amore. Di amore per Te, ma anche di amore per tutti i fratelli»… CONTINUA

Foto di Copertina: Il Cristo in Croce con lo sguardo alto mentre fissa chi lo guarda, sta a ricordarci che sulla croce è stato messo dal nostro peccato e non dobbiamo mai dimenticarlo. Ogni volta che lo contempleremo ci interrogherà su come viviamo la nostra vita cristiana.

Studio e opera ad Olio su tela di Caterina Giulianini.